Sparagna e la sua orchestra popolare fanno ancora sold out all’Auditorium

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Gli Italiani hanno approfittato della splendida giornata di sole su tutta la penisola per festa di SAN Giuseppe artigiano e dunque del lavoro, che è stata festeggiata dal popolo in mille modi diversi : coloro che erano in metropoli vicino al mare od in città marinare hanno preso la prima tintarella comodamente distesi sua spiaggia del litorale, mentre gli altri insieme ai turisti affollavano etniche note folkloristiche e giravano le megalopoli per godersele in pieno al mattino, visitando e fotografando i principali monumenti. A Roma con giornata brillante si era letteralmente sommersi dagli ospiti stranieri,mentre i Quiriti si organizzavano in massa per concelebrare la ricorrenza assiepandosi ai concerti di prammatica in questo giorno, entro le mura di cinta urbane tulliane e severiane. In particolare al mattino c’era l’Orchestra Popolare di Ambrogio Sparagna che ha suonato musiche legate alla tradizione Popolare,mentre ad esse s’univano le struggenti melodie liriche elleniche del famoso compositore Mikis Teodhorakis, unite alle musiche folkloristiche della più brillante ed espressivaa tradizione popolare ellenico – classica e neolatina. Le liriche erano lette da Raffaello Simeoli e David Rondoni, mentre un affettuoso omaggio ricordo è stato dedicato ad Erasmo Treglia. I Greci hanno portato il loro migliore ballo sirtaki ed i simpatici girotondi in costumi tipici scuri emananti dinamismo vitale e festoso spirito di esuberante divertimento. Altri canti sono stati mirabilmente eseguiti dal numeroso, colto e ben curato gruppo diretto da Anna Rita Colajanni moglie dello stesso Sparagna che, stringendo al petto la sua adorata compagna della fisarmonica,ha scorrazzato su tutto il palcoscenico con stornelli e mottetti accompagnando gli ospiti. La platea ha applaudito a scena aperta l’esibizione del Maestro con gli elementi principali della sua Orchestra ed ha riservato una scrosciante e lunga ovazione al coro con la sua direttrice. Nel pomeriggio i Romani hanno fatto in tempo a trasferirsi nella magnifica e restaurata Piazza della Cattedrale di Roma con le nuove fontane sul pavimento centrale per assistere al Concertone del Primo Maggio, che ha ritrovato il suo spazio ideale dopo la fine dei lavori, occorsi per la preparazione della “caput mundi”al Giubileo cui è venuto meno il suo “factotum” spirituale Papa Francesco per complicanze patologiche molteplici in attesa del Conclave, anticipato profeticamente dello stupendo film, cui hanno partecipato nella fascia diurna le promesse e speranze giovanili del bel canto con le formazioni inedite e progressiste, nella tarda serata si sono ascoltai Arisa, Noemi, l’osannata Giorgia, Lauro,il rap Fulminacci con la sua scatenata band di musicisti pop. Per una volta il solleone, pronosticato dai nostri metereologi,i musicofili hanno potuto goderselo pienamente, mentre ci sono state anche scampagnate fuori porta con fave, vino bianco, carciofi alla matticella con la cottura alla brace e pecorino. Al termine della splendida mattinata in Sala Sinopoli , Sparagna ha dato appuntamento ai suoi “aficionados” per l’arrivo dell’Estate con la Festa della Musica,coincidente con l’ingresso del solstizio estivo per il consueto spettacolo “Ballo” con un collage di musiche leggere per danzare, tra cui la taranta e quelle del liscio delle balere. Pertanto ad ogni stagione dell’anno e periodi mensili più corti il loro modo d’esprimersi e vivere con i giusti toni e momenti d’aggregazione con le forme spettacolari e culturali più idonee ed atte al momento annuale e secondo lo spirito dei popoli.

Sul fondo restano i problemi cui ha accennato il presidente Mattarella, cui è stato innestato il “peace maker” al Santo Spirito con ottima aderenza, a Genova : la morte sul lavoro senza la giusta prevenzione e tutela di sicurezza, cui va appaiato il basso salario e stipendio compensativo del lavoro svolto per cui la retribuzione nominale non corrisponde a quella reale con la crescita dell’inflazione e la mancata introduzione del salario minimo. I giovani se ne vanno nell’Europa del Nord dove la paga è almeno i il doppio con una migliore assistenza sociale e diritti familiari per la coppia.

Giancarlo Lungarini

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