Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, “Parentesi aperte” , Stagione 2018 – 2019
“Parentesi aperte” è il titolo carico di suggestioni dato alla prossima stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia presentata dal Presidente Sergio Pacor, dal Direttore Franco Però e dal Direttore Organizzativo Stefano Curti nella Sala Assicurazioni Generali del Rossetti alla presenza degli Assessori Regionale alla Cultura Tiziana Gibelli e ai Teatri del Comune di Trieste Serena Tonel.
Dal 16 ottobre 2018 al 26 maggio 2019 Il Rossetti aprirà al pubblico le proprie sale proponendo cinquantasei spettacoli inseriti negli ormai classici quattro ambiti: Prosa, Altri Percorsi, Danza, Musical & Eventi.
Tra produzioni e coproduzioni il teatro sarà impegnato in ben undici titoli a Trieste (per lo più inseriti nel cartellone Prosa) e in altri teatri italiani, spaziando dalla grande letteratura, ai classici della drammaturgia, alle novità, senza dimenticare alcune riprese di successo che vedranno in scena la compagnia stabile del teatro stesso, a partire da “I Miserabili” (di Victor Hugo, per la regia di Franco Però nell’adattamento di Luca Doninelli, con Franco Branciaroli, prodotto assieme al CTB – Centro Teatrale Bresciano e al Teatro Stabile di Napoli) con cui sarà aperta la stagione; seguiranno “(Tra parentesi) la vera storia di un’impensabile rivoluzione” di e con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua per la regia di Erika Rossi dedicata al pensiero di Franco Basaglia, “Sindrome italiana” di Lucia Calamaro diretta da Mitipretese prodotto assieme al CTB e al Teatrodue di Parma, che aiuta a riflettere su un particolare tipo di depressione che colpisce molte donne dell’Est impiegate in qualità di badanti lontano dalle proprie famiglie, “La ballata di Johnny e Gill” di Fausto Paravidino interpretato in una molteplicità linguistica, coproduzione internazionale tra Il Rossetti, il Teatro Stabile di Torino, il Théâtre Liberté de Toulon, La Criée – Théâtre National de Marseille e il Gran Théâtre du Luxembourg, “Salomè” di Oscar Wilde – regia di Luca De Fusco con Eros Pagni in coproduzione con Teatro Stabile di Napoli, il Teatro di Genova e il Teatro Stabile di Verona, “Un momento difficile” del triestino Furio Bordon, realizzato assieme al Teatro Stabile di Catania.
“The hard way to understand each other”, progetto e regia di Adalgisa Vavassori e “Où les fleurs fanent”, con la regia e la coreografia di Natalia Vallebona, risultati entrambi insigniti del Premio “Giovani realtà del Teatro” promosso dalla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, sono ulteriori produzioni del Teatro e ad esse si aggiungono l’evento speciale “Un’altra Cenerentola” diretto da Luciano Pasini per la Scuola StarTsLab e le riprese di “A Sarajevo il 28 giugno” di Gilberto Forti presso il Museo de Henriquez e de “La guerra” di Carlo Goldoni (regia di Franco Però).
Non solo “I Miserabili”. Da testi letterari sono tratti anche “Il maestro e Margherita” di Michail Bulgakov (regia di Andrea Baracco con Michele Riondino) e “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie (regia di Richard Reguant), mentre la Bibbia è fonte ispiratrice, oltre a “La ballata di Johnny e Gill”, de “La Bibbia riveduta e scorretta” degli Oblivion diretti da Giorgio Gallione e, in Altri Percorsi, “Accabadora” dal romanzo di Michela Murgia per la regia di Veronica Cruciani con Anna Della Rosa.
Dal cinema proviene “La classe operaia va in paradiso”, che Paolo Di Paolo ha tratto dal film di Elio Petri per la regia di Claudio Longhi, con Lino Guanciale.
Il teatro contemporaneo è presente con le commedie francesi “Le Prénom (cena tra amici)” di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière per la regia di Antonio Zavatteri e “Piccoli crimini coniugali” di Éric-Emmanuel Schmitt con Michele Placido e Anna Bonaiuto.
