Quando il fascino aristocratico del sigaro cubano incontra quell’anima selvaggia tipica dei vini caucasici nasce RITORNO ALLE ORIGINI – GUIDA SUI VINI DEL CAUCASO

Data:

Tutto comincia in un luogo speciale, quando il fumo e i calici giocano la loro partita.

Michele D’Orso lavora da oltre 20 anni nel mondo della pubblicità collaborando con i più importanti gruppi editoriali nazionali e internazionali, ma ha una grande passione, anzi più di una: il mondo del vino, la buona cucina e il fumo lento. Sono proprio queste passioni a stimolarlo nella realizzazione di un’idea, quella di scrivere questa piccola guida.

copyright FB Michele D’Orso

Tutto accade durante una serata particolare, quando i sapori, gli aromi, l’atmosfera, le persone e la condivisione sono gli ingredienti giusti per far sì che il tutto si amalgami alla perfezione! La macchina del tempo ci riporta a qualche anno fa, quando nel cuore di Pompei, tra le mura eleganti e avvolgenti del cigar club O Sicarie, la magia si accende!

Cosa accadde?

Quella sera, il fumo lento e morbido di un sigaro cubano fluttuava nell’aria come se fosse una melodia, scandita dalle note speziate e tanniche di un vino molto speciale, un calice di Saperavi georgiano. Eccola quella magia preannunciata, palesemente espressa in un connubio perfetto e piacevolmente inaspettato!

I partecipanti della serata facevano parte di un gruppo eterogeneo di intenditori spinti da una passione comune e dalla curiosità ! Tutti si trovarono immersi in un vero e proprio “viaggio sensoriale” in cui sembrava di esplorare le regioni del Caucaso, il quale si estende tra il Mar Nero e il Mar Caspio, con una catena montuosa che divide l’Europa dall’Asia.

All’unanimità tutti i partecipanti – e Michele compreso – si sentirono guidati da quei racconti affascinanti di terre lontane, ma anche dalle tradizioni secolari e da ancestrali tecniche di vinificazione. Ogni sorso – un rito sacro e lento, rigorosamente scandito a occhi chiusi – palesava a tutti un mondo davvero suggestivo. Sembrava di passeggiare tra valli rigogliose e vigneti piacevolmente coccolati dal vento. Si aveva la sensazione di “toccare con mano” quei vasi antichi in terracotta “immersi”nel suolo, i quali custodiscono un segreto antico, rigorosamente tramandato di generazione in generazione.

Quella serata fu un vero e proprio “ponte” tra due mondi, apparentemente distanti ma uniti indissolubilmente dal vino e dal fumo. Eh sì ! Perché da un lato c’era quel fascino aristocratico del sigaro cubano e dall’altro quell’ anima selvaggia tipica dei vini caucasici. Quella serata non fu solo un’esperienza di degustazione, ma un’occasione preziosa per tutti, alla riscoperta del valore della convivialità, ma anche del mondo delle “parole” che solo una attenta e affascinante narrazione può regalare, il tutto incorniciato attorno a un calice di vino e a quel fumo denso e aromatico, fluttuante nell’aria, di un sigaro. La conversazione scorreva fluida, tra aneddoti e confronti, tra note fruttate e retrogusti affumicati.

Fu in quel momento che in Michele nacque il desiderio di approfondire questa cultura vinicola così ricca e poco conosciuta, e di far conoscere i sapori, le storie e le emozioni che quei vini sanno davvero evocare. Dopo quell’incontro, la passione per i vini del Caucaso di Michele si trasformò in un percorso di esplorazione e ricerca, fino a concretizzarsi in questa guida, nata con l’intento di condividere la bellezza di un mondo ancora troppo poco raccontato, ma che va assolutamente palesato. Questa piccola guida conduce ogni lettore alla scoperta della storia vitivinicola della regione del Caucaso e analizza la tipologia di tecnica sviluppatasi in quell’area negli ultimi 6000 anni.

La lettura sarà un “viaggio” da intraprendere assolutamente, magari sorseggiando un calice di quel vino Saperavi georgiano e lasciandosi guidare da quell’ immancabile sigaro cubano di cui ci sembra già di sentirne l’aroma, l’odore, il sapore e l’intensità!

Filly di Somma

Seguici

11,409FansMi Piace
In Evidenza
In Evidenza
Gli Shinhanga: le “nuove stampe” Giapponesi a Roma Gli Shinhanga. Una rivoluzione nelle stampe giapponesi, è una imperdibile mostra a cura di Paola Scrolavezza, e Fusako Yoshinaga negli spazi dei Musei di San Salvatore in Lauro, nel cuore del centro storico romano, a pochi passi da Piazza Navona. Il percorso della mostra prevede oltre 100 opere originali. La firma è di alcuni dei più celebri maestri shinhanga, tra cui Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō. Le opere esposte provengono da collezioni private e dalla Japanese Gallery Kensington di Londra, ma ci sono anche preziosi kimono, fotografie storiche e oggetti d’arredo. Lo sguardo si perde tra paesaggi dai colori vibranti e affascinanti figure femminili, e un’attenzione particolare alla luce, alle stagioni e ai dettagli. Non mancano aspetti di nostalgia di quel mondo che è sempre più invaso dalla tecnologia. Gli Shinhanga si distinguono per l’uso innovativo della prospettiva, per il forte legame con la fotografia e per un interesse spiccato per l’illuminazione artificiale e le stagioni, che conferiscono alle opere una dimensione quasi cinematografica, rendendole più vicine alla sensibilità contemporanea Il movimento artistico dello Shinhanga, letteralmente “nuove stampe”, si sviluppò durante le epoche Taishō (1912-1926) e Shōwa (1926-1945) grazie all’opera di artisti come Itō Shinsui e Kawase Hasui. Si allontanò dai soggetti della corrente dello stile ukiyoe, caratterizzato da paesaggi raffiguranti località celebri, famose geisha o attori e personaggi legati al mondo dei teatri più in voga, privilegiando invece scorci caratteristici della provincia rurale o dei sobborghi cittadini, quelli non ancora raggiunti dalla modernizzazione, come templi antichi, rovine, immagini campestri, scene notturne illuminate dalla luna piena e dalle luci dei lampioni. Accanto a queste vedute che si legano all’Impressionismo, si aggiungono nuove tipologie di bijinga, i ritratti femminili, non più raffiguranti modelli di donne celebri o di bellezze perfette, ma donne contemporanee, ritratte nella loro quotidianità, mentre si acconciano i capelli o si applicano il trucco, dai cui volti traspaiono emozioni, sogni e rimpianti. Gli Shinhanga creano una perfetta armonia tra elementi classici e quella sensibilità modernista. Il visitatore si perderà nella bellezza e nella malinconia di un movimento artistico molto particolare che all’inizio del XX secolo, ha rivoluzionato le tradizionali stampe giapponesi, quelle ukiyoe, conosciute e ammirate dai cultori dell’arte del Sol Levante. Una vera evoluzione della tradizione artistica giapponese, a testimonianza del fatto di come il movimento abbia saputo preservare le tecniche secolari dell’incisione su legno pur introducendo innovazioni. Tra i principali esponenti di questo movimento shinhanga ricordiamo Hasui Kawase, che riprodusse quasi esclusivamente paesaggi e vedute cittadine che non rientrano nel genere meishō (“luoghi famosi”), paesaggi lacustri e marini lontani dai percorsi legati a mete turistiche; Tsuchiya Koitsu che risalta per la sua abilità nel ricreare effetti di luce; Okada Koichi, noto per le sue stampe su xilografia ricche di dettagli che raffigurano il monte Fuji; Eiichi Kotozuka, uno dei fondatori della casa editrice Koryokusha, famosa per le sue stampe sulle tradizioni culturali giapponesi, fiori, paesaggi e fauna selvatica. Avete tempo fino al 15 giugno 2025 per ammirare questa incredibile mostra alla scoperta del movimento artistico dello Shinhanga, le “nuove stampe”. ______ Dal 13 Marzo 2025 al 15 Giugno 2025 Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro Piazza di San Salvatore in Lauro , 15 https://shinhanga.it Acquisto online: https://shinhanga.18tickets.it/subscriptions ORARI Dal martedì al venerdì 11 – 19:30 sabato – domenica e festivi 10:30 – 20:30 ultimo accesso mezz’ora prima della chiusura Aperture straordinarie: 20 aprile 2025 21 aprile 2025 25 aprile 2025 1° maggio 2025 2 giugno 2025 Foto copertina e interna : pagina ufficiale Facebook-locandina della mostra

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati