Annalinda Barini, la simbiosi con la fotografia

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La prima volta, Annalinda Barini non l’ha proprio scordata. Anzi, l’ha emozionata a tal punto da non aver più smesso. Ed ecco che una ragazza semplice, a cui nel quotidiano piace stare lontano dai riflettori, è divenuta una fotomodella che da quattro anni lavora in giro per l’Italia ed è stata uno dei volti-testimonial del Giffoni Film Festival. Orgogliosamente abruzzese, 21 anni di Scafa in Provincia di Pescara, Annalinda è una delle poche ragazze che non ha paura a dire che la fotografia è il suo lavoro. Un mondo che l’ha avvolta, catturata, persino inglobata. Un mondo nel quale si diverte come fosse il primo giorno, desiderosa di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi “anche se per scaramanzia non voglio mai parlare di quello che non ho ancora raggiunto…”.

E, allora partiamo dai tuoi traguardi.

Che sono tantissimi, fantastici, di tutti sono orgogliosa. Ho iniziato a sfilare in passerella quando avevo 17 anni, ho vinto tante fasce ai concorsi di bellezza, finché un giorno sono finita sul set fotografico. È stato amore a prima vista. Da bambina sognavo di fare il medico-chirurgo, quando mi sono ritrovata davanti all’obbiettivo di una macchina fotografica ho capito subito che questo mondo mi apparteneva.

Foto Mark Mejia
Foto Mark Mejia

Da lì non ti sei più staccata…

Infatti, le sensazioni straordinarie avute la prima volta sono state magiche, tali da buttarmici a tempo pieno. Da hobby la fotografia è diventata lavoro, attualmente vivo di questo ma mi sono tenuta aperta anche altre strade. So bene che questa magia prima o poi dovrà finire, ed allora ho cercato di guardare in là…

Qual è il rapporto tuo con la fotografia?

Come si sarà potuto capire, è davvero simbiotico. È la possibilità di esprimermi, che io sia vestita o che indossi un intimo. Ho avuto la fortuna di lavorare con i principali fotografi italiani, di migliorarmi e di sperimentare. Ed ho avuto la possibilità di immortalare alcuni attimi della mia esistenza, di eternizzare gli istanti che vivo. Questo mi affascina.

E questo ti ha spinto a ricercare sempre di più il tuo stile…

Far foto è un momento divertente e speciale, durante il quale con lo sguardo occorre trasmettere tutta se stessa. Non importa che io sia vestita o nuda, importa ciò che riesco a trasmettere in quel momento e con quella immagine. Certo, mi è piaciuto sperimentare, far foto di notte in una città abbandonata o in un fiume con le raffiche d’acqua che mi bagnavano la schiena…

Quattro anni di carriera vissuta col piede sull’acceleratore.

Non mi sono mai tirata indietro, con orgoglio posso dire che in alcuni scatti mi rivedo in tutta la mia personalità e anche nel mio essere sexy con semplicità. Ma sul set ho sempre voluta essere da sola, ma in coppia con altre fotomodelle: quell’istante penso debba essere riservato ad una sola persona, solo così si è liberi di esprimere se stessi senza barriere inibitorie.

E questo ti ha portato a collezionare esperienze importanti…

Come dicevo, sono cresciuta anche grazie alla scuola di chi ha fatto la storia della fotografia moderna in Italia. Io ho in curriculum tanti modelsharing e workshop, alcune pubblicità nelle quali sono stata scelta come testimonial e… sono stata il volto sul cartellone di una delle pubblicità del Giffoni Film Festival. E poi… ho scattato in tutta Italia, mi sono sempre divertita e ho sempre giocato col mio sguardo e il mio corpo.

Tu hai scelto di fare anche scatti di nudo artistico.

Sì, perché sul set è bello sentirsi nudi fuori e nudi dentro. In fin dei conti Dio ci ha creati nudi, siamo noi che abbiamo associato l’imbarazzo nel vedere un corpo spoglio. Io mi mostro per quella che sono senza pudori, giocando con la malizia e l’eleganza.

Foto Alberto Buzzanca
Foto Alberto Buzzanca

La tua immagine non passa inosservata…

Questo lo so, ho imparato a conviverci. Eppure, posso essere sexy e maliziosa passando poi alla ragazza della porta accanto a cui piacciono i film horror, le passeggiate nella natura, una cena con amici o un pomeriggio in spiaggia. Ecco, sto lontana dai posti affollati…

Come ti piace vestire?

Sexy ma chic, mi si vede poche volte in tuta. Certo, questo fa sì che in strada qualche sguardo in più ci sia ma… ho imparato a dare il giusto peso al giudizio della gente e ad essere molto più attenta al mio pensiero. Non ho rimorsi né rimpianti, sono orgogliosa di me stessa e dei miei traguardi.

A proposito, tutto top secret?

Sì, fin quando non raggiungo un obiettivo preferisco non parlarne. Ma, quando poi riesco nel mio intento, sono davvero soddisfatta e la mia felicità diventa evidente… diciamo che per dopo l’estate c’è parecchia carne al fuoco!

Devi ringraziare qualcuno per questa tua carriera?

Devo dire grazie a me stessa e ai miei genitori che mi hanno sempre supportata, seguendomi e incoraggiandomi. E devo dire grazie alla fotografia che mi ha resa più forte, più decisa e più intraprendente, dandomi la possibilità di girare l’Italia.

Alberto T.

Foto in evidenza Claudio Salviano

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