10 marzo, 2016

DONNE D’AMORE E DI LOTTA. La poesia prende forma. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Stanze Segrete (Via della Penitenza 3 – Trastevere). Fino al 13 marzo 2016

Lei entra in scena ed è subito mare, vento di burrasca, onde che si infrangono sul rostro di quella nave che trasporta il suo amore, lontano per insensate avventure guerriere e poi, come in un cerchio magico che si rigenera all’infinito, donna di lotta attiva, al di sopra dei giudizi della storia ma  legata al quel filo rosso della passione, qui per la giustizia sociale. Il cerchio si chiude, ma solo momentaneamente, con la ragazza sorridente che va incontro alla perfidia del potere con l’ingenuità dei suoi pochi anni. Un cerchio che si perpetuerà, per sempre. Dall’amore di Penelope per il suo Ulisse, che grida e rivendica la supremazia dell’amore sull’assurdità delle guerre, alla figura di Gudrun Esslin, terrorista delle Baader Meinhoff, qui colta nel suo fiero ma dolce sentimento nei confronti dell’amato vicino di cella Andreas

09 marzo, 2016

LO “SCHIACCIANOCI”, NATALE IN RITARDO IN SCALA. Di Chiara Pedretti


Teatro Alla Scala, Milano. Fino al 13 marzo 2016

Torna alla Scala un classico molto amato, Lo Schiaccianoci, stranamente non durante il periodo natalizio; la coreografia è di Nacho Duato, con ospiti Maria Eichwald e Roberto Bolle.
Già presentato la scorsa stagione, ritorna Lo Schiaccianoci con la coreografia di Nacho Duato,che si colloca tra il rispetto per la tradizione e la modernità. C’è tutto quanto ci si aspetti: LA musica di Ciaikovskij, il libretto di Petipa, la favola, le marionette, i regali, l’albero di Natale, Clara ed il suo schiaccianoci che diventerà un principe. L’ambientazione è inizio Novecento però, svecchiata dai pizzi e dai merletti della versione originale.

08 marzo, 2016

"Luisa Miller" ritorna a Trieste dopo 26 anni d’assenza. Di Paola Pini


Trieste, Teatro Verdi. Dal 4 al 12 marzo 2016

1784: a Francoforte va in scena  il dramma “Kabale und Liebe” (Complotto e amore) del ventiquattrenne Friedrich Schiller, ricevendo un’entusiastica risposta da parte del pubblico.
1849: dopo sessantacinque anni, al Teatro San Carlo di Napoli, debutta con successo il melodramma tragico “Luisa Miller”,composto da  Giuseppe Verdi sul libretto che Salvatore Cammarano aveva tratto dall’opera di Schiller. È un’opera che costituisce un momento di transizione importante nella vita artistica del compositore ed è una buona cosa l’averla riproposta dopo tanti anni, perché si tratta di un lavoro trascuratoforse senza ragione, vista anche la presenza di moltissimi momenti di grande musica , non limitata alla ben nota Ouverture.

MILANO SI TINGE DI VERDE. Di Chiara Pedretti


Milano, Teatro della Luna. 5 e 6 marzo 2016

A Milano, al Teatro Della Luna, è transitata per un week-end la compagnia di danze irlandesi Celtic Legends.
Qualcosa che raramente si vede in Italia: la tradizione celtica dal punto di vista della musica e della danza. Da Riverdance, visto a Milano ormai molti anni fa, non si è esibita a Milano nessuna compagnia di questo stile molto coinvolgente oltre che dalla storia e dalle origini antichissime. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare il manager della compagnia, Eric Dessauvages, persona disponibilissima e molto cordiale, che ci ha raccontato un po’ dello show e ci ha aperto le porte della compagnia.

L'8 marzo: Le donne e le violenze di cui sono protagoniste. "Proprio perché gli uomini compiano dei passi per donare una buona mimosa". Di Giuseppe Sanfilippo


L'8 marzo è una data riconosciuta come la "Festa della donna" e in questa occasione voglio scrivere un articolo contro gli uomini che assumono atti di violenza nei loro confronti. In tale prospettiva voglio proporre delle possibili modalità per affrontare certe situazioni, perché si parla tanto della violenza sulle donne e si fanno solamente tante chiacchiere senza mai prendere una decisione concreta.

Fabio Censi presenta Moonwalking of Pop per la Regia e le coreografie di ANDREA ZAMBALDI. Il 12 marzo Salone Margherita-Roma


“MOONWALKINGofpop" approda il 12 marzo alle ore 17:00 al Salone Margherita in uno spettacolo che si propone di rendere omaggio a Michael Jackson, facendone rivivere il genio attraverso l'interpretazione di Andrea Zambaldi e di una compagnia di ballo di 8 elementi.

Artista poliedrico e di grande talento, Zambaldi, premiato da MTV come miglior interprete italiano di Michael Jackson (riconoscimento che gli ha permesso di presenziare come ospite ai Grammy Awards di Los Angeles), si esibisce con passione sul palco insieme ai suoi ballerini nei successi che hanno reso indimenticabile il Re del Pop:

07 marzo, 2016

SIAMO TUTTI BUONI. La penombra nel mondo dei penultimi. Di Paolo Leone


Roma, Teatro dell’Orologio (Via dei Filippini 17/A). Fino al 13 marzo 2016

E’ il mondo dei penultimi, quelli che ancora un tetto ce l’hanno, l’ambiente in cui si svolge la nuova, interessante commedia del promettente Andrea Bizzarri, giovane autore e regista di Siamo tutti buoni, in scena al Teatro dell’Orologio fino al 13 marzo. Dopo il grande successo del  precedente lavoro, Viva la guerra, stavolta la sua Compagnia Readarto affronta, abbozzando un sorriso, dinamiche sporche, contemporanee, che si muovono e si nutrono delle nuove povertà, del disagio degli immigrati ma anche di quello interno ad una società sotterranea, appena velata da un perbenismo di facciata.

DAL 1892 E’ SEMPRE SCHIACCIANOCI. Di Luca Treccia


In occasione delle repliche de Lo Schiaccianoci, fino al 13 marzo al Teatro Alla Scala, vogliamo ripercorrere la storia di uno dei balletti più amati di sempre.
Balletto con musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij, su indicazioni del coreografo Marius Petipa e, successivamente di Lev Ivanov, viene commissionato dal direttore dei Teatri Imperiali Russi, Ivan Aleksandrovič Vsevoložskij dal racconto Schiaccianoci ed il Re dei Topi di Hoffmann (1816). Čajkovskij compone la musica tra il 1891 e il 1892: la prima rappresentazione ha luogo il 18 dicembre 1892 a San Pietroburgo, Teatro Mariinskij, diretta dall’italiano Riccardo Drigo e con la coreografia di Lev Ivanov. L’opera non ha per niente successo. Antonietta Dell'Era, milanese allieva di Carlo Blasis, è la Fata Confetto, personaggio poi soppresso, affiancata da Pavel Gerdt ed Olga Preobrajenska; il ruolo di Clara è interpretato da una bambina della scuola di ballo del Teatro Mariinskij. Petipa si limitò ad ideare la coreografia che poi passò ad Ivanov, a quanto pare, per motivi di salute.

Uno strabiliante circo firmato Larible - Aiello. Intervista di Laura Cavallaro


Da adulti sono molte le cose che si dimenticano, rapiti come si è dalla frenesia della vita quotidiana. Sembra che la prima cosa che perdiamo sia la spensieratezza, tipica dell’infanzia, ma anche la capacità di fantasticare e di guardare il mondo con occhi vispi e curiosi. Eppure talvolta basta poco per ritrovare la levitàdella fanciullezza. Ci si sente così, catapultati dentro un meraviglioso sogno, assistendo allo spettacolo Il circo di Adriano Aiello per la regia di David Larible.
Definitodal New York Times “il clown più bravo al mondo” David Larible, veronese classe 1957, appartiene a una famiglia di tradizione circense da sette generazioni.Fin dalla più tenera età si esibisce nelle discipline più svariate per ottenere una formazione completa.

06 marzo, 2016

“IL CASO SPOTLIGHT”: UN OSCAR CORAGGIOSO E GIUSTO. Di Francesco Vignaroli


Cinema Signorelli, Cortona. Venerdì 4 marzo 2016

A un anno esatto dal trionfo di Birdman, opera del regista Alejandro Gonzales Inarritu (premiato anche in questa edizione 2016 con l’Oscar alla miglior regia per Revenant – Redivivo), Michael Keaton si ritrova nuovamente protagonista del miglior film dell’anno secondo la giuria degli Academy Awards, pur non aggiudicandosi neanche questa volta la statuetta come miglior attore protagonista (anche se in questo film, a voler essere precisi, non esiste un protagonista vero e proprio…). Ma Keaton può comunque consolarsi, visto che Il caso Spotlight si è meritatamente conquistato il riconoscimento più importante: ogni tanto agli Oscar succede anche questo (vedi anche lo stesso Birdman)… Considerando il tema scottante del film, e considerando anche l’abituale tendenza politically correct della giuria, non è esagerato definire questa scelta di Hollywood come sorprendente e coraggiosa.