Rossella Perticone, in arte Rossella, è una voce che nasce dal cuore della Ciociaria e arriva dritta all’anima. Classe 1996, cresce tra il verde e le acque di Fiuggi, dove sin da giovanissima si avvicina alla musica e alla scena teatrale locale. Le sue prime esibizioni sono nei pianobar e nei teatri cittadini, ma è durante l’adolescenza che prende forma la sua vera identità artistica: comincia a scrivere canzoni, per necessità, per bisogno di esprimersi, per mettere ordine tra emozioni e silenzi. Dopo un’esperienza universitaria a Roma, sente il richiamo della musica e della recitazione come vocazioni irrinunciabili. Decide così di intraprendere un percorso artistico a tutto tondo, combinando sensibilità musicale, voce emotiva e una forte presenza scenica. Rosssella è influenzata da grandi nomi del panorama italiano e internazionale: da Gianna Nannini e Lucio Dalla, a Lady Gaga e Roberto Vecchioni. Le sue canzoni nascono al confine tra rock melodico e intimità cantautorale, con testi che parlano di relazioni, crescita personale, coraggio, sogni e rinascite.
Il 28 marzo 2025 pubblica il suo singolo d’esordio “SEMPRE”, esibendosi all’Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi – e partecipando a contest e programmi radiofonici, tra cui “Sogni di gloria” su Rai Radio 2 e la finalissima del concorso “Un talento x il successo” al Teatro Comunale di Fiuggi. Ora è il momento di “MELA A METÀ”, il nuovo singolo uscito il 20 giugno 2025 per FDAM/Altafonte. Un brano che è già in rotazione radiofonica dal 27 giugno e che si presenta come un inno malinconico e potente sull’amore che cambia forma. L’abbiamo incontrata per parlarne insieme.
Ciao Rossella, bentrovata al Corriere dello Spettacolo. “Mela a metà” è il tuo nuovo singolo: che storia racconti in questa canzone?
In questa canzone racconto una storia d’amore che nasce, potremmo dire, al primo sguardo. È quel momento in cui gli occhi si incrociano e, all’improvviso, si aprono interi mondi interiori. Capisci subito che da quell’incontro qualcosa di importante accadrà, che in qualche modo ne uscirai arricchita. Ho voluto raccontare proprio quelle emozioni primordiali che si accendono all’inizio: c’è la passione, certo, ma anche una forte carica emotiva, legata all’impatto dell’incontro. Il tutto nasce da un concept ispirato al mito della mezza mela di Platone. Siamo sempre alla ricerca della nostra metà perfetta. Rileggendo quel mito dopo tanti anni dal liceo, però, mi sono accorta di quanto l’idea dell’amore come “completamento” possa sembrare un po’ superata – per quanto Platone resti sempre meravigliosamente poetico. Così ho voluto giocare con quel concetto, prendendolo un po’ in giro. Ho pensato che sì, siamo tutti delle metà, ma delle metà storte, imperfette. E forse è proprio questa imperfezione a renderci unici. In un mondo in cui la perfezione è spesso prevedibile, l’imperfezione, invece, sorprende. Secondo me, non esiste una metà perfetta: gli incastri sono molti, diversi, e ogni relazione che entra nella nostra vita ha un suo significato. Sta a noi accoglierla, abbracciarla e provare a comprendere la lezione che porta con sé.
Mi piace molto questo tuo pensiero, perché credo che sia in linea con il tempo che viviamo. Tuttavia: come vedi l’amore oggi?
Io l’amore lo vedo come la capacità, anche, di amare se stessi grazie – e attraverso – l’altro. Quindi, non come un completamento, né come qualcosa che nasce da un bisogno, ma come un viaggio da compiere insieme, che ci porta anche a migliorarci come esseri umani. L’amore vero, secondo me, ci fa innamorare di noi stessi e ci aiuta a crescere e ci migliora come esseri umani.
Tornando a “Mela a metà” musicalmente parlando, il brano ha un sound molto diretto, quasi viscerale. Come è nato il pezzo a livello di scrittura e produzione?
A livello di composizione e di scrittura, questa canzone è partita da un sogno. Un sogno in cui giravo in mezzo alle stelle con una moto, ed era talmente forte a livello di sensazione fisica che, quando mi sono svegliata la mattina, ho scritto un paio di frasi che si trovano ancora nel brano. Naturalmente, andava aggiunta la parte melodica, e ho scelto una ritmica shuffle perché volevo qualcosa che fosse “a tempo”, cioè molto movimentata. Lo shuffle mi ha dato proprio quest’atmosfera. L’arrangiamento è arrivato in un secondo momento, lavorando con Luca Bellanova – che è stato il mio arrangiatore anche nel primo brano – con cui abbiamo deciso di creare un sound molto energico, un po’ rock-blues, con strumenti suonati realmente e una “sporcatura” di elettronica qua e là. Però, prevalentemente, gli strumenti sono tutti suonati. Insomma, ho cercato un sound che desse una spinta grintosa a quello che avevo scritto.
Dopo “SEMPRE” e “MELA A METÀ”, cosa possiamo aspettarci da ROSSELLA nei prossimi mesi?
Ho già lavorato al terzo brano: la canzone è stata registrata e ho anche girato il videoclip. È un brano a cui tengo molto, e uscirà tra fine settembre e inizio ottobre. Diciamo che il percorso sta andando in questa direzione: usciranno diversi brani come singoli, e poi c’è l’idea di raccogliere tutto in un EP, con l’aggiunta di qualche inedito. E, naturalmente, spero di portare il progetto anche dal vivo, con concerti in cui poter proporre le mie canzoni.
Con tutto il cuore, ti auguro di realizzare ogni tuo progetto di vita, e in particolare questo bellissimo percorso musicale. Ci salutiamo con l’augurio di ritrovarci presto a parlare ancora delle tue canzoni, e con la speranza di vedere presto realizzato l’EP a cui tieni tanto. Grazie per il tuo tempo, buona estate e buon lavoro.
Grazie a te, Giuseppe. Buona estate e buon lavoro anche a te e a tutta la redazione del Corriere dello Spettacolo. Un caro saluto a voi e al vostro pubblico!
Giuseppe Sanfilippo
