Trieste 21 giugno 2025. Bisogna dire che Trieste offre sempre l’opportunità di esibirsi in numerosi luoghi particolari, belli, ospitali e suggestivi, dove “performare” è particolarmente coinvolgente.
Questa volta l’opportunità di calcare il palcoscenico del Giardino del Civico Museo Sartorio, perla dei luoghi culturali triestini, è stata colta al volo da Pivio & Aldo De Scalzi nell’ambito della 26esima edizione dello “ShorTS – Shorts International Film Festival”. L’anteprima del Festival, che si inaugurerà il 28 giugno, ha visto un evento speciale che coniuga musica e cinema, grazie alla collaborazione con la consueta rassegna “Trieste Estate”.
Abbiamo assistito all’esibizione di un “Duo allargato”, egregiamente affiancato dal Caretta Big Band Quartet – con Leonardo Caridi (violoncello), Francesco Armanino (viola), Giada Bassani (violino), Enrico Pisani (violino), la voce calda e ammaliante di Armanda De Scalzi e il direttore Andrea Alinovi.
La Caretta Big Band in effetti è “Big” poiché è costituita da 22 musicisti genovesi (tutti rigorosamente sotto i trent’anni) uniti dall’idea di rompere le barriere non solo stilistiche e di genere: quando due mondi apparentemente lontanissimi (come, ad esempio, in questo caso la musica “classica” e l’elettronica) trovano i punti di contatto e di intersecazione, non può che uscirne qualcosa di magico.
L’ideatore del sodalizio è Aron Aboukhalil, giovane compositore genovese di origine libanese, che con audacia e curiosità è riuscito a costruire questo progetto e i due mostri sacri della musica “per” film non se lo sono fatto scappare. Essere visionari è sempre foriero di grandi passi in avanti, in tutti i campi. In quello musicale è fucina di apertura di orizzonti, quindi di menti.
Il programma è stato ricco ed interessante con riarrangiamenti (a cura di Aron) di quattordici temi tratti da film come, ad esempio, “El Alamein – La linea del fuoco”, “Hamam – Il bagno turco” di Ferzan Ozpetek, “Non Odiare” di Mauro Mancini, “Complici del silenzio” di Stefano Incerti, “Ammore e malavita” e “Diabolik” dei Manetti Bros, ma anche da serie televisive di grande successo, come “Distretto di Polizia” o “L’ispettore Coliandro. Il tutto arricchito dai gustosi e illuminanti interventi di Pivio e di Aldo, che hanno raccontato aneddoti di certo poco noti al grande pubblico. Una sorta di spioncino su un universo composito e interessante, di cui conosciamo solo i frutti e poco della genesi nonché realizzazione, dei prodotti finali. Non dimentichiamo poi la garbata introduzione e il breve (purtroppo) intervallo di Maurizio Di Rienzo, direttore artistico dello ShorTS International Film Festival. Semplicemente perfetto.
L’unicità dell’incontro triestino è dovuta inoltre al fatto che il concerto era tutto in acustico, i pluripremiati autori (numerosi David di Donatello e Nastri d’Argento), orgoglio della musica e del cinema italiano con 30 anni di carriera e più di 200 colonne sonore originali per cinema e fiction, vari album all’attivo (tra cui un live appena uscito di Pivio “HELLo, HELLo”), si sono donati non solo musicalmente al loro pubblico con grandissima emozione e tanto trasporto. Aldo De Scalzi (fiato elettronico-con le sonorità del flauto traverso e del sax- e voce) e Pivio (voce, Santoor-salterio indiano e Daf), hanno trasformato la loro musica in nostra, ce l’hanno fatta arrivare al profondo dell’anima, soprattutto se dentro di noi scorrevano le immagini dei film da loro arricchiti. Non è mancato un commosso ricordo all’altrettanto mitico Vittorio De Scalzi, il cui DNA ha calpestato la scena non solo tramite il fratello ma anche con la deliziosa figlia Armanda (consentitemi un piccolo pensiero personale: ho potuto stringere loro la mano e abbracciare finalmente, dopo tanto tempo, tutti e tre).
Insomma, il 18 giugno 2025 da Genova a Trieste, il Mediterraneo, ha sfiorato e unito anime intrise di note, grazie soprattutto a coloro che ne sono stati illuminati e che ci hanno fornito la chiave giusta per essere parte di questo importante messaggio.
Se vi capita la fortuna di averli dalle vostre parti, non perdeteveli, come non perdete il viaggio tra immagini e musica raccontato anche nel documentario “Musicanti con la pianola” di Matteo Malatesta, dedicato proprio alla storia del duo genovese. Ne uscirete di sicuro più ricchi (dentro!).
Da Trieste per ora è tutto.
Rosa Zammitto Schiller