Oltre 40 carri hanno invaso le strade di Roma per far sentire la propria voce. Come sempre, al centro la lotta per quei diritti che, oggi più che mai, sembrano essere mirino di tante leggi e governi.
Un milione di persone hanno partecipato a una delle manifestazioni più attese dell’anno. Il Roma Pride 2025 è partito da Piazza della Repubblica per poi concludersi a Caracalla, e più nello specifico nell’iconica “Pride Croisette”, luogo di eventi culturali, dibattiti, riflessioni ma anche divertimento.
Ad aprire il corteo, lo striscione “Fuori legge”, frase chiave della parata nonché uno dei brani più famosi della madrina Rose Villain. Si tratta di due parole che non solo non sono casuali, ma rappresentano la realtà che la comunità LGBTQ+ vive oggi, con diritti negati in tutto il mondo, violenze subite e continue discriminazioni.
Ad attaccare più chiaramente il governo Meloni ci ha pensato Vladimir Luxuria che, al fianco della cantante, ha sottolineato: “La nostra presidente del Consiglio è molto amica di quei bulli al potere che fanno politiche transfobiche, nel cuore dell’Europa. Quando si è silenti di fronte a questo, si è complici.”
Condanne politiche di questo genere sono state proposte in ogni singolo carro, come le sagome a testa in giù di Musk e Trump, o la scritta “Censurate sto carro” sopra lo striscione con accanto le foto di Meloni, Putin, Trump e Orban.
Testo e foto Laura Miraglia