Cristina Donadio al Suor Orsola: «Magari fosse colpa di Gomorra»
8 Febbraio 2018: un incontro super speciale con gli alunni del Suor Orsola Benincasa per condividere con loro pensieri ed interrogativi sul fenomeno criminalità a Napoli. Protagonista, Cristina Donadio, grandissima attrice teatrale napoletana e musa dei grandi registi, conosciuta al grande pubblico grazie al ruolo di Scianel nella serie Gomorra (stagione 2-3). L’interprete ha chiacchierato con gli alunni rispondendo alle domande di Simona Melorio. Presente anche il rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio D’Alessandro, insieme a Rosario Esposito La Rossa, scrittore ed animatore della libreria Marotta e Cafiero, portata nel suo quartiere, Scampia.
Entrambi gli ospiti hanno parlato del fenomeno Gomorra e l’attrice ha spiegato chiaramente il proprio punto di vista: «Magari fosse colpa di Gomorra. Basterebbe oscurarla. La realtà purtroppo è molto più complessa. D’Altronde non mi sembra che 15 stagioni di Don Matteo abbiano fatto nascere una nuova generazione di preti. Le baby gang sono sempre esistite, prima chiamavamo questi ragazzi scugnizzi (ovvero senza denti, proprio per simboleggiare la giovine età dei ragazzi).
Spiegare i fenomeni mafiosi attraverso la lettura dei libri o la visione di un film. È l’obiettivo con cui la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Suor Orsola Benincasa ha ideato il ciclo di incontri su “Letteratura, cinema, musica e mafie”.
Quello del Suor Orsola è un progetto di approfondimento didattico nato nell’ambito dei percorsi di studio di ambito criminologico e sociologico con il coordinamento di Isaia Sales, fondatore proprio al Suor Orsola del primo insegnamento universitario in Italia specificamente dedicato alla Storia delle mafie.
“E’ un’idea nata anche per avvicinare gli studenti alla lettura, all’ascolto di musica e alla visione di film usando come stimolo un argomento oggi molto dibattuto anche e soprattutto tra i giovani”, sottolinea Sale. Tema del dibattito le baby gang e i fenomeni di emulazione legati alla celebre serie ideata da Roberto Saviano.
Queste baby gang poi sono ovunque, non è un problema solo confinato nel territorio di Napoli come spiega l’attrice: << Siamo andati a presentare Gomorra in Spagna. Appena siamo arrivati abbiamo appreso la notizia che a Bilbao c’era stato un omicidio commesso da una baby gang, Gomorra però non è ancora arrivata lì. Gomorra è un prodotto cinematografico, il suo successo è dovuto al fatto che è fatto a un livello altissimo>>.
L’attrice ha diichiarato di aver rabbrividito vedendo la foto che ritrae due bambini di massimo tre anni a testa travestiti da Genny e Scianel per il Carnevale. Da giorni circola sul web e ha diviso l’opinione pubblica tra chi si è manifestato disgustato e chi invece ha giudicato la trovata geniale. L’attrice non ci sta ed è critica nei confronti di chi ne è rimasto divertito e soprattutto contro i genitori dei due bambini: «I due bambini della foto hanno una pistola in mano e dicono ‘’e sparamm ‘mmocc a tutt quant’ – dice – È bruttissimo perché quel bambino non sa nemmeno che cosa sta facendo, ma i suoi genitori lo sanno bene. Quella foto mi ha addolorato perché dietro c’è una figura genitoriale che ha fatto truccare i due bambini e gli hanno messo in bocca delle parole terribili. Sento che c’è un momento di fragilità sociale rispetto alla camorra, non a Gomorra».
Infine la Donadio, rivela che Gomorra ha effetti negativi solo su chi è mentalmente disturbato già di suo e non può avere influenza sull’opinione pubblica.
Marco Assante