Arte & Wine: serata tra arte contemporanea e arte vitivinicola!

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Il 19 giugno 2025 a Roma presso il locale CasaMora in via di monte testaccio 65b, si è tenuta la presentazione della mostra The Ideological world dell’artista romano Mariano Mazzelli organizzata MaielArt  e curata da Gianni Maiellaro & Giorgio Vulcano.

La serata è proseguita con la degustazione dell’etichetta di vini Old Boy con la trilogia Hey boy, Hey girl, Hey you ispirati dal film coreano diretto da Park Chan-wook; a seguire le decine di ospiti, si sono intrattenuti con una cena degustazione accompagnata dal trilogy acoustic trio, capitanati dalla bellissima e bravissima Claudia Illari alla voce con Alessandro De Vita alla chitarra e Luca Giustozzi alla tromba, sotto la direzione artistica di MaielArt in collaborazione con Pathos che hanno gestito la serata al meglio.

Dopo una presentazione dell’evento da parte dell’organizzatore Gianni Maiellaro sono intervenuti in ordine l’On. Stefano Caldoro del Nuovo Psi, già Presidente della Regione Campania nonchè già Sottosegretario e Ministro nei governi Berlusconi II e III ed oggi Consigliere per le tematiche afferenti ai rapporti con le parti sociali per il governo Meloni, Giorgio Vulcano curatore e critico d’arte e l’artista. Se l’onorevole Caldoro ha concentrato il suo intervento sul valore dell’arte nel concedere agli spettatori uno spunto di riflessione importante anche quando la sua comunicazione può sembrare irriverente e provocatoria, Giorgio Vulcano ha cercato di storicizzare il concetto di ideologia aggiungendo: “In questa selezione di opere prevale ironia e riflessione; l’arte ironica e per certi versi dissacrante diventa uno strumento potente per interrogarsi sulle ideologie politiche del passato e sulle loro proiezioni nel futuro, invitando lo spettatore a riflettere sulle incoerenze e sugli interessi utilitaristici che spesso guidano le scelte politiche e sociali. Il suo linguaggio, tagliente e profondamente iconoclasta, si nutre di una strategia comunicativa che mette a confronto ideologie, simboli della cultura pop, memorie storiche e anche derive del capitalismo. L’obiettivo non è semplicemente provocare, ma spingere lo spettatore a fare i conti con la realtà che lo circonda, troppo spesso assuefatto da una comunicazione spettacolarizzata e priva di coerenza etica. Pochi artisti contemporanei riescono a smascherare le contraddizioni del potere con la stessa forza visiva e concettuale di Mariano Mazzelli.” L’artista nel suo intervento ha spiegato: “le motivazioni che mi hanno spinto a mettere in mostra queste opere sono i fatti degli ultimi anni; in particolare la guerra russo-ucraina. Ho voluto riprendere fatti storici nazionali ed internazionali più o meno recenti mettendo in cortocircuito immagini e parole. Ho cercato in altri termini di prendermi gioco della politica visto che la politica con la sua “ideologia” si prende gioco di noi.” Aggiungendo: “mi è piaciuto anche disorientare volutamente chi guarda per mettere in risalto tutte le contraddizioni della politica e di chi esercita il potere nonché quello stato di “perenne confusione” che ci circonda; confondere per evidenziare la confusione. E’ in questo contesto di smarrimento e contrapposizioni che l’arte può esprimere puro dissenso per qualcosa che non è comprensibile se non all’interno delle logiche di potere e di dominio.” Emblematico quello che scrive l’artista sull’opera in ferro “La gabbietta di Putin”: “all’epoca della contrapposizione est-ovest quale rappresentazione migliore di un mondo forgiato sui simboli di stella, falce e martello? Oggi le ideologie sono più sfumate ma sempre presenti e ci richiamano a scelte di parte non facili poiché anche le “verità” sono più sfumate ed articolate; dalle proprie “gabbiette ideologiche” i potenti cinguettano e si sfidano a distanza apparendo a volte come federatori, più spesso come carnefici, meno come benefattori. Ai romantici rimane il pensiero che dietro la grande ideologia comunista ci fosse anche l’aspirazione per un mondo migliore, l’illusione di un mondo più giusto. “La gabbietta di Putin” da questo punto di vista rappresenta un evidente cortocircuito visivo e semantico…”. Mazzelli Mariano non è certo nuovo a questo genere di opere a carattere sociale e politico dove grafia e pittura si intrecciano in maniera profonda, avendo al suo attivo mostre che cercano di spiegare la condizione umana sia dal punto di vista interiore che sociale con una particolare attenzione all’espressione popolare (e dunque non mediata) contrapposta a quella ufficiale dei “media”. Una per tutte la trilogia su Pier Paolo Pasolini sfociata nel 2015 nell’evento “Requiem”, un’installazione mix-media, site-specific di public art all’interno di un capannone industriale abbandonato alla periferia di Trieste per ricordare il quarantennale della morte del Poeta.

La mostra The Ideological World – composta da 8 opere su espanso rigido più una scultura in ferro – sarà visitabile in linea con gli orari del ristorante, fino al 27 luglio 2025 presso Casamora, via di monte testaccio 65b. Sono inoltre previste serate alla presenza dell’artista che risponderà alle domande dei visitatori/clienti.

Maria Laura Perilli

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