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Ennio Bencini. Maestro d’Arte e di Spiritualità

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Parlando della mostra “Tabernacoli”, avvenuta a Cortona al Circolo Severini e conclusasi venerdì 25 maggio 2018, in occasione della quale l’Artista ha donato due sue opere alla Chiesa di San Marco in Poggio della stessa città. Si tratta di “Immacolata Concezione” e di “E Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza”, le quali saranno esposte in modo permanente.

Non è la prima volta che mi accingo a parlare di un Amico e un Maestro, entrambe parole che posso ben scrivere con la lettera maiuscola. Ennio Bencini è un grande Artista perché è una grande persona, caratteristica che fa parte di tutte quelle personalità contraddistinte da spessore umano. Se manca questo, difficilmente potremmo parlare di grandezza artistica, poiché, anche nell’eventualità si assistesse a un virtuosismo di stile, quello stile non basterebbe a creare un capolavoro in senso assoluto. Tramite la sua Arte, Ennio Bencini ci parla di sacralità e di spiritualità, certo, ma anche e soprattutto di vita. Le sue pittosculture infatti partono di sovente dal concetto biblico, evangelico, ma non si fermano a quel mondo, parlandoci da vicino della natura umana e del percorso esistenziale. Non c’è mai oscurità, mai pesantezza, mai senso di occlusione, perché quello che cerca Bencini è l’apertura verso la vita, è l’ottimismo, quell’ottimismo che si ritrova anche nel più lancinante dolore. Se l’artista di origini toscane – ricordiamolo, perché ama la Toscana – ha cominciato da anni a indorare i chiodi delle sue opere, questo accade perché l’ultimo sacrificio di Cristo è servito a salvare tutti gli uomini.

Immacolata_Concezione_Corriere_dello_SpettacoloQuegli uomini siamo noi e siamo tutti baciati dal cielo. Certo, il cammino è fatto di ostacoli e spine, ma non è forse vero che nei vangeli sta scritto che la giusta porta da oltrepassare è quella stretta e difficile e non quella ampia e facile? La vita vale la pena viverla per qualunque cosa, anche – soprattutto – per le sue difficoltà. È così che i lavori del Maestro s’intingono di una forza inspiegabile, quella forza che viene dall’alto e che la si può assaporare immergendoci senza troppi ragionamenti, all’interno di queste opere in cui l’energia dell’umanità ci arriva con alto vigore, purezza, verità. Una delle ultime serie dell’Artista è quella dedicata ai tabernacoli, dove vive la storia di Cristo come quella dell’uomo e dove si ritrovano i simboli che siamo abituati a riconoscere in Bencini. Tondi, triangoli, geometrie perfette che rimandano a precisi archetipi, simboli che ci riportano a precisi significati, che non abbiamo bisogno di comprendere razionalmente. Bisogna solo avere il coraggio di aprircisi completamente, dal punto di vista emotivo e spirituale. È proprio così che si può giungere alla loro conoscenza, inebriandoci così di quella ineluttabile potenza terrestre e divina allo stesso tempo.

Stefano Duranti Poccetti

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