L’idea di portare un personaggio letterario, e successivamente televisivo, che negli anni ha conquistato un vasto pubblico di lettori e di spettatori come Vincenzo Malinconico, l’avvocato d’insuccesso dalla carriera sgangherata e dalla vita sentimentale instabile era sicuramente molto forte ma anche ardua da mettere in scena. Eppure con un lavoro mastodontico si è riusciti a mettere su uno spettacolo che per due ore riesce perfettamente ad intrattenere lo spettatore con una comicità sempre incalzante e con una sceneggiatura che prende dalla prima scena. Uso l’aggettivo “mastodontico” perché alla fine della prima Massimiliano Gallo, fa salire sul palco del teatro Diana di Napoli tutte le maestranze che han contribuito alla realizzazione finali.
Costumisti, sceneggiatori, attori e cosi via e tutti si son presi gli applausi del sempre caloroso pubblico del Diana
Massimiliano Gallo, già noto al grande pubblico per la sua attitudine ad attraversare cinema, teatro e televisione con una versatilità figlia di una lunga gavetta, fin dall’esordio della serie prodotta e trasmessa dalla Rai ha incarnato con un senso dell’umorismo geneticamente napoletano l’attitudine filosofica e rigorosamente autodidatta di Malinconico, coniugando con leggerezza e musicalità l’indole al tempo stesso riflessiva e astratta, disorientata e confusa, adulta e infantile, di un uomo alle prese con le difficoltà del vivere. Perché non è facile sentirsi all’altezza dei vari compiti a cui le giornate ci chiamano, interpellandoci di volta in volta in veste di lavoratori, professionisti, genitori, coniugi, amanti, amici: le tante, complesse categorie della vita in cui dobbiamo reinventarci ogni volta, sottoponendoci a quegli esami del nostro stare al mondo che, come ci ha insegnato un maestro del teatro, non finiscono mai.
Attraverso vari monologhi ed anche dialoghi con attori,come una ex moglie e la figlia di lei che lui cresce come una figlia, una donna trans, dei poliziotti, un aiutante sbadato, Gallo porta in scena la sua ilarità ma in alcuni momenti l’allegria fa spazio a riflessioni più intense. Massimiliano comunica con delle donne che altro non sono che ologrammi, di donne ideali o che ha conosciuto nella sua vita amorosa e si chiede se esista davvero la donna ideale o se siamo noi ad idealizzare qualcosa per il semplice gusto di farlo o perché temiamo di non essere mai pronti per qualcosa di concreto e questo è un concetto davvero bello che il nostro avvocato Malinconico ci regala nel suo ultimo spettacolo.
Marco Assante