Gia Coppola dirige, con sensibilità e delicatezza la storia di Shelley, The Last Showgirl, interpretata da Pamela Anderson.
Dietro alle paillettes, le luci, le piume, i successi e i sorrisi, Shelley vive il dramma di una donna di mezza età che si trova ad affrontare la chiusura dello show dove lavora da più di vent’anni, “Razzle Dazzle”, una figlia, l’attrice Billie Lourd, ormai adulta, che la accusa di averla abbandonata per portare avanti la carriera, e soprattutto, il non essere più giovane, almeno secondo gli standard richiesti a una donna di spettacolo della più folle città al mondo.
Eppure Shelley ci prova comunque, deve trovare un altro lavoro, e per lei il palcoscenico è l’unica vita che conosce e ama. Potrebbe fare la cameriera, perché no? In fondo è il destino di tutte le donne di mezza età di Las Vegas, quando si tolgono le piume e le rughe compaiono sui loro volti. Non ci sono altre possibilità. È successo così anche all’amica del cuore Annette, interpretata da una Jamie Lee Curtis quasi irriconoscibile, e come sempre brava.
Il film comincia proprio con l’audizione di Shelley, le viene richiesto di ballare, di mostrare quello che sa fare e lei lo fa da professionista qual è. Ma i nuovi show non prevedono numeri da Folies Bergèr, come era il suo, ormai considerato fuori moda, adesso le ragazze si attorcigliano ai pali e fanno numeri al limite del pornografico. Tutto ciò non fa per lei. E quindi viene scartata, nonostante la sua bravura e il suo fisico ancora giovanile, allenato e sexy. Nessuno perdona il tempo che passa, soprattutto a Las Vegas, e in generale il mondo dello showbiz.
Gia Coppola entra nell’intimità di Shelley, la filma nel suo privato, lontano dai riflettori, è una donna come tutte le altre. Molto bella la scena di quando rammenda il costume che le si è strappato, con gli occhiali da vista sul naso, o danza con tanta grazia e sensualità, sul tetto di un grattacielo. Las Vegas è lo sfondo su cui Pamela viene fotografata, una luce azzurrina, al limite della notte, su cui brillano le insegne degli alberghi, i suoi stretti primi piani, a volte truccata e bellissima, altre, struccate, ma sempre attraente.
La Coppola va oltre i cliché di questo mondo, tante altre storie sono state fatte sull’ argomento, ma che a dirigerlo sia stata una donna è quel tocco che mancava e che lascia il segno.
The Last Showgirl è un film al femminile, che scava in profondo la psicologia di Shelly, ma non è mai un’accusa all’altro sesso, e questo ci piace. L’altra metà del cielo, in questo caso rappresentato da Eddie, il padre della figlia, e anche manager dello spettacolo, interpretato da un ottimo e misuratissimo Dave Bautista. L’altra figura maschile è il regista che la scarta, cui Shelly implora di non farlo, anche se sa che è una partita persa, l’attore Jason Schwartzman.
L’interpretazione della Anderson è un crescendo sorprendente, lei ama questo personaggio e ce lo dimostra ogni momento, una prova facile per questa sua aderenza al personaggio, eppure difficile per lei dimostrare di non essere solo un sex symbol che nessuno aveva mai osato dirigere in una parte drammatica.
In una intervista la Anderson afferma “è come se la mia carriera cominciasse adesso”. La capisco e le voglio bene.
Daria D. Morelli Calasso
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d’America |
Anno | 2024 |
Genere | drammatico |
Regia | Gia Coppola |
Sceneggiatura | Kate Gersten |
Produttore | Robert Schwartzman, Natalie Farrey |
Produttore esecutivo | Dani Koenigsberg, Nick Darmstaedter, Michael Clofine, Jessamine Burgum, Kara Durrett, Alex Orlovsky, Jack Selby |
Casa di produzione | High Frequency Entertainment, Pinky Promise, Detour, Digital Ignition Entertainment |
Interpreti e personaggi |
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