Arriva a Milano, al Teatro Nazionale, la versione musical del celebre film del 2002 diretto da Steven Spielberg con Leonardo Di Caprio e Tom Hanks, adattamento dell’autobiografia Catch Me If You Can di Frank Abagnale Jr.
Dai produttori di Aggiungi un Posto a Tavola e Rapunzel arriva per la prima volta in Italia questo spettacolo basato sul film Dreamworks: una storia vera, che vede il debutto a Broadway nel 2012. Siamo nel 1964 a New Rochelle, nello stato di New York, e la famiglia Abagnale, composta da Frank, Paula ed il figlio sedicenne Frank Jr., rispettata e benestante, viene scossa dai problemi del capofamiglia con il fisco. Sia Frank Jr. che Frank scoprono che Paula tradisce il marito con il loro amico Jack, e vengono avviate le pratiche per il divorzio. Il figlio, messo alle strette da un avvocato, scappa di casa quando viene costretto a scegliere il genitore per l’affidamento. Frank Jr. vive sfruttando un blocchetto di assegni di sua proprietà, ma quando i soldi sul conto apertogli dal padre finiscono, gli assegni cominciano a tornare indietro: il ragazzo si rende conto che l’unico modo per sopravvivere è la truffa: falsifica gli assegni e si ribattezza Frank Taylor. Dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie, si finge un pilota della Pan Am, fabbrica assegni dello stipendio, ottiene una divisa da pilota e vola in giro per il mondo con biglietti omaggio offerti dalla compagnia. I suoi movimenti destano sospetti e l’agente dell’FBI Carl Hanratty, specialista in frode bancaria, si mette sulle sue tracce. Frank Jr. finisce in Georgia, si finge un medico e si fa assumere dall’ospedale, dove conosce e si innamora di un’infermiera, Brenda Strong. Nel frattempo Hanratty scopre, dopo varie indagini dai genitori del ragazzo, che il ricercato è il diciassettenne Frank Abagnale Jr. e che sta esercitando la professione di medico ad Atlanta sotto la falsa identità di Frank Conners. Frank Jr. nel frattempo cerca di stabilizzarsi e decide di fidanzarsi con Brenda, luterana e figlia di un facoltoso avvocato e cerca di accattivarsi la simpatia dei genitori della ragazza fingendosi laureato a Berkeley, e riesce ad ottenere la mano della ragazza. Quando Hanratty scopre che il Dottor Conners è Frank Jr., questi è costretto a fuggire durante la festa di fidanzamento, chiedendo però a Brenda di raggiungerlo all’aeroporto per fuggire insieme. Solo nel 1967 Hanratty riesce ad arrestarlo. Scontata la sua pena, la sua esperienza di falsario frutta a Frank Jr. un posto di lavoro nel reparto anti-frode dell’FBI insieme ad Hanratty.
Non è mai facile portare un film a teatro, ma la regia di Piero Di Blasio è vivace, frizzante e fa sì che lo spettacolo scorra via senza nemmeno accorgersi. I due protagonisti reggono quasi tutto il peso dell’opera egregiamente: ottimo Tommaso Cassissa che non fa per niente rimpiangere Di Caprio, anzi, sicuramente canta meglio; il suo Frank Jr. vede una bellissima voce, una buona padronanza del personaggio e, il che non guasta, una certa prestanza fisica. Non ha bisogno di presentazioni il Carl Hanratty di Claudio Castrogiovanni: grande esperienza di musicals (Jesus Christ Superstar, Evita, Grease, Peter Pan), di cinema (Malena di Tornatore su tutti) e di fiction (Il Capo dei Capi, Squadra Antimafia, RIS Delitti Imperfetti fra gli altri), è perfetto nel ruolo del “buono ma sfortunato” che, dopo una serie di circostanze avverse, riesce a prendere il cattivo. Il confronto con Tom Hanks è impegnativo, ma nulla da dire. Il resto della compagnia è tutto di livello: i ballerini cantano e recitano, gli attori cantano e danzano, insomma, tutti fanno tutto come nella vera tradizione del musical theatre americano. Il libretto è l’originale di Terrence McNally, le musiche di Marc Shaiman e Scott Wittman, con un plus: l’orchestra jazz/swing dal vivo diretta dal Maestro Angelo Racz. Stupende le coreografie di Rita Pivano, assolutamente a tema, molto anni ’50 come è giusto che sia, dato il periodo in cui è ambientata la storia; Francesca Grossi firma i costumi e Gabriele Moreschi le scenografie.
Si può solo dire grazie ad Alessandro Longobardi e Viola Produzioni per averci regalato uno spettacolo bello, coinvolgente, di ottimo livello tecnico e per niente banale. Da non perdere!
Chiara Pedretti