Venerdì 10 ottobre ha inaugurato, nella splendida cornice di Palazzo delle Esposizioni, la Quadriennale dal titolo “Fantastica”.
Per l’occasione sono stati presentati al pubblico 54 artisti nati tra gli anni sessanta e novanta.
I lavori esposti si snodano su 5 percorsi di ricerca tracciati dai curatori Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Paraferà, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone.
La prima sezione, curata da Barbero, si concentra sull’autoritratto che diventa una sorta di pretesto; l’immagine di sé stessi viene rappresentata, infatti, da cibo, gatti, la palestra, e viaggi…
La seconda sezione, è affidata alla curatela di Francesco Bonami, che non ha voluto pensare ad un tema che unificasse gli artisti, ma che invece rivendicasse la loro autonomia e indipendenza.
Un atto di inclusività verso il pubblico che può essere libero di trovare da solo le connessioni tra gli artisti.
La terza sezione, curata da Emanuela Mazzonis di Pralafera, è un focus su come l’arte reagisca all’irruenza di foto, selfie, memento, screenshot oggi così invasive.
La quarta sezione curata da Francesco Stocchi e senza titolo, non ha come obiettivo illustrare o seguire un argomento ma configurarsi come atto creativo collettivo.
La quinta, e ultima sezione, è su Il corpo incompiuto dove quest’ultimo, protagonista, si presenta come soggetto in continua trasformazione.
Questa sezione segue la curatela di Alessandra Troncone.
Al piano superiore si accede a:” I giovani e i maestri la Quadriennale del 1935″ la cui curatela è di Walter Guadagnini.
Grandi maestri Bartolini luigi, Corrado Cagli, Giorgio De Chirico, Giuseppe Capogrossi, Carlo Levi, Arturo Martini, Gino Severini ecc, sono affiancati da una sezione dedicata interamente ai “documenti storici”.
Una Quadriennale che si propone al pubblico e al mondo degli addetti ai lavori con un obiettivo: non dimenticare la pittura, la tecnica, la conoscenza e provare a farla dialogare con una tecnologia che avanza ma, con la quale si auspica un approccio di crescita sinergica e non di sudditanza.
Un elegante e raffinato percorso di ricerca di equilibrio tra classico e tecnologico.
Definirei Fantastica una originale e interessante Quadriennale che vuole porsi al centro del sistema arte, offrendo un’apertura per un dialogo, per trovare soluzioni, difendendo ancora l’uomo che crea ma che non ha paura del futuro che avanza.
Una sorta di sfida alla quale ormai anche l’arte non può sottrarsi.
Maria Laura Perilli

