di Max Cavallo
Veronica Peparini ci insegna che quando si ha la costanza di credere nei propri sogni, questi possono essere raggiunti e vissuti con grande intensità. Per lei, il palcoscenico è diventato una vera e propria casa e la danza è la sua espressione più autentica.
La sua carriera, un viaggio fatto di disciplina, talento e una sensibilità unica, le ha permesso di partecipare a programmi di grande successo in televisione come “Amici di Maria De Filippi” e al teatro con il Cirque du Soleil e vincendo l’ambito premio come migliore coreografia per il musical “Romeo e Giulietta”. È stata una ballerina straordinaria, si è esibita al fianco di star mondiali come Kylie Minogue, Geri Halliwell, Ricky Martin e Robbie Williams. Come insegnante è riuscita a scoprire molti talenti e i suoi consigli sono stati utili per aiutare i concorrenti a migliorare le proprie capacità personali e artistiche. È stata un punto di riferimento fondamentale per i giovani ed oggi con più di 2 milioni di follower è tra i personaggi più amati e seguiti dal pubblico.
Veronica, come stai?
“Sono felice, Max. È un periodo molto intenso dal punto di vista lavorativo, ma sono circondata da una famiglia splendida, con figli stupendi che mi aiutano a capire ogni giorno quanto sia importante il valore degli affetti. Posso dirti sinceramente che è un momento che mi porterò nel cuore, e spero che questa felicità continui a guidarmi in ogni cosa che faccio.”
Veronica, se dovessi fare il bilancio della tua vita fino ad oggi, cosa diresti?
“Se dovessi fare un bilancio della mia vita, direi senza esitazioni che il voto è un bel 10. Ho fatto tanti sacrifici, e spesso ripenso ai primi momenti in cui ho iniziato a danzare, con tutta la passione e la voglia di emergere. Poi chiudo gli occhi e mi ritrovo sul palco accanto ad artisti di fama mondiale come Kylie Minogue o Robbie Williams, che in quegli anni erano all’apice del loro successo. Sono ricordi che porto nel cuore e che mi riempiono di orgoglio. Il periodo ad Amici è stato un altro tassello fondamentale: mi ha fatto maturare molto e mi ha permesso di capire davvero come funzionano i meccanismi televisivi. All’inizio le dinamiche tra i ragazzi erano complesse, non era facile gestirle, ma con il tempo ho imparato che le emozioni che si vivono lì dentro sono autentiche e vanno assaporate fino in fondo. Se guardo indietro, mi rendo conto che ogni esperienza, bella o difficile, è stata necessaria per arrivare a quella che sono oggi. Ho imparato a non mollare, a credere nei miei sogni e ad affrontare ogni sfida con coraggio. Forse è proprio questo che rende il mio bilancio così positivo”.
Come è stato fare l’insegnante ad Amici?
“Non è per niente facile (ride)! Devi capire che ogni ragazzo ha il suo carattere e si approccia in modo diverso alle lezioni. Ognuno ha le proprie reazioni e i propri comportamenti, e farsi capire è la parte più difficile. Devi lavorare tanto su te stessa, essere veramente empatica, a volte avere il polso duro e altre essere più un’amica. Ma è un’esperienza stupenda, perché ti aiuta a crescere e a migliorarti. Ti cambia davvero”.
Che emozioni provi quando realizzi una coreografia? E quanto è diverso dall’interpretarla come ballerina?
“Sai, Max, la danza è la mia vita. Io e mio fratello Giuliano amiamo ballare, fa parte di noi. Non so spiegarti, è qualcosa di innato, di naturale che emerge da dentro. Quando ballo mi sento libera, felice, come se fossi in un’altra dimensione. La tua è una bella domanda, perché le due cose possono andare di pari passo. Certo, cambia l’atteggiamento della performance: la danza è immediata, sei lì sul palco e devi viverla in simbiosi con i tuoi pensieri. Nella coreografia, l’approccio è diverso, il lavoro viene fatto prima. Ma quello che non cambia è l’emozione che provi. Anzi, ti dico la verità: a volte sono più tesa quando vedo gli artisti che si cimentano nelle mie coreografie”.
Come ti sei trovata con i tuoi colleghi ad Amici, e cosa pensi del rapporto con Maria De Filippi?
“A Maria devo tutto. Mi ha fatto entrare ad Amici che ero molto giovane, mi ha sempre consigliato, aiutato e supportato. Mi ha insegnato tanto ed è stata molto più di un’amica, e questo mi ha permesso di crescere enormemente, sia professionalmente che umanamente. Anche con i miei colleghi ho instaurato un rapporto fantastico, di grande stima reciproca. Abbiamo lavorato benissimo insieme, e anche quando ci siamo confrontati in modo acceso, a volte anche sopra le righe, la stima reciproca non è mai venuta meno. È stata un’esperienza preziosa sotto ogni punto di vista”.
Il momento più emozionante della tua carriera?
“Sono stati diversi, ma la prima puntata di Amici è indimenticabile: ero tesissima ed emozionata, un’esperienza che non si può dimenticare. Altro momento che mi porto nel cuore è stato il lavoro per il Cirque du Soleil, un sogno che si avverava”.
Un consiglio che daresti a un giovane ballerino?
“Di essere sé stesso, innanzitutto. Non bisogna mai cercare di imitare nessun altro. La cosa più importante è valorizzarsi, capire i propri limiti e cercare di superarli, correggendo i propri errori. Solo così puoi davvero farti notare e trovare la tua strada”.
In tutti questi anni, c’è un momento specifico, magari inaspettato, che ti ha insegnato la lezione più importante?
“Per me ogni momento è stato importante, non ne sceglierei uno in particolare. La vita è come una scala e bisogna salire ogni singolo gradino per dimostrare a te stesso che puoi farcela. Ogni esperienza, bella o brutta che sia, fa parte di te e ti rimane dentro, contribuendo a formare la persona che sei oggi”.
La danza è una forma di comunicazione non verbale. Qual è il messaggio più importante che cerchi di trasmettere attraverso le tue coreografie?
“Il messaggio più importante che cerco di trasmettere è l’autenticità. La danza non è solo una sequenza di passi; è un linguaggio per l’anima. Voglio che chi balla le mie coreografie si senta libero di esprimere la propria verità, anche se a volte fa male, anche se è imperfetta. L’arte è onesta, e io cerco di creare coreografie che parlino al cuore delle persone. Non mi interessa la perfezione tecnica, ma la scintilla di emozione che rende ogni movimento unico. Spero che chi guarda percepisca proprio questo: che ogni gesto ha un significato e che, attraverso la danza, si possa davvero essere sé stessi, senza filtri”.
Quindi, per te conta più il cuore o la tecnica?
“La tecnica è fondamentale, Max. Senza lo studio, le sole abilità non riescono a emergere davvero. Il cuore ti dà la spinta, l’emozione rende ogni passo unico, ma la tecnica è la base, lo strumento che ti permette di esprimere tutto questo al meglio. È l’unione di questi due elementi che crea la vera magia sulla scena”.
Un’abitudine a cui non rinunci mai prima di salire sul palco?
“Un momento di silenzio. Ho bisogno di chiudere gli occhi e visualizzare la coreografia, per connettermi con me stessa e con le emozioni che voglio trasmettere”.
Come gestisci la pressione e lo stress prima di uno spettacolo importante?
“Cerco di trasformare l’adrenalina in energia positiva. Respiro profondamente, mi concentro sulla musica e mi ricordo che l’importante è godersi ogni istante sul palco, a prescindere da tutto”.
Da questa nostra chiacchierata si evince che ti emozioni ancora tanto. È davvero così?
“Sì, Max, mi emoziono sempre. La danza per me è tutto, proprio come la mia famiglia, che amo con tutta la mia forza. Mi emoziono e spero di non smettere mai di farlo. Le emozioni sono il motore che mi spinge a creare e a vivere appieno ogni istante”.
Dopo aver formato intere generazioni di ballerini ad ‘Amici’, qual è l’insegnamento più profondo che hai ricevuto tu, come persona, dai tuoi allievi?
“Forse la cosa più sorprendente di questi anni è che sono arrivata nel programma pensando che il mio ruolo fosse solo quello di insegnare passi, tecnica, disciplina. Invece, sono stati loro, i ragazzi, a farmi il regalo più grande. Mi hanno insegnato il coraggio. Non quello di salire su un palco, ma quello di mostrare le proprie fragilità. Quello di mettersi a nudo con la propria anima, sapendo che milioni di persone ti stanno guardando, ti giudicano. Ho visto in loro una forza che va ben oltre la fisicità: la capacità di sbagliare, di cadere e di rialzarsi davanti a tutti, senza nascondere la paura. Questo mi ha fatto capire che la danza più vera non è quella che si vede, ma quella che si sente. Quella che nasce dalle loro incertezze, dalle loro speranze e dalla loro onestà. Mi hanno dimostrato che la bellezza di un artista non sta nella sua perfezione, ma nella sua capacità di essere umano, in un modo così autentico da non aver bisogno di parole. E per questo, sarò sempre grata a ognuno di loro”.
L’ultima domanda è quella di rito che faccio ai miei ospiti: Se potessi tornare indietro e guardare negli occhi la Veronica da bambina che cosa le diresti?
“Se potessi tornare indietro e guardare negli occhi la Veronica bambina, le direi una cosa semplice ma essenziale: non avere paura. Le direi di credere sempre in sé stessa, di non ascoltare chi le dirà che i suoi sogni sono troppo grandi. Le direi di continuare a ballare, perché quella danza che le scalda il cuore e la fa sentire libera è la sua più grande forza. Le direi di abbracciare ogni sfida, ogni caduta, perché sono quelle a farla crescere”.
Grazie Veronica per la splendida chiacchierata è stato un grande piacere intervistarti.
Grazie a te Max mi fa sempre piacere scambiare due “chiacchiere” come le definisci tu! Ti ringrazio per le belle domande e un saluto a tutti i lettori del Corriere dello Spettacolo.
“Non è ciò che hai lasciato alle tue spalle a definirti, ma l’eco del passo che non hai ancora osato compiere”.
L’intervista è finita e, mentre la saluto, capisco ancora una volta che non si deve mai smettere di lottare per i propri sogni. Veronica mi ha mostrato che, anche dopo aver raggiunto traguardi importanti, la vera magia sta nel continuare a emozionarsi e a emozionare, a meravigliarsi e a non fermarsi mai. Salgo in macchina, metto in moto e, mentre mi allontano lungo il viale illuminato, mi viene in mente una cosa: le stelle che brillano di più in fondo sono proprio quelle che hanno faticato di più per emergere.

