Il Veneto Junior Ballet si racconta

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Nel lavoro quotidiano della Veneto Junior Ballet recitano la parte del leone i tre alter ego di Maria Meoni, i tre maestri che curano i dettagli della compagnia e conducono i talenti nel repertorio che cresce man mano: Milena Di Nardo, Mino Viesti e Giorgio Azzone. Si tratta di tre confermatissimi volti per Maria Meoni, direttrice artistica sempre più lungimirante per il suo Veneto Junior Ballet. A cominciare dal punto di riferimento modern Mino Viesti. “Mi piace accompagnare i ragazzi con positività e serenità invitandoli alla pazienza ed alla consapevolezza dei propri mezzi. Con la mia spensieratezza ho chiarito sin da subito quanto sia importante per me l’aspetto umano e relazionale. Li invito a considerare la tecnica il mezzo prezioso per esprimersi in scena.” Dopo i successi del primo anno di lavoro in giro per l’Italia, questa è la stagione delle conferme. Ci si attende sempre di più ma Mino Viesti non dimentica il passato, “infatti ho ben tre ricordi vivissimi. Il primo giorno in cui la compagnia mi ha accolto con fiducia. Un secondo episodio è invece legato allo scossone che ho dovuto dare per risolvere alcune problematiche prima di un’esibizione. Infine l’ultima produzione: a chiunque mi abbia chiesto come fosse andata quella sera ho risposto letteralmente di non avere parole!” Sulla stessa onda troviamo il maestro contemporaneo del Veneto Junior Ballet Giorgio Azzone, altra conferma di una Maria Meoni sempre più convinta del proprio staff. “Faccio di tutto per sviluppare l’individualità di ciascun danzatore e danzatrice della compagnia – spiega Azzone – perché i talenti che ho la fortuna di seguire non sono macchine che eseguono passi ma esseri umani con esperienze, emozioni e sentimenti. Cerco di portarli a vivere quel che danzano e non solo ad eseguirli correttamente. Del resto l’energia e la loro passione mi stupiscono sin dalla prima rappresentaizone dopo il lockdown, emozionando davvero tutto il pubblico. In questa compagnia il lavoro quotidiano con personale qualificato aiuta i giovani a maturare ed a confrontarsi per una professionalità sempre più incisiva”. Tre figure carismatiche a beneficio di un ensemble sempre più lanciato in tournée. “Per garantire un percorso di crescita completo – spiega la direttrice artistica Maria Meoni – ogni mese il Veneto Junior Ballet ospita maestri e coreografi di fama internazionale, che guidano la compagnia in workshop esclusivi. Questi incontri mirano a perfezionare la tecnica, ampliare il repertorio e preparare i giovani danzatori alle esigenze del mondo professionale. Da ottobre 2024 ad oggi la compagnia ha ospitato Alekseij Canepa, Matteo Vignali, Andrea Palombi, Toni Flego, Federica Esposito, Christian Knight e Samuel Barbetta, arricchendo così il percorso dei danzatori.” E da queste premesse il cartellone diventerà ben presto il banco di prova della compagnia con il debutto il primo maggio al Teatro Elfo Puccini di Milano con il nuovissimo “Showcase”, con il patrocinio del CID ed i riconoscimenti di 4 Settori e PGS, coreografati da Giorgio Azzone, Mino Viesti e Milena Di Nardo per poi approdare al Teatro Concordia di Pordenone il 4 maggio in occasione del festival Pordenone Danza. Seguiranno le tappe del 14 giugno a San Stino di Livenza ed il 21 al Teatro Comunale di Dimaro, in Trentino. Successivamente si esibiranno il primo luglio a Massafra ed il 27 luglio ed il primo agosto allo Jesolo Dance Festival, con anche il patrocinio del Comune di Jesolo, nella centralissima Piazza Milano. “Ogni esibizione rappresenta un’occasione per il pubblico di ammirare il talento emergente – chiude la Meoni – e per i giovani danzatori di confrontarsi con il palcoscenico, vivendo un’esperienza unica di crescita artistica e personale”. Il Veneto Junior Ballet è diventato un vero e proprio trampolino di lancio per le nuove generazioni per cui con un appeal crescente tra i giovani italiani in cerca di sogni da realizzare. Con l’aiuto prezioso anche di Milena Di Nardo che racconta la sua storia in Veneto Junior Ballet: “oltre alla tecnica, cerco di trasmettere valori fondamentali come la perseveranza, la resilienza e l’importanza di credere in se stessi. La danza è anche una forma di comunicazione e voglio che in compagnia capiscano che ogni movimento racconta una storia, ogni interpretazione può esprimere emozioni profonde, e che la tecnica è solo un mezzo per arrivare a quel fine. Del resto quando costruisco una coreografia per un gruppo giovane, cerco di mettere in evidenza i punti di forza di ogni singolo danzatore, valorizzando la loro espressività e il loro individualismo all’interno di una visione corale. Penso a un equilibrio tra tecnica, emozione e dinamiche di gruppo, creando una coreografia che stimoli la crescita e che sia accessibile ma anche impegnativa. L’idea è che ognuno, pur facendo parte di un insieme, possa emergere come individuo”.

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