Come le tecniche archetipiche di Robert Evans-Paramount continuano a creare miti e business anche fuori dal cinema,nel branding,nel marketing e nella comunicazione.
È l’album più misterioso ed enigmatico mai realizzato nella Storia.Contiene qualcosa di profondo,oscuro e indefinito.
Qualcosa che produce una reazione emozionale inspiegabile,potentissima e durevole.Ancora molto intensa,nonostante il tempo trascorso.Una reazione che connette all’eternità.
Di cosa stiamo parlando?Qual è questo misterioso album?
È Dark Side of the Moon,il mito per eccellenza dei Pink Floyd,uno dischi più venduti di ogni epoca.Ma anche il più enigmatico ed oscuro di sempre.
Questo album è strano.Strano ed insolito.Non assomiglia a nessuno degli altri dischi dei Pink Floyd.Sembra,in effetti,nato da altre basi concettuali e culturali.L’art director Storm Thorgerson ha costruito un prodotto interamente basato sull’esternazione dei contenuti invisibili dell’Ombra.Quali inneschi archetipici ha usato?Colore scuro come sfondo,un enigmatico prisma di cristallo che scompone la luce,il tema della faccia nascosta della Luna come evidentissima rappresentazione dell’Ombra,del lato più oscuro e inconoscibile dell’inconscio.
Pochi fattori potentissimi e dall’effetto micidiale.Una attivazione archetipica fulminea,ottenuta in un lampo.Un lavoro strepitoso di un designer eccezionale ma anche un grande attivista ed intellettuale del movimento controculturale di Carnaby Street,un movimento poi arrivato in California.
Sì,però manca qualcosa.Resta una strana sensazione.Come se tutto questo non bastasse a spiegare l’impatto esagerato che Dark Side ha avuto a livello mondiale.Come se i fattori culturali non bastassero a spiegare lo tsunami emozionale che questa produzione del 1973 continua a generare ancora oggi.Come se ci fosse un incantesimo che continua a replicare un inesplicabile ed arcano effetto.
Un effetto molto simile a quello prodotto dai cult-movies di Robert Evans e della Paramount.Vuoi vedere che è lo stesso fenomeno?
Attenzione.Stiamo per svelare il segreto dell’album più “ipnotico” di tutti i tempi.Un successo che i Pink Floyd non sono mai più stati in grado di replicare in altri lavori.Perché?
Perché l’effetto penetrante e devastante dell’album non è prodotto dalla componente musicale (peraltro semplice e abbastanza confusa,con stili e tecniche diversi in ogni brano),ma dalla componente archetipica,profondissima.
Enigmatica e sibillina resta la parte del vocalizzo stupendo di Clare Torry.Ancora oggi non è chiaro chi sia il vero autore.
C’è stata anche una complicatissima causa per i relativi diritti.Ma se la sentenza ha definito i parametri legali-finanziari della questione,non ha risolto il mistero dell’autore o degli autori.Perché non è una canzone.Non esistono testo e parole.La mancanza di testo rende l’esperienza soggettiva e personale.Permette di concentrarsi sulle proprie parti profonde e nascoste,sul proprio inconscio,senza distrazioni verbali.
I suoni ambientali e le armonie dissonanti creano un senso di inquietudine,stimolando una risposta emotiva profonda che attiva l’Ombra.
L’uso di dinamiche contrastanti,tra calma ed esplosioni emotive,riflette il conflitto interno e le tensioni psicologiche legate a questo oscuro elemento archetipico.
I vocalizzi misteriosi evocano sensazioni profonde e spesso inquietanti.Sembrano appartenere ad un ancestrale rito sciamanico,che genera una atmosfera arcana e carica di emozioni contrastanti.
Questa interpretazione del brano,così intensa e potente, agisce da catalizzatore per una esperienza emotiva profonda.La voce enigmatica di Clare diventa un sentiero che porta ad un incontro con la propria Ombra personale.È una immersione nelle profondità abissali dell’inconscio.Impossibile non rimanere coinvolti dallo strano potere magico di questi suoni.
Ma c’è qualcos’altro.Qualcosa di molto profondo.
Sappiamo che gli effetti speciali di questo album hanno richiesto la partecipazione di vari esperti,guidati da Storm Thorgerson e Alan Parsons,il genio dei suoni elettronici.Entrambi si sono ispirati alle idee di Karoly Kerenyi,collaboratore di Carl Jung ed uno dei pilastri concettuali della Controcultura.
Stiamo attenti,perché qui risiede il segreto di Dark Side of the Moon.
Cosa diceva Kerenyi?Che cinema e musica sono equivalenti moderni degli antichi riti sciamanici dei popoli primitivi e servono ad attivare gli Archetipi dell’Inconscio Collettivo,in forma contemporanea e occidentale.
Il contatto con questi oscuri Archetipi eterni non è semplice spettacolo,intrattenimento,ma una necessità vitale degli uomini di ogni epoca e civiltà.
Questo sosteneva Kerényi.
Dunque,Dark Side assolve una funzione vitale del genere umano.Oltre la musica.Oltre il semplice spettacolo.Come i film di Evans.Stesse teorie alla base.Stessa Ombra attivata.Stessi effetti esagerati ed eterni.
Però che strano,compri un semplice disco di musica rock e ti ritrovi proiettato in una dimensione
esistenziale,sciamanica e filosofica cosmica…Sarà per questo che Dark Side continua a macinare record di vendita e gradimento mai neanche immaginati prima?
Stefano Battaglia, regista