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La rivisitazione della carriera artistica di Miranda Martino e la voglia repressa di fare teatro dei tecnici in “ME NE INFISCHIO”

Data:

Teatro San Paolo di Roma, fino al 6 novembre 2016

Arrivati sulla soglia dell’uscita di scena è giusto fare un bilancio di quanto s’è avuto e dato nella professione, che s’era scelta con tanti sogni ed ideali allorché si era giovani e si cullavano emozioni, speranze di successo e felicità. Questo è quanto c’insegnano alcuni testi teatrali come “Il canto del cigno” di A.Checov, pellicola del grande schermo quale “Amarcord” di F. Fellini e romanzo di  “Una vita” di Svevo ed Alfieri a “Confessioni di un ottuagenario” di Nievo. Ispirandosi dunque a tale principio, David Norisco ha composto un bel lavoro rielaborativo di quanto vissuto e fatto dalla cantante partenopea Miranda Martino, che rivela d’aver superato da poco gli 83 anni e d’aver fatto molta strada da quando la sorella Adriana l’iscrisse ad una gara canora per giovani e lei ebbe così le porte spalancate a Sanremo. Lei rievoca le proprie glorie artistiche confessandosi nel camerino di un ipotetico teatro, per il genere di teatro nel teatro, con i suoi tecnici di scena, i quali hanno le loro nascoste ambizioni e si esprimono di nascosto con monologhi d’avanguardia tratti dall’Amleto del bardo di Stratford ed altri;purtroppo i provini che hanno sostenuto sono miseramente falliti. Per questa parte, i due tecnici trovano roba nel baule, trascinano scale, sistemano le luci, intrusioni nell’eseguire le canzoni con la base “a cappella”. L’autore ha, forse tenuto presente pure il famoso: “The dresser” interpretato con onore ed enormi consensi in Inghilterra ed in Italia, tra gli altri, dall’indimenticabile Gianni Santucci all’Eliseo. Si riascoltano pertanto le più belle melodie napoletane di Viviani, Murolo e Carosone, come quelle genovesi di G. Paoli e B. Lauzi, mentre la Martino palesa pure l’idiosincrasia spontanea che ebbe nel 58 a Milano negli studi della RIS per il motivo “la gatta” che le sembrava piena di controsensi e privo di ritmo, melodia ed armonia. Ella nel finale, nei fatidici 5 minuti di “chi è di scena” decide di portare con sé sul palcoscenico in scintillante smoking da gran sera di gala, anche i suoi due assistenti, quasi un passaggio di consegna alle due giovani leve. Il gioiellino si propone al San Paolo pure nel prossimo fine settimana con  Valentina Martino Ghiglia ed Antonio Stoccuto a fare da cornice alla star. La regia è di Sandro Nardi.

Susanna Donatelli

di Davide Norisco
con MIRANDA MARTINO e con Valentina Martino Ghiglia e Edoardo De Piccoli
regia Sandro Nardi

Una storia surreale e divertente  che si svolge su un vero palcoscenico dove tre generazioni si incontrano e si confrontano.  Una Miranda “vera” e  due attori con  tanti sogni nel cassetto.

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