Uno dei maggiori drammaturghi della metà del XX secolo è stato senza dubbio l’inglese Harold Pinter che nacque nella capitale del Big Ben nel 1830 e visse nell’END londinese abitata prevalentemente da gente proletaria, costituita da immigrati,violenti, uomini di malaffare e prostitue. La sua famigia era di origine ebrea,per cui conobbe la violenza e l’antisemitismo: Come preparazione culturale frequentò l’Accademia Reale d’ Arte Drammatica, ma non finì gli studi e s’inserì nel mondo dei servizi come cameriere, lavapiatti, venditore porta a porta ed entrò così in contatto con elementi , persone,di basso livello sociale che parlavano differenti idiomi , che poi trasfuse nelle sue opere come regista,attore e sceneggiatore.Fu obiettore di coscienza e con i suoi copioni fu autore di un revival del teatro albionico negli anni ’50.I primi copioni erano in un atto unico e furono “La stanza” nel1957 con un senso di minaccia, potere, ricatto ed estorsione,poi il famoso “Calapranzi” nel 1959 e tra l’uno e l’altro scritto arrivò alla prima opera completa “Il Compleanno “ nel 1959, che fu migliorato dal successo de “IL Guardiano” nel 1960.Dall’esame delle sue composizioni testuali se ne desume che si specializzò nel teatro da camera e dell’assurdo , rapportabile quindi al genere di Samuel Beckett. Uno di questi lavori principali è”Homecoming”realizzato nel 1964 ed andato in scena l’anno seguente in cui gli elementi base tornarono ad affermarsi in pieno e possono individuarsi in :paura, sospetto, intolleranza e pregiudizio, protezione da un mondo ostile in un ambito claustrofobico quale una casa albionica stile primo Novecento di un medio commerciante di carne al dettaglio con un piano rialzato, un portalampada sulla scala ed una testa di vacca sulla porta d’ingresso della casa.Il proprietario è l’ex macellaio in pensione , rimasto vedovo, di nome Max padre di tre figli , di cui uno vive in America, la Nazione da cui proviene papa Prevost, ovvero Leone XIV che ha ripreso la politica sociale di papa Pecci sulla scia, allargata a tutti in una visione generale, di papa Francesco che lo creò Vescovo nel 1962 mentre era missionario nelle Ande del Perù. Massimo Popolizio ne dà, come al solito, una straordinaria interpretazione dura, aspra , spigolosa e polemica con i figli per lui negletti ed inetti nel loro esistere senza concretizzare pragmaticamente nulla, mentre riesce a tenergli testa solo il fratello Sam, relegato al puro e seplice ruolo di fido cameriere. I testo, che raccolse un favore crescente della critica, ebbe il”Placet” del’amico ed ex insegnante Joeph Brearley che lo considerò il suo più riuscito lavoro ed infatti nel 2005 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura che, praticamente ne concluse la parabola esistenziale dato che morì nel 2008, cioè tre anni dopo, equivalendo il iconoscimento ai “Premi alla Carriera”.Mise a fuoco certamente un tema fondamentale e grave causa di comportamenti irresponsabili, depressioni, crisi schizofreniche e sudditanza ai “paradisi artificiali” con conseguenze deprecabili ovvero la tossicodipendenza e ludopatia.il plot del nucleo primario della società, sempre più egoista, specie nei giovani aggressori d d’innocenti vittime, con il che che si disgreganocon la frattura della famiglia anaffettiva nei componenti maschili privati della madre e della mglie, il che ha provocato l’iracondia di Max incarnato dallo straordinario Popolizio fornito di base espressiva caratteriale,mimica politonale e gradazione fonetica con il cappello in testa e fierezza del ruolo di capofamiglia dispotico e riverito.Da lui dipende il fratello maggiore Sam, impersonato da Paolo Musio. In questo virulento e polemico contesto familiare , giunge improvvisamente una sorpresa inattesa, Il terzo figlio Teddy rimasto per 6 anni in America dove ha sposato Ruth, che faceva la modella con le sfilate di moda che utilizzavano il suo affascinante corpo affusolato e castano dandogli ,tre figli rimasti in America dove dovrebbero tornare tra pochi giorni. Max, non sapendo questa giovane, resa brillantemente e personalità mediterranea, slancio vitale da Gaia Masciale, chi sia per venire con il figlio l’ insulta e tratta ripetutamente da sgualdrina d’alto botdo,quasi fosse stata pagata per restituire