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Le prostitute di Palazzo Vecchio

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Le Ragazze di Palazzo Vecchio erano tutte giovani, belle e disponibili. Un esercito di studentesse, commesse, bariste, impiegate, spesso fidanzate o sposate italiane e straniere le quali per “arrotondare” gli stipendi, pagarsi le rette universitarie o comprarsi la borsetta tanto agognata si prostituivano con avvocati, notai, commercianti, impiegati, ma anche con noti politici fiorentini. Lo scandalo scoppiò una uggiosa giornata quando nel primo giornale di Firenze, la Nazione, uscì in locandina con il roboante titolo: Palazzo Vecchio come Arcore? Da lì in poi un susseguirsi di notizie le quali arrivarono nel Palazzo del potere fiorentino. La procura di Firenze da tempo stava ascoltando conversazioni telefoniche in merito a presunti reati di assenteismo ma si imbatté nel giro di prostituzione.
Prostitute le quali (secondo le intercettazioni telefoniche) incontravano anche politici locali. A tirare le fila del giro, oltre a insospettabili commercianti, c’era lei, la famosa
APE REGINA, una donna straniera di nome Adriana la quale fu trovata dalla donna delle pulizie dentro un ufficio distaccato di Palazzo Vecchio intenta a compiere un atto sessuale con un funzionario della segreteria di un noto assessore.

 

Da lì in poi successe il caos in città, ma il vespaio accadde anche nel comune di Firenze. A rimetterci fu un assessore il quale secondo le intercettazioni della polizia postale aveva concesso gratis un alloggio della cooperativa sociale alla bella Adriana, la quale all’interno della casa esercitava la professione di escort subaffittando l’alloggio di via Guerra a Firenze anche ad altre ragazze.

Il via vai di clienti era ampio ma le ragazze non disdegnavano anche di raggiungere i clienti in hotel di lusso e addirittura fin dentro le mura di Palazzo Vecchio. A mettere il carico a tutta questa vicenda manco a dirlo fu Alessandro Maiorano, il quale senza tanti giri di parole oltre a fare dichiarazioni su Matteo Renzi (allora sindaco di Firenze)
rilasciò interviste anche sul giro di escort. Matteo Renzi lo querelò, ma Maiorano Continuò i suoi racconti arrivando a dire che le ragazze venivano fin dentro Palazzo Vecchio il martedì e il giovedì quando gli impiegati e i funzionari erano a giornata lunga. L’enfant prodige di Palazzo Vecchio era un fiume in piena. A testimoniare il tutto Maiorano postò su Facebook delle registrazioni telefoniche tra impiegati e escort dove si sentivano benissimo gli accordi presi per entrare negli uffici comunali senza destare sospetti. Ma Alessandro Maiorano andò oltre, parlò di cocaina e minorenni, le quali si sarebbero incontrate con politici locali fornendo ai giudici persino un numero di cellulare. Secondo lui esistevano tutti i contatti e le telefonate tra le ragazze e la politica locale arrivando persino a chiedere ai pm l’acquisizione di tale numero telefonico al fine di verificare tutte le sue dichiarazioni.
Il caso Escort sembrava essere finito nel dimenticatoio ma una mattina di pochi mesi fà la polizia suona a casa di Alessandro Maiorano con un mandato di perquisizione firmato dal procuratore Dottor Luca Tescaroli. La polizia postale e la Digos cercano le prove di alcune dichiarazioni di Maiorano proprio sulle escort dopo che lo stesso ex assessore aveva presentato denuncia contro Maiorano per presunta diffamazione aggravata.
Maiorano dopo la perquisizione viene indagato e con il suo avvocato Professore Carlo Taormina fissano un incontro alla Digos di Firenze, dove lo stesso Maiorano racconta nei dettagli situazione scabrose e compromettenti facendo nomi e cognomi di coloro che avrebbero frequentato le escort arrivando a depositare ai funzionari di polizia alcuni libri dove tutta la vicenda viene ampiamente descritta nei particolari arrivando persino a denunciare che per pagare le ragazze alcuni non disdegnavano di compiere false fatturazioni d’acquisto per conto del comune.

Ma non solo: l’avvocato Carlo Taormina ha chiesto ufficialmente a Tescaroli di indagare sul giro di stupefacenti e minorenni. Un vero terremoto che presto potrebbe abbattersi su Firenze nel momento in cui nel tribunale inizierà il processo contro Alessandro Maiorano, dove l’ex assessore di Palazzo Vecchio è parte offesa, ma tutta questa vicenda “RIESUMATA” potrebbe essere per molti un vero boomerang, per poi magari scoprire che Alessandro Maiorano ha detto la verità e ritrovarsi assolto come accaduto l’8 luglio 2021 dove il giudice Dottoressa Laura Bonelli con formula piena dichiarò non punibile l’ex dipendente di Palazzo Vecchio.

Giorgio Bosica

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