L’Iliade di Alessio Boni racconta l’eterno ripetersi dei vizi umani

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Già la scelta di abiti moderni dichiara lo scopo dell’Iliade (al Teatro Manzoni di Milano dal 25 marzo al 6 aprile): attualizzare una vicenda caposaldo della nostra cultura, ribadendo come le dinamiche umane rimangano invariate nei secoli. L’alternanza della quotidianità dei dialoghi tra gli dei con la drammatica intensità delle epiche vicende umane è dunque la cifra costante di questo adattamento dal poema greco.
Lo Zeus di Alessio Boni non è quindi più il regnante incontrastato dell’Olimpo, ma un comune capofamiglia (allargata parecchio, in verità) costretto a faticose dispute con la consorte Era (Antonella Attili) e a dinamiche di coppia spesso risolte, nei momenti di difficoltà, ricorrendo letteralmente a tuoni e fulmini. Fino a quando il meccanismo si inceppa, anticipazione o auspicio della fine di un patriarcato basato sulla pura forza. Il dio della guerra, Ares, è rappresentato da un personaggio mite e mammone, ben lontano dagli stereotipi del Dio della Guerra.

Bullismo, ferocia, senso del possesso (50.000 soldati mossi alla guerra, pur tra mille perplessità, perché “hanno toccato una cosa mia”) sono tra le passioni e i comportamenti riconoscibili anche nella contemporaneità.

Giocano, gli dei, annoiati e in cerca dell’essenza di ciò che siamo. E, anche se il gioco resta sempre una cosa seria, alla fine dispongono di sorti altrui, senza esporsi in prima persona. Dèi, dunque, che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla

Nel cast multietnico, molti attori rappresentano ruoli diversi. Anziché semplicemente indossare abiti di volta in volta appropriati, brandiscono uno strumento teatrale di antica tradizione, le marotte: un bastone di scena, uno scettro con mantello e maschera scolpita. L’attore che le agisce è visibile, quasi forse a suggerire una dicotomia tra l’umana essenza profonda e la necessità di assumere maschere e ruoli sociali.

Fondazione Banco dell’energia, in collaborazione con A2A, promuove le serate charity del 30 marzo e del 6 aprile, tramite la piattaforma di crowdfunding Rete del dono, devolvendo l’incasso all’ente filantropico che rafforza le azioni di contrasto alla povertà energetica.

Guido Buttarelli

Teatro Manzoni di Milano dal 25 marzo al 6 aprile 2025
Testo di Francesco Niccolini liberamente ispirato all’Iliade di Omero
Drammaturgia Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini, Marcello Prayer
con (in o.a.) Haroun Fall, Jun Ichikawa, Liliana Massari, Francesco Meoni, Elena Nico, Marcello Prayer
Scene Massimo Troncanetti
Costumi Francesco Esposito
Disegno luci Davide Scognamiglio
Musiche Francesco Forni
Creature e oggetti di scena Alberto Favretto, Marta Montevecchi, Raquel Silva
Regia Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer

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