Numerosi i classici accanto a “Salomè”: “Misura per misura” di William Shakespeare (regia di Paolo Valerio con Massimo Venturiello), “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello con Filippo Dini e Maria Paiato, “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo per la regia di Liliana Cavani, con Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleieses; in Altri Percorsi ci sarà pure, a partire da marzo 2019, uno spettacolo dedicato ai “Sonetti” di Shakesepeare per la regia di Valter Malosti con le coreografie di Michela Lucenti e “Platonov”, la riscrittura di Marco Lorenzi e Lorenzo De Iacovo da Anton Cechov, oltre al percorso multimediale di e con Glauco Mauri e Roberto Sturno “En attendant Beckett”.
Il cartellone Altri Percorsi si aprirà però già il 23 ottobre con “A night in Kinshasa, Muhammad Alì vs George Foreman” di e con Federico Buffa che ritorna a Trieste dopo “Le Olimpiadi del 1936”. Seguono la Compagnia Pippo del Bono e il poetico “La gioia”, “Macbettu” di Alessandro Serra da Shakespeare recitato in sardo, il fiabesco “Il canto della caduta, liberamente ispirato al mito del Regno di Fanes” di e con Maria Cuscunà, “Rivelazione, sette meditazoni intorno a Giorgione” di Laura Curino e Simone Derai con Marco Menegoni, produzione Anagoor, “La rondine (la canzone di Marta)” di Guillem Clua per la regia di Francesco Randazzo con Lucia Sardo e Luigi Tabita, “Per strada” di Francesco Brandi (regia di Raphael Tobia Vogel) e per il terzo anno consecutivo ritornerà la Carrozzeria Orfeo con “Cous Cous Klan”.
Nel 2020 Trieste sarà la sede di Esof e la scienza è stata già argomento di pièce teatrali al Rossetti; nella prossima stagione, ci sarà la possibilità di abbonarsi ai quattro spettacoli eventi pensati per “Teatroscienza proEsof towards Trieste 2020 Euroscience Open Forum”: la già citata produzione del Rossetti “(Tra parentesi)”, “Copenhagen” di Michael Frayn per la regia di Mauro Avogadro che vede contrapposti i fisici Niels Bohr e Werner Karl Heisenberg (Umberto Orsini e Massimo Popolizio assieme a Giuliana Lojodice, la moglie di Bohr), “Einstein e me” di e con Gabriella Greison e, nel cartellone Danza, “Autobiography” diretto e con la coreografia di Wayne McGregor che lo ha ideato a partire da un algoritmo in base al quale saranno decisi i numeri in programma in ogni singola serata.
Grandi attese per Musical & Eventi, sei spettacoli nella grande Sala Generali, che inizierà il 25 ottobre con “We will rock you”, il musical dei Queen e di Ben Elton, per la regia di Tim Luscombe e proseguirà con “Ghost”, dall’omonimo film in esclusiva italiana a Trieste, “Peter Pan forever” con le musiche e le canzoni di Edoardo Bennato e “School of rock” di Andrew Lloyd Webber; in maggio torneranno gli “Stomp” mentre in gennaio il palcoscenico si riempirà di ghiaccio per ospitare “Cenerentola on ice” diretto da Tony Mercer.
Il cartellone Danza si svolgerà tra dicembre 2018 e maggio 2019 e inizierà con “Lo schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij interpretato dal Moscow Classical Russian Ballet per proseguire con la Parsons Dance Company, i Momix di Moses Pendleton e il loro nuovo spettacolo “Alice…Alice…Alice”, la Compagnia Arearea con “Le quattro stagioni” per concludersi con Les Ballets Trockadero de Monte Carlo.
Numerosi anche gli eventi speciali: Edoardo Bennato, l’evento “Tempo di Chet, la versione di Chet Baker”, per la regia di Leo Muscato con Paolo Fresu, “Scott Bradlee’s Postmodern Jukebox”, l’Harlem Gospel Choir, il Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show e Roberto Vecchioni; sarà infine possibile passare la fine dell’anno a teatro con “Alis” con i migliori artisti del Cirque du Soleil e del Circo Contemporaneo mondiale, in scena il 29 e il 31 dicembre.
Paola Pini