Con la mostra ” Ceroli Totale” la Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea celebra 70 anni di carriera dell’artista.
La mostra è molto più di un’antologica, in quanto, visitabile fino all’11 gennaio 2026, presenta al pubblico una ventina di opere dove si incontrano installazioni storiche e nuovi lavori, realizzati appositamente per questo spazio espositivo.
Si può parlare di un vero e proprio viaggio dello spettatore che si ritrova quasi immerso nelle opere di questo maestro.
Ceroli è, infatti, uno dei massimi protagonisti dell’arte italiana degli anni 60′ che utilizza il legno come strumento privilegiato proponendolo in tutta la sua vibrante essenza.
La memoria come vero e proprio teatro aleggia in tutto il suo percorso espositivo.
Un teatro nel quale lo spettatore si trova immerso diventandone partecipe. Di più
troviamo nei suoi lavori riferimenti metafisici intrisi di una laica spiritualità.
Le opere che più rappresentano e sono vicine alla realtà sono: La Grande Quercia e Le Ceneri.
Sono opere, In particolare le Ceneri, che rivendicano l’arte ancora come protagonista nelle dinamiche del pensiero.
Una mostra che non si propone esaustiva di tutto il percorso artistico di questo grande maestro, ma sicuramente necessaria in tutta la sua essenza e sintesi per capire quanto l’arte sia fondamentale in questa società ormai alle soglie di un cambiamento epocale.
” Moltitudine” è un concetto fondamentale nell’ operare artistico di Ceroli; figure si propongono in maniera seriale, senza volto, con profili eroici.
Sono figure che sembrano porre domande di sfida al pubblico, sagome silenziose ma ” pacificamente” insidiose per le menti di chi guarda.
Il legno accumula tempo e quindi è memoria, per questo non si può non riconoscere a Mario Ceroli di aver rimesso al centro la materia e il gesto manuale.
Maria Laura Perilli

