Il cartellone Musical, Concerti & Crossover 2025/26 del Rossetti si apre con “Cantando sotto la pioggia”, uno spettacolo vivace, scintillante e divertente, magistralmente diretto e coreografato da Luciano Cannito. Ha debuttato a maggio 2025 al teatro Alfieri di Torino ed ha iniziato la tournée qui a Trieste il 16 ottobre.
Nei panni dei mitici attori del film della Metro-Goldwyn-Mayer del 1952, ci sono Flora Canto, Lorenzo Grilli (nel delicatissimo ruolo che fu di Gene Kelly), Vittorio Schiavone e Martina Stella (nel ruolo della diva Lina Lamont, ruolo particolarmente centrato). La colonna sonora memorabile che i più agés ben conoscono, di certo non mancherà di impressionare anche i più giovani. Questo musical è l’ennesima testimonianza della altissima preparazione, sensibilità e professionalità di Luciano Cannito nelle produzioni musicali di alta qualità, come ampiamente dimostrato nei suoi lavori precedenti “Sette spose per sette fratelli”, “Cabaret”. “Rocky”, sempre riduzioni teatrali di grandi successi cinematografici americani.
La messa in scena è molto elaborata, combinando coreografie spettacolari (tra cui l’iconica scena con vera pioggia e tip tap nelle pozzanghere) con una trama romantica e coinvolgente. La scenografia curata da Italo Grassi e i costumi, disegnati da Silvia Califano (figlia del “Califfo”) conferiscono allo spettacolo uno stile unico ed elegante. La direzione musicale è affidata a Ivan Lazzara, mentre quella luci a Valerio Tiberi, entrambi nomi affermati nel panorama internazionale. Plauso al casting che ha intuito talenti di prim’ordine, adattissimi ai personaggi, nel canto, nella danza e nella recitazione.
Questa nuova versione di “Singin’ in the Rain” fonde elementi tradizionali con uno stile contemporaneo. Il testo è stato tradotto per mantenere l’energia originale, mentre alcuni ritornelli iconici sono rimasti in inglese, come in “Good Morning. “La scenografia sontuosa e raffinata evoca il glamour dell’epoca d’oro del cinema nel passaggio dal muto al sonoro, con coreografie dinamiche e costumi sofisticati.
Gli attori principali Lorenzo Grilli, Flora Canto e Martina Stella, rispettano con uno stile italiano il classico “triple threat” del musical -recitazione, canto, danza-, offrendo interpretazioni direi “forti”, solide e coerenti con i loro ruoli. Lorenzo Grilli (Don Lockwood), allievo di Gigi Proietti, incarna lo spirito di Gene Kelly con grazia e grande abilità, conferendo carisma al ruolo e si distingue per preparazione e presenza scenica, in particolare nei duetti danzati con Vittorio Schiavone (Cosmo Brown), sorprendente artista vibrante, frizzante, ritmico, perfetto e sempre ammaliante.
Flora Canto interpreta Kathy Selden come una donna delicata, ironica ma determinata, con una voce coinvolgente che si adatta perfettamente al personaggio. Martina Stella brilla nei panni di Lina Lamont, offrendo un’interpretazione comicamente esagerata (come d’altronde richiesto dal personaggio) che suscita risate e applausi, soprattutto durante la sua interpretazione di “What’s Wrong with Me”.
La direzione musicale di Ivan Lazzara arricchisce lo spettacolo di energia, mentre le luci di Valerio Tiberi aggiungono profondità emotiva, evidenziando con forza ed efficacia ogni quadro.
Il cast dimostra una grande alchimia, combinando talento, umorismo e capacità vocali, rendendo lo spettacolo piacevole per un pubblico variegato. L’armoniosa fusione e complicità tra gli artisti, l’impatto visivo e l’accattivante coreografia rendono il musical un racconto di musica, gioia e sogni danzanti. Luciano Cannito, conferma la sua grande abilità e sensibilità e giustifica ancora una volta la preziosità della sua vasta esperienza in produzioni di fama mondiale: supervisiona il progetto, di uno spettacolo ammaliante che ha meritatamente trovato (e di sicuro troverà) il consenso del pubblico.
A margine delle repliche triestine, “Cantando sotto la pioggia” ha dato il “LA” al primo appuntamento del ciclo di conversazioni “Peter Brown presents” , che ogni anno ci guida nei meandri della letteratura di lingua inglese, incontri che lo Stabile organizza in collaborazione con la British School del Friuli-Venezia Giulia. Il professor Brown – coinvolgendo anche alcuni degli interpreti dello spettacolo – racconterà la storia e i retroscena di questo musical.
Nel complesso, “Cantando sotto la pioggia” di sicuro sarà considerato una delle produzioni italiane di maggior successo degli ultimi anni, riuscendo laddove molti adattamenti hanno fallito, rimanendo sì fedele all’originale (sebbene io abbia positiva memoria della prima versione italiana del 1996, regia di Saverio Marconi con Raffaele Paganini nel ruolo che fu di Gene Kelly) ma aggiungendo un approccio fresco e intelleggibile ai più giovani. Lo spettacolo diverte senza cadere e scadere nei cliché, è edificante e nostalgico, dona arte e leggerezza e fa trascorrere momenti lieti e onirici.
.Da Trieste per ora è tutto
Rosa Zammitto Schiller

