CASE. Raccontare la propria vita descrivendo un’epoca

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L’estate è solitamente il periodo dedito alla lettura. Le lunghe ore al riparo dalla calura, di pomeriggio, o le serate in cui il canto dei grilli prende il sopravvento sulla luce accecante del giorno, ben si prestano a dedicare più tempo alle pagine di un bel libro. Poi capitano anche quei volumi inaspettati, che un amico ti suggerisce, che non troverai mai nelle grandi catene della distribuzione editoriale, e allora ti incuriosisci. Maria Mastroianni non è una scrittrice (lei stessa lo sottolinea) di professione. E’ una signora anziana, una vispa e intelligentissima signora anziana, che ha sentito il bisogno di mettere su carta un’intera vita, la sua e quella dei suoi famigliari, prendendo spunto dalle case in cui ha vissuto. Case di residenza, case di lavoro, case di villeggiatura. Case, appunto, è il titolo del suo libro, edizioni Albatros. Un’affascinante finestra, seppur dai connotati strettamente personali, aperta su una Roma (e un’Italia) che non c’è più, ma di cui abbiamo ancora il privilegio di conoscere qualcuno che ce la racconti, proprio come ha fatto la signora Mastroianni in questa agile opera editoriale. Non vi si trova la presunzione di spiegarci quegli anni, ma la delicatezza di un racconto in prima persona di una bambina prima, poi di una giovane donna, fino a questi ultimi anni, felice nonna, nel buen retiro di Castelgandolfo. Leggendo le pagine, scorrevolissime (dote non comune), entriamo negli anni della guerra a Roma, nelle difficoltà delle famiglie tutte, non solo la sua, le strade della capitale in cui ha vissuto, il lavoro prezioso nel Partito Socialista Italiano, durato fino al momento della pensione, conosciamo un modo di pensare e vivere che sembra lontano anni luce da quelli attuali, ma che ci servono a ricordare da dove veniamo. Quasi ci sorprendiamo imbarazzati ad entrare nella vita di questa donna che ha avuto la brillante idea, lucidissima, di mettersi a scrivere un libro alla sua veneranda età. Case è un libro ben scritto, che ha il pregio di raccontare una vita familiare intensissima senza mai risultare patetico o nostalgico, ma dalle cui pagine traspare una forza d’animo ammirevole e una gran fiducia nella vita. Il finale è molto bello, e mette in risalto la grande dignità di una donna che pur non dimenticando la sua vita vissuta e le sue case, le sue strade, i suoni, gli odori e sapori della sua giovinezza, vive il presente con serenità, senza sprofondare nei ricordi di un tempo che fu. Centodiciannove pagine, un inno a vivere pienamente qualsiasi età.

Paolo Leone

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