12 giugno 2025 – Una data destinata a entrare nella storia della musica italiana: Elodie è stata la prima artista donna a riempire lo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, e lo ha fatto con un concerto potente, emozionante e impeccabile, capace di fondere grinta, eleganza e autenticità.
Fin dall’ingresso in scena, Elodie ha conquistato il pubblico con la sua presenza magnetica e una voce intensa, capace di passare dal pop all’urban, dalla dance ai momenti più intimi, senza mai perdere intensità. Canzoni come “Guaranà”, “Bagno a mezzanotte” e “Tribale” hanno infiammato gli spalti, mentre ballate come “Due” e “A fari spenti” hanno toccato corde profonde, con migliaia di luci accese a seguire ogni nota.
Piccola nota di merito: il pubblico è stato calorosissimo nei confronti della popstar italiana, urlando più volte il suo nome con un vero e proprio tifo da stadio che era stracolmo per l’occasione. Questo per tutti i maligni che non credevano che Elodie potesse riempire gli stadi…
non è mancato un momento speciale dedicato a Napoli, e la sorpresa più grande è stata l’arrivo sul palco di Gigi D’Alessio, accolto da un boato del pubblico.
I due artisti hanno duettato in un’inedita versione di “Non dirgli mai”, riletta con eleganza e intensità, fondendo la voce calda di Gigi con il timbro moderno e raffinato di Elodie. Un momento emozionante, che ha unito due generazioni diverse della musica italiana e ha reso omaggio alla città con profondo rispetto e sentimento.
Un passaggio di testimone simbolico e potente, nel segno dell’emozione e della grande musica.
A colpire è stata la padronanza del palco, il carisma naturale e la capacità di parlare al cuore del pubblico. Elodie non ha solo cantato: ha raccontato la sua storia, si è commossa, ha abbracciato idealmente ogni fan, trasformando lo stadio in un luogo di connessione vera.
Il concerto è stato anche un manifesto di forza femminile e libertà artistica. In un mondo musicale ancora troppo dominato da presenze maschili, Elodie ha dimostrato che una donna può riempire uno stadio non solo con i numeri, ma con l’anima. Standing ovation finale meritata. Un evento che resterà.
Marco Assante