Firenze – 27 giugno 2025. È stato un piacere poter fare parte dell’evento inaugurale della nuova sede del Consolato Cinese a Firenze, una magnifica villa completamente restaurata (sita in Via Giambologna 23), dove ancora vive la sua storia, fatta di antichi affreschi e di splendide decorazioni, lì lasciate da un’Artista che l’abitò almeno un secolo fa. I motivi delle pareti già preannunciavano qualcosa, forgiati con delicate forme auree che ricordano l’Oriente.Il nuovo spazio, non distante dal consolato cinese di via della Robbia, rafforza simbolicamente la presenza della Cina in Toscana, dove la comunità cinese è numerosa e attiva.
L’occasione inaugurale è stata arricchita dalla mostra fotografica di Riccardo Busi, presidente della FIAP (Fédération Internationale de l’Art Photographique). Le sue immagini offrono un ritratto sfaccettato della Cina contemporanea, in cui coesistono antiche pratiche come il Tai Chi e come i robot che preparano il caffè, raccontandoci una Cina a 360 gradi, composta di Arte, spiritualità e tecnologia, passando dai paesaggi suggestivi del deserto del Gobi ai quartieri creativi della nuova Pechino, dove emerge un Paese in continuo dialogo tra storia e innovazione.
“Il rapporto tra Italia e Cina è stato sempre di vitale importanza”, ha ricordato la Console Yin Qi, sottolineando i più di cinquant’anni di relazioni diplomatiche tra i due stati. Due Paesi per certi versi simili Italia e Cina, entrambi con un a grande storia fatta di ingegno, inventiva e di attenzione sul piano sociale, somiglianza che finalmente negli ultimi anni è sfociata in una forte intesa tra i due Paesi, che continuano a collaborare sotto tutti gli aspetti.
Il rafforzamento della cooperazione culturale e accademica, in particolare con l’Università di Firenze, è stato al centro degli interventi di Silvia Scaramuzzi, presidente dell’Istituto Confucio, e della prorettrice Giorgia Giovannetti (che parlava anche in vece dell’assente Alessandra Petrucci), che hanno evidenziato l’importanza del dialogo come strumento di progresso comune. Ha parlato anche Riccardo Busi, che in un secondo momento ha spiegato in modo approfondito il percorso fotografico esposto all’interno della sede.
All’evento erano presenti rappresentanti di associazioni e centri di studio che promuovono il confronto tra Europa e Asia, tra cui La Firenze che vorrei, Il Tazebao, il Centro Studi Eurasia e Mediterraneo, Socialismo Italico e l’Associazione di Arte e Cultura Contemporanea Cina e Italia.
Dopo la conferenza è stata offerta una cena a buffet, ricca di pietanze orientali, completa di carne, verdure e pesce. È stato anche possibile assaporare il vero tè, di cui abbiamo apprezzato la bontà e le proprietà, accorgendosi che una bevanda calda può veramente essere appetibile anche in estate.
L’evento è stato allietato da due bravissime musiciste, che hanno messo in connubio la musica occidentale, espressa dalla delicatezza del violino, e quella cinese, espressa invece da un loro strumento tradizionale, la pipa, una sorta di chitarra che viene suonata pizzicando le corde.
Agli invitati sono stati regalati ventagli, su cui bravissime Artiste della calligrafia cinese hanno disegnato significativi ideogrammi.
Con questa nuova residenza, la Cina consolida la sua immagine di nazione antica e dinamica, che guarda al futuro mantenendo vive le sue radici culturali. Firenze, da sempre crocevia di civiltà, si conferma luogo d’incontro tra mondi diversi.
Stefano Duranti Poccetti