i The Ghibertins tornano la canzone “Numbers”

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Un nuovo capitolo per i The Ghibertins che dopo quattro anni di assenza tornano con un nuovo singolo, la canzone “Numbers“, disponibile su tutti gli store digitali da venerdì 14 marzo 2025. Un brano intenso che esplora temi profondi e complessi, attraverso un testo evocativo e potente, ed esprime la difficoltà di relazionarsi giornalmente con gli standard di irrealtà patinata che ci viene imposta dal mondo del social e dello streaming.

Camminiamo su una linea sottile tra l’orgoglio di voler rimanere ciò che si è e la vergogna di doversi piegare a regole non scritte ed etichette imposte, il tutto per ottenere i numeri. Il ritornello “I’m just a number and I think I like it” riflette una critica alla società moderna, dove le persone sono spesso ridotte a numeri e statistiche, e il protagonista sembra accettare questa realtà con una sorta di rassegnazione. Il numero prima del contenuto

In sintesi, “Numbers” dei The Ghibertins è una canzone che affronta temi di autenticità, superficialità e la lotta per trovare un senso di sé in un mondo dominato dai numeri e dalle apparenze. Un piccolo manifesto di resistenza musicale, per una band che emerge come una tra le più interessanti della scena indipendente, che si è distinta anche all’estero, attraverso portali internazionali come BBC Radio, Clash Magazine e Konbini.

Noi li abbiamo intervistati per voi, partendo dal loro rapporto con i numeri, e da ciò che per loro significa fare musica in un periodo così complicato come questo. Ed ecco cosa ci hanno raccontato a riguardo.

E se i numeri avessero davvero dei significati. Quali numeri sarebbero importanti per voi? Riuscite davvero a distaccarvi dai numeri dei social o degli stream?

Ma che poi, secondo voi, davvero in passato il focus era la musica?

La verità è che staccarsi dai numeri è impossibile. Anche in passato erano importanti, il successo era sempre legato ai numeri: vendite, classifiche, biglietti venduti, ma non così invasivi e onnipresenti come oggi. Non si andava in un negozio di dischi sapendo esattamente quante copie avesse venduto un album o quante persone lo avessero ascoltato. Ora i numeri sono stampati addosso a tutti, pubblici e accessibili. È inevitabile essere influenzati: vedere un artista su Spotify con pochi ascolti porta inconsciamente a pensare che sia “meno interessante”. Per gli artisti emergenti, il numero più significativo è il fatidico <1000 di Spotify: il limite oltre il quale gli ascolti diventano visibili e l’algoritmo inizia a lavorare per te. Per molti, è un ostacolo psicologico. “Numbers” è anche un’autoironia: parliamo della tirannia dei numeri, ma siamo i primi a mandare il brano alle playlist sperando di raggiungere quante più persone possibile.

Come sono i vostri periodi di assenza? Momenti di riflessione oppure momenti in cui essere produttivi o dove continuate a creare nuova musica e a vedervi, nonostante siate ufficialmente fermi?

La verità è che non stiamo mai fermi. Anche quando sembra che siamo “assenti”, in realtà siamo immersi nella ricerca e nella sperimentazione. Proviamo, buttiamo, riproviamo e spesso cestiniamo idee che non ci convincono. Sono momenti di riflessione ma anche di creazione continua, dove cerchiamo di capire cosa vogliamo comunicare e come farlo al meglio.

Vi ricordate perché avete scelto il nome di The Ghibertins? Vi ricordate ancora se avevate alternative, e quali?

Il nome è nato per caso e per necessità. Provavamo in via Lorenzo Ghiberti a Milano e, a pochi giorni dal nostro primo live, non avevamo ancora un nome. Così abbiamo optato per “The Ghibertins”. Non c’era una storia epica dietro, ma il nome è rimasto e si è legato alla nostra identità. Non ricordiamo neanche se avevamo alternative!

Di chi è la nonna che compare sulla copertina del vostro nuovo singolo “Numbers”?

La nonna nella foto è di Lorenzo, il nostro chitarrista, e si è prestata volentieri per la copertina. P.s. il centrotavola nella foto era pieno di caramelle Rossana!

Morgana Grancia

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