Elena Rock, una vita a ritmo di musica

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Quando la musica ti scorre nelle vene, è destino che la tua vita prima o poi debba prendere una piega in quella direzione. Per Elena Rock, il nome d’arte con cui è conosciuta in giro per l’Italia nel ruolo di dj e organizzatrice di eventi, è successo tutto un po’ per gioco e un po’ per passione. Il rock è la sua famiglia. La giacca in pelle, il pantalone rigorosamente nero e lo stivale sono ancor oggi un segno di riconoscimento per chi ha dentro un certo tipo di musica. Ma non è tutto. Perché nel momento in cui l’Italia calcistica piange per l’eliminazione dai Mondiali, c’è chi con la Svezia ha un rapporto simbiotico. A tal punto, come nel suo caso, da aver imparato a menadito la lingua ed essere diventata un autentico punto di riferimento in Italia per le band del paese scandinavo. Dove si suona (e si ascolta) buona musica, dove band emergenti del rock più duro si formano per tentare la scalata anche in Italia. E nel Belpaese, sempre restio a concedere spazio a volti emergenti, trovano Elena. Capello rosso, look casual, “una persona qualunque che ama la musica”, ma soprattutto un tramite che ha portato in Italia band da ogni parte dell’Europa. E, più di qualunque altra, dalla Svezia. Toxic Rose,  NitroDive, Bulletrain e Bai Bang sono alcuni dei gruppi che si sono esibiti in giro per l’Italia grazie a lei. Fra i nomi spicca quello di Thomas Silver (ex Hardcore Superstar). Tournèe che hanno coinvolto palchi e locali di Milano, Torino, Genova, Firenze, Brescia, Perugia, Parma, Padova, Modena e chi più ne ha più ne metta. Un format, quello ideato dalla School of Rock, che permette anche a noi italiani di gustare il sound rock di chi musicalmente si è formato a qualche migliaio di chilometri da noi. Un modo, forse, per scoprire che anche la Svezia può non essere così amara…

Com’è iniziata la tua passione per il rock?

Da giovane ascoltavo le boy-band e seguivo le tendenze, ma il rock era la musica dei miei fratelli più grandi. In camera avevo davanti gigantografie degli Iron Maiden, Bon Jovi ci teneva compagnia durante i viaggi in macchina. Finchè un giorno anche io grazie ad una amica scoprii il fascino degli HIM, una rock band finlandese…

E fu così che scoccò la miccia…

A fine anni Novanta andai al primo concerto di Bon Jovi, iniziai a respirare rock frequentando il Rainbow, storico locale di Milano. Iniziai a conoscere gente, scoprire band… e quasi per caso conobbi gli Hardcore Superstar, un gruppo svedese. Persone fantastiche, musica eccezionale: dal 2001 ad oggi, ogni volta che fanno tappa in Italia, io sono lì in prima fila.

Ed ecco che il rapporto con la Svezia via via si è intensificato.

Ho studiato la lingua, ho passato diverse settimane a Stoccolma per scrivere la mia tesi, ho scoperto altre band moderne con cui ho legato. Ed ecco che si è creato un ruolo straordinario, di legame fra loro e l’Italia. Per tanti gruppi ho organizzato tour in giro per l’Italia, ho portato la loro musica in concerti di assoluto successo.

Non solo band svedesi…

Ma anche italiane, come i Raging Dead, gli Skull Daze e i Cream Pie, o ancora i BlackRain francesi e prossimamente i La Cobra sudafricani. Una passione che al momento è un hobby ma vorrei trasformare nel lavoro dei miei sogni. Purtroppo in Italia manca cultura verso la musica, lo scetticismo e il pregiudizio nei confronti del rock è ancora troppo evidente. Invece il rock non è questione di abbigliamento, ma della musica che ascolti.

Elena Rock, intanto, è anche deejay.

È un’altra opportunità che mi sono ricavata, la musica è davvero parte della mia vita. Mi piace condividere ciò che faccio con gli altri, per questo collaboro anche con due webzine, Metal Force e Longlive Rock’n Roll, per le quali scrivo recensioni musicali. E, di recente, ho iniziato a scrivere per un sito di Fashion Blogger Italiane sui temi legati ai viaggi e al cibo.

In più hai lavorato in radio.

Per tre anni sono stata speaker a Rock’n Roll Radio, per i programmi “Glitter Superstars “ e “Shock Rock”, una strada che mi piace e per la quale mi sento portata. Mi piace trasmettere le mