Uno spettacolo che è stato visionato il 19 giugno al teatro Trianon di Napoli, è stato veramente magnifico, ricco di emozioni, naturalmente è stato ripreso in pieno il concetto di Pirandello e del magnifico Antonio de Curtis in arte Totò mostrando al pubblico una visione leggermente diversa, un ritmo un po’ più educato e soprattutto si è potuto notare un diverso accento come quello napoletano. Tutto questo ha ricreato un mix davvero divergente ed oserei dire diversificato rispetto al classico al quale noi siamo abituati ad assistere ad a visionare e ci vuole davvero tanto coraggio spesso per poter riproporre con una chiave diversa qualcosa che magari ha fatto già successo, ha fatto la sua storia.
Ma la cosa più interessante è stata quella che durante lo spettacolo l’attore principale sia sceso in mezzo al pubblico cercando di interagire con quest’ultimo e cercando di poter abbattere completamente la quarta ed oserei dire anche forse la quinta e la sesta parete del teatro per creare un corpo unico, un corpo in cui l’attore in questo caso, per fare la battuta, lo iettatore, o colui che porta sfortuna, sia stato in mezzo alla gente, sia stato con il pubblico facendolo sentire parte di un unico spettacolo. Sono sempre piacevolmente colpito quando posso assistere a questi spettacoli del Campania Teatro Festival, 2025 perché come ogni edizione c’è sempre un’emozione nuova, c’è sempre qualcosa di piacevole e di positivo da poter assistere ed onestamente sono felice di far parte di questa grande ed enorme famiglia come quella del teatro e vorrei ringraziare tutti con un ringraziamento che ogni anno oltre a Ruggero e a chi ha proposto il festival va sempre ai miei due cari amici Massimo ed Eva, che ringrazio con un vero cuore.
Emmanuele Paudice