Ogni parola è pesata, scavata, proprio come accade quando si traduce un testo a cui si tiene particolarmente. Emma Dalla Benetta non lascia mai nulla al caso. Racconta, e si racconta, con la sola voglia di farsi capire e conoscere. Di spingere ad andare oltre all’apparenza, di badare al contenuto più che all’immagine, il suo primo biglietto da visita. I suoi 180 centimetri di altezza, uniti a lineamenti delicati e un sorriso pieno di adrenalina, arrivano dritti agli occhi di chi guarda i suoi profili social. Ma Emma, da sempre, è abituata ad andare oltre. Non a caso, nella vita ha scelto a tutti gli effetti di “fare” l’insegnante d’inglese, di formare le nuove generazioni avvicinandole alla lingua del futuro. Una scelta non facile per lei, personaggio pubblico, abituata ad avere gli occhi (reali e virtuali) perennemente puntati addosso. “Descrivermi non è facile – confessa – Nella vita faccio l’insegnante di inglese, l’indossatrice, la modella, la presentatrice, la formatrice. Tutto ciò che è spettacolo, mi piace e mi attrae”. Il bianco e il nero, in questo caso, convivono nella stessa ragazza, che sprizza intelligenza e sensualità, malizia e semplicità.
Riavvolgiamo il nastro e… spieghiamo ai lettori chi sei!
Sono Emma Dalla Benetta… e l’età a una donna non si chiede! Sono giovane, nell’animo e nel fisico! Sono della Provincia di Vicenza, orgogliosamente veneta, attaccata alle mie radici familiari, culturali, territoriali. Sono curiosa verso tutto ciò che è nuovo: ho sempre voglia d’imparare, viaggiare, provare nuove esperienze che mi possano arricchire.
Esperienze è la parola chiave: partiamo da quelle formative.
Ho studiato al Liceo Socio Psico-Pedagogico, ho conseguito la laurea magistrale che mi consente di insegnare nella scuola pubblica. Una sfida che mi ha portato in dote un senso del dovere particolarmente spiccato, ritengo sia un’opportunità poter praticare questa professione, che per certi versi è anche una missione. Così, mi sono dedicata all’insegnamento con l’obiettivo di proseguire con l’attività di indossatrice e modella. Per qualcuno possa sembrare in contrasto con la mia attività di insegnante, dico che non lo è.
A proposito: insegnante, modella, donna di spettacolo. Chissà i commenti…
Purtroppo si fa confusione sul lavoro di modella, si dimentica che questa professione significa prestare la propria immagine per aziende: un concetto ben diverso dalla mera esposizione del proprio corpo. Ecco perché in tutta la mia carriera ho sempre cercato di tenere un profilo abbastanza alto in tutti i miei lavori e un’immagine di eleganza al di là dei centimetri di pelle che per lavoro dovevo scoprire. Credo di essere sempre riuscita a mantenere la misura nelle espressioni, nelle pose. D’altronde occorre saper valutare le ripercussioni anche a lungo termine delle proprie scelte.
Come Emma Dalla Benetta è diventata personaggio pubblico?
Da ragazzina, mia mamma conobbe il titolare di un’agenzia di moda. Io ero già altissima, magra, con un briciolo di grazia ma non così spigliata da camminare sui tacchi! Vivevo l’altezza come un handicap piuttosto che come un privilegio, la mia fisicità invece divenne un valore aggiunto applicato al campo della moda. Iniziai a guardare a me stessa con un’altra ottica, i miei 180 centimetri divennero imprescindibili, erano un fattore che mi permetteva di conquistare nuovi traguardi.
Quegli stessi traguardi divenuti poi elementi della tua carriera.
La fotografia, ma più in generale il lavoro nella moda, mi ha portata a viaggiare ovunque, anche all’estero! Io a 20 anni non avrei mai potuto fare certi viaggi che invece per lavoro ebbi l’opportunità di fare… non mi pesavano le ore sui tacchi, il jat lag, viaggiare nel mondo per lavorare è stato stupendo. Spagna, Germania, Dubai, Cina… esperienze impossibili da dimenticare!
C’è un pizzico di gratitudine verso questo tuo passato, che poi è recente…
Questa vita mi ha fatto crescere a livello professionale e personale, ho conosciuto persone e visto luoghi, ho capito che c’era altro oltre ai miei territori del vicentino. Andai alla scoperta del mondo, capii cosa c’era là fuori! Mi ha dato possibilità di guardare oltre gli schemi canonici della vita che avevo attorno a me, vidi le opportunità, le diversità, le occasioni da cogliere al volo. Potevo scegliere chi essere, cosa essere, dove andare!
Abbiamo parlato di esperienze e carriera. Come le descriveresti?
Ho vissuto tantissime esperienze indimenticabili, come concorrere a Salsomaggiore a Miss Italia al culmine della mia full immersion nei concorsi di bellezza, esperienza che all’epoca avevo vissuto davvero con emozione. Ho partecipato su RaiUno ad “Affari Tuoi” con Max Giusti vestita da Befana con le gambe che tremavano per l’emozione, tante esperienze che però mi hanno sempre spinta a mettermi in gioco senza troppi fronzoli, a scegliere con intelligenza e con senso critico come pormi davanti al pubblico. Ho superato la paura di essere inadatta, scontata, banale: ora sono me stessa, senza avere la pretesa di essere migliore degli altri. Oggi, voglio essere spontanea.
Sei una artista trasversale. Di cosa ti penti e di cosa sei orgogliosa?
Alcune esperienze mi hanno segnato, alcune le ho sentite più vicine a me, altre più distanti. Ma non mi pento di nulla, alle volte avevo bisogno di approvvigionamenti emotivi. Ho vissuto spot, campagne per brand, servizi fotografici… L’importante è buttarsi solo se si è veramente interessati e coinvolti dal settore social e moda, perché ci sono così tante cose belle nella vita a cui ci si può dedicare!
Com’è lo spettacolo visto da dentro?
Il mondo dello spettacolo ha straordinarie luci scintillanti e fa brillare gli occhi per ovvi motivi, anche se si è molto trasformato nell’ultimo periodo. Dove c’è molta luce, occorre fare attenzioni alle ombre pericolose che spuntano da più parti. L’importante è sapere che lo spettacolo assorbe chi se ne vuole immergere in toto dal punto di vista dell’impegno. Al contempo lo spettacolo non è tutto, è solo un aspetto – per me lavorativo – della vita, che è fatta di tanti altri elementi e valori importanti.
Oggi però vuoi raccontarti non solo tramite l’apparenza.
Ad oggi mi piacerebbe veicolare me stessa dall’immagine al contenuto, proseguire nella mia attività di intervistatrice perché mi piace l’aspetto di argomentare momenti interessanti. Vorrei farlo parlando di tematiche vicine a me, ovvero spaziando dall’aspetto scolastico a quello comunicativo e a quello traveller.
Emma Dalla Benetta è sempre più seguita sui social.
Però, sia chiaro: sui social… io sono vecchio stampo! Ero molto refrattaria dall’idea di curare il mio profilo Instagram, poi è arrivata la pandemia e mi ha dato il tempo per occuparmi anche di questo.
Un settore che non reputavi cruciale.
Prima puntavo su eventi live, sul rapporto col pubblico, sul comunicare in tempo reale a qualcuno che potevo aver davanti, la passione della folla. Anche se poi nella mia vita adoro stare anche da sola, mi prendo pause per elaborare e rielaborare, difendo i miei spazi, anche per questo una relazione mi costa. Mi piace la mia solitudine e ciò che porta con sé, anche se poi sono convinta che ciò che viene condiviso regala emozioni amplificate.
Dicevamo dei social: oggi ci sei, e con uno spazio molto importante.
Influencer è una parola complessa, io dico che sul mio canale Instagram mi piace costruire relazioni ed amicizie interessanti, si creano link inattesi che portano a qualcosa di buono, a scambi piacevoli. Mi piace che ci sia un contenuto alla base del tutto, un trasferimento di esperienze. Attraverso i miei profili voglio esprimere me stessa, l’immagine diviene strumento per far percepire emozioni veicolate grazie alla maestria di chi sta dall’altra parte della fotocamera.
Si torna sempre qua: in fin dei conti, dipende da come si “tratta” la propria immagine.
Far foto è un’arte: una macchina fotografica non è qualcosa di semplice da applicare, con la pazienza si arriva a realizzare risultati straordinari. Quindi, io voglio far vedere come il mio viso, la mia fisicità, me stessa, possa cambiare grazie agli occhi di qualcun altro. Mi piace creare un’immagine piacevole, un’emozione, attraverso la professionalità e la competenza. Mi piace portare a casa questo straordinario risultato quando lavoro! Vorrei ricreare un’immagine, sorprendermi davanti all’inaspettato di una fotografia che non avevo immaginato, vedermi migliore di come mi immagino io! Come tante donne, ho anche io le mie insicurezze! Il lavoro di certi fotografi mi permette di vedere me stessa sotto una luce che valorizza le mie qualità e minimizza i miei difetti. Sicuramente, conferisce amor proprio, autostima.
La fotografia come compagna di viaggio.
Nel tempo ho apprezzato la fotografia come modalità per congelare una situazione ed eternizzare un ricordo. Anche io cambierò come cambiamo tutti, un giorno magari riguarderò questi scatti con tenerezza e simpatia… e penserò a quanto matta ero nel vedermi insicura quando invece ero piacevole! Il potere dell’immagine si vede da qua, il canale visivo è il più diffuso nell’essere umano, è quello che stiamo coltivando negli ultimi anni e questo è un aspetto da valorizzare.
Mettersi sotto i riflettori non è semplice. Tu che ragazza sei?
Sono una ragazza a cui piace esibirsi, ovvero mostrarsi con tutte le mie emozioni. Da bambina amavo scrivere storie e canzoni per la mia famiglia, mi chiudevo nella stanza, componevo i testi, preparavo la base con la pianola, pensavo alla coreografia e… mi esibivo, per vedere la felicità sui volti di chi guardava! Mi appaga ancor oggi essere presente in quel momento, senza quel mondo di malizia che sta attorno alla parola esibizionista. Io lo faccio cercando qualità e contenuti, e trasmettendo – spero – dei messaggi positivi. Essere donna oggi significa saper affrontare le proprie insicurezze, uscire dal ruolo in cui qualcuno vorrebbe relegarci, ed esprimere la propria individualità nel modo che sentiamo più vicino al nostro essere. Si, si può essere maestra e modella. Si può essere laureati e lavorare nello show business. Si può salire sul palco tra riflettori e telecamere ed essere a proprio agio su un sentiero nella natura selvaggia. Superare le etichette e vivere una vita piena è sempre stato il mio obiettivo, un traguardo che sto faticosamente conquistando con il mio percorso, che mi piace definire autentico.
Come ti piace vestire nel quotidiano?
Vi dico solo… dimenticatevi gli outfit da set! Nel mio quotidiano sono comoda: jeans, sneakers, a volte gli scarponi da montagna o le pinne… il tacco lasciamolo a casa!
Luca Fina