Il fiume Po… questo protagonista!

Data:

È passato più di un secolo dal primo volo commerciale effettuato in Italia, in seguito gli anni dopo il 1900 proiettò la tecnologia aeronautica nella costruzione di velivoli ottenendo ottimi risultati oltre gli elogi elargiti sui progetti! Tra i numerosi primati ricevuti che il capoluogo piemontese annovera, ci sarebbe la notizia di cui parleremo in questo articolo: La tratta “Torino – Pavia – Trieste” la più importante dell’Italia settentrionale e prima in assoluto per trasporto passeggeri con scalo, seguendo il corso del fiume Po, un percorso aereo del tutto nuovo per l’Italia. Fu memorabile la data del 1° aprile 1926, la giornata si presentava molto ventilata e questo inconveniente rendeva difficoltoso il decollo, malgrado questo il debutto fu eclatante, generando un’emozione tra gli spettatori. Essendo il primo volo di linea, vennero usati per la cerimonia di questa sorprendente iniziativa due idrovolanti, facendoli partire da direzione opposta con medesimo orario. Il primo partì dall’idroscalo di Torino, scegliendo un angolo pittoresco del Parco Valentino, di fronte l’ingresso del Borgo medievale, posizionando l’hangar sul Po, progettato dall’architetto Giuseppe Pagano nel 1950, la sua struttura venne demolita, di quel luogo rimase soltanto un lieve ricordo e il nome del ristorante… Differente è stato il proseguo della sua vita l’hangar di Pavia, sopravvisse con un progetto dell’architetto Marabelli modificando l’hangar in un ampio spazio espositivo con annesso un ristorante in modo che potesse attirare l’attenzione di curiosi e turisti! Il secondo idrovolante, partendo da Porterose, in piazza Duca degli Abruzzi nel borgo Teresiano, si sollevò in volo puntualmente percorrendo la sua “tratta”. Il contratto stipulato con la S.I.S.A. prevedeva in un primo tempo con una cadenza di voli tre volte la settimana, in seguito divennero giornalieri con orari di partenza ore 11.00 arrivo ore 16.00, facendo scali di trenta minuti. Il percorso aveva una durata di cinque ore, coprendo una distanza di 574 chilometri… Curioso è sapere il costo del biglietto per l’intera tratta… una cifra da capogiro… poteva coincidere come uno stipendio mensile di allora… in compenso i quattro passeggeri a bordo erano provvisti di una coperta, borsa dell’acqua calda, giacché il velivolo era scoperto… non solo questo, a causa del rumore assordante del motore, un Fiat A12 bis da sei cilindri, posizionato alle spalle dei passeggeri, veniva consegnato ai viaggiatori del cotone da inserire nelle orecchie in maniera da attutire almeno in parte il suo frastuono. Il velivolo prescelto dalla compagnia aerea Società Italiana Servizi Aerei (S.I.S.A.) dei fratelli triestini Cosulich era un “S16” fornito dall’industria aeronautica Siai Marchetti di Milano, nome noto per le vittorie conquistate in passato durante il conflitto mondiale. Col passare degli anni, altre compagnie aeree preferivano utilizzare il nuovo aeroporto sorto nella periferia sud di Torino in Strada delle Cacce zona Mirafiori, intitolato a “Gino Gerolamo Lisa” aviatore decorato di medaglia d’oro al valor militare alla memoria abbandonando definitivamente l’idroscalo piemontese. Come sempre Torino è stata nel corso degli anni una fucina di idee ottenendo elogi e primati… lasciando ai posteri solo notizie e foto composte da semplice carta… distruggendo la storia del passato questo è un vero peccato!

Daniele Giordano

Foto ripresa da http://win.flytorino.it/ita/aeroporto/storia.asp

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati

“Un mare di colore” di Ilaria Azzarini

“Un mare di colore”: non esiste un epiteto più...

KATIA CASADEI. Sguardo furbo, fisico sensuale

Una ragazza semplice. Sguardo furbo, fisico sensuale, outfit in...

KATIA FERRANTE, UN’IMMAGINE PER RITROVARE CULTURA E SPERANZA

Nonostante la pandemia, nonostante la guerra, il bisogno di...