serenità alla famiglia, suscitando l’ira del professore, che viene ostacolato nel far valere la dignità della moglie .La sensuale e seducente Ruth ,che prima di sposarsi era modella di sfilata di moda per il suo talentuoso corpo , sveglia l’interesse ed i palpiti maschili di Max che vorrebbe schiacciarla e dominarla come sua seconda compagna dopo la morte di Jessie. Nascono ancor più disordini ,litigi, idee, screzi, perché ciascuno la vuole possedere, corteggiare e manipolare, sfruttare per le sue passioni sessuali ed opportunità,ma naturalmente Teddy interpretato con serietà da Eros Pascale,, l’unico onesto, sincero e di buoni principi etici, se ne torna in America, perché Ruth vuole stranamente rinunciare alla maternità ,la prerogativa desiderata da ogni donna, per tornare ad affermarsi prioritariamente come donna sexy e di grido, tronista e “ squillo” che piega tutti ai suoi piedi in nome del guadagno e del successo affaristico come protettori della prostituzione che la devono mettere su un piedistallo e renderle tutti gli onori, concederle ogni richiesta. La sua mancanza di responsabilità, di cura ed affetto per i figli,è imperdonabile , un egoismo assoluto, che una madre di famiglia, giustamente abbandonata dal marito, non può avere e da qui l’etichetta di “teatro dell’assurdo”.Dovranno trattarla da Regina della magione per guadagnarci sopra : le darannio l’appartamento,la domestica e tre stanze invece di due :Una per il riposo dallo stress del lavoro per i clienti,una per il dressario o vestiti di gran richiamo ed infine una per lavorare .A queste si dovrà aggiungere un sofisticato bagno: Insomma da una tematica misogina s’è passati ad una concezione androgina con le armi della fisiologia affascinante e della provocatoria sessualità!TEddy l’aveva sposata per amore e per proteggerla dallo sfruttamento manipolatore dell’Inghilterra torbida, ma non c’è riuscito, anche se lei all’inizio non desiderava conoscere la squallida famiglia del marito per odio a quel mondo dominante e mefistofelico da cui era fuggita, ma il pasato non si scorda mai e dunque cambia sciaguratamente idea, indifferente al destino dei figli, per vendicarsi di chi l’ha calpestata come una schiava del sesso, quali quelle che per stare sulle passerelle vanno incontro all’anoressia. Anche l’atmosfera e lo stile dell’opera non sono più quelli d’una brillante e malinconica commedia , nostalgica della propria terra, casa ed affetti,ma un umorismo tragico come il trattato di Pirandello del 1904 con la crisi dell’ individuo.Il macabro , morboso e sensuale diventano dominanti coinvolgendoci in una metamorfosi sconvolgente ed imperdonabile per chi ha ancora una seria coscienza e l’ adattamento scenico s’è ispirato airale coscienza , ragiona con un ordine di principi naturali e civili.Popolizio rivela che nell’adattamento scenico del testo s’è ispirato al cinema dei fratelli Coen che uniscono il saldo concetto etico al grottesco con una serietà mediatica per rendere il lavoro per tutti possibile.Una via di mezzo che si può ricollegare al teatro nero di Jean Genet. Alla fine la scena da casa diventa per quaranta secondi un night degli anni Settanta,in cui da superstar Ruth si lascia avvinghiare e scivolare dall’asta al centro della stanza, primo scritto del multiprofessionale ed attivissimo, indaffarato Harold Pinter , creata da Maurizio Balòcon ilputto del primo Novecento che regge la lampnada sullascala,un quadro con la regina Elisabetta,una carta da parata a fiori tipica delle case vittoriane con l’Impero della coloniale bandiera del Regno Unito.Lo spettacolo sarà replicato al Teatro Stabile di Roma fino all’ultima domenica di maggio, il 25 in cui finirà anche il campionato di Serie A che è tornato avvincente a due partite dal termine poiché l’Inter di Inzaghi, finalista a Monaco alla fine del mese per la Coppa dei Campioni contro il PSG di Donnarumma e del vecchio allenatore della Roma Luis Enrique, è tornata ad un punto dal Napoli che ora può solo perderlo lui lo scudetto,che la squadra del miglior allenatore d’Italia ha gettato maldestramente via nella settimana di Parma, Bologna e di San Siro contro la Roma. A giugno comunque vi saranno altri due lavori he si preannunciano interessanti e staremo a vedere puntualmente.
Giancarlo Lungarini