Diario di un’attrice alla ricerca di momenti di essere

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Lo spettacolo che è stato visionato alla sala a soli durante il campagna del festival ha voluto portare alla riflessione di un’attrice che inizialmente semplicemente sembrava un’attrice persa e dispersa che non ritrovava più il suo essere, non sapeva più essere comica drammatica d’azione se fare lirica se fare opera normale, tutto qui che addirittura si cercherà di ingannare lo spettatore facendo pensare che quest’ultima sia semplicemente folle con i suoi problemi mentali laddove invece c’ha le spalle tutto un discorso molto più forte e soprattutto duro il discorso di una donna che resta vedova poiché ha perso il suo compagno durante una delle recenti guerra e si cercava di analizzare sia come queste ultime ad oggi vengono combattute rispetto agli anni 40 e sia soddisfatto di quanto dolore queste ultime hanno provocato negli anni e soprattutto provocano ancora, è stato fatto leggere anche ad uno del pubblico una lettera di guerra e alcuni spettatori hanno concluso con un pianto poiché magari avendo perso anche loro qualche familiare o qualcuno di caro durante uno delle guerre sono sentiti parte integrante di questo racconto. Lo spettacolo è stato molto toccante e soprattutto l’attrice ha saputo giocare bene di intelligenza tramite il movimento del corpo ed un fare davvero molto intelligente.

Emmanuele Paudice

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