Kenya, oltre all’immagine c’è un universo da scoprire

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L’apparenza è il primo elemento che arriva all’occhio di chi guarda. Kenya Bandi è bella, sensuale, un’esplosione di femminilità che negli anni l’ha portata in giro per l’Italia con le sue performance artistiche, ad esibirsi in musical e in locali, ad esprimere tutta la sua dolcezza attraverso la danza e il ballo. Ma, naturalmente, oltre alle gambe (e al resto del corpo) c’è di più. Molto di più. Innanzitutto Kenya parla di sé con calma, dolcezza, con una passione che trasmette l’energia con cui si è buttata nel mondo della fotografia, della sensualità, dell’eros raffinato. E poi, le piace sottolineare che spesso i suoi spettacoli – ed anche i suoi profili social – sono diventati il mezzo per parlare di tematiche decisamente più profonde. “Affronto temi sui quali occorre una riflessione ampia – sottolinea – Mi concentro su argomenti di rilevanza sociale, ambientale, assistenziale. Non possiamo restare indifferenti davanti a ciò che ci accade”. Insomma, da sexystar a paladina dei diritti, il passo è breve. Ma il suo cammino nasce decisamente da più lontano, da quando ad appena 11 anni finisce ai Campionati Italiani di hiphop e break dance con la sua squadra, ottenendo un quinto posto che resta stampato nella memoria e la fa emozionare ancora adesso. Da adolescente la danza è la sua compagna di vita: non importa il genere, basta una base musicale per farla scatenare, ne esce una carriera interamente costruita sulle sue capacità artistiche. Infatti, ben presto si affiancano canto e recitazione, poi tre anni di Accademia BSMT a Bologna, fino alla scelta di entrare nel mondo delle discoteche come ballerina. Nel ruolo di animazione, lavora accanto a dj che scrivono la storia della musica dance italiana. Due su tutti: Emanuele Inglese e Gabry Ponte. Sembra che tutto fili liscio, finchè le ballerine iniziano a diventare oggetti, fin quando lo sguardo dei clienti inizia a farsi troppo insistente. Ed è così che nasce il personaggio di Kenya: “Se dovevo farmi oggettificare, almeno volevo essere io a gestire la situazione, a dare il giusto valore alla mia persona”. Detto, fatto. Kenya sbarca nel mondo delle sexystar, i suoi spettacoli si tingono di malizia, le sue esibizioni sul palco cambiano pubblico ma non perdono di autenticità.

Così nasce il tuo personaggio, Kenya Bandi.

Proprio così, da dieci anni in questo personaggio convergono la pluralità dei miei lati artistici: la sexystar, la fotomodella, la performer. Ho vinto riconoscimenti e ho vissuto tante esperienze che mi hanno permesso di crescere a livello artistico e personale. Solo poche settimane fa, ho ricevuto il premio speciale al DSN Awards: insomma, gli anni cambiano, ma i miei spettacoli piacciono ancora…

Com’è il mondo della notte?

Un mondo in cui la gente può finire col perdere la percezione della realtà: io, invece, ho sempre cercato di tenere ben dissociata la verità dalla bugia, di distinguere il vero e il falso. È una capacità fondamentale per vivere questo mondo appieno.

Eppure, in questo mondo, incontri tantissime persone…

Molte delle quali nella vita diurna vivono come degli automi: gente abitudinaria, routinaria, che finisce col perdere l’essenza di se stessa. La notte, invece, queste stesse persone si denudano psicologicamente, vivono la loro psiche appieno e più profondamente, ritrovano la libertà di essere loro stessi.

Cosa ti ha dato il mondo della notte?

Mi ha permesso di capire chi ho davanti da un semplice gesto, da un cenno, da un movimento o da una parola. Mi ha dato la possibilità di avvicinare persone e anche di poterle allontanare. Sempre e comunque, ho imparato a conoscere meglio la gente che incontro, che conosco, che frequento.

Sul palco porti il tuo lato più sensuale, ma non solo.

Porto sul palco personaggi di Walt Disney o dei cartoons, faccio rivivere storie in modo sensuale ma con messaggi importanti. In tutti i locali in cui mi esibisco, i miei show toccano corde profonde. D’altronde, è il mio modo di essere: sono curata, femminile, precisa, ma non voglio mai che lo sguardo di una persona si fermi solamente alla mia immagine. Il mio corpo è il pretesto per aprire a ragionamenti profondi. Sul palco come sui social, non cerco attenzioni fini a se stesse. Il mio lato artistico subentra al semplice mostrarsi: mi succede sempre: nei locali, nelle fiere, per strada…

Che messaggi veicoli?

La mia immagine la uso per fare attivismo sociale, ambientale, assistenziale. Ho creato una rete di persone che lavora aiutandosi in modo gratuito e reciproco, ho contribuito alla creazione di una rete di mamme e mi batto per i diritti degli stranieri. Con la mia immagine, porto la voce degli altri, talvolta degli ultimi o di chi non viene ascoltato: questo penso sia il messaggio più importante che le persone possono leggere se vanno oltre il primo sguardo…

Manuele Pereira

 

CONTATTI SOCIAL
https://www.instagram.com/kenya_bandi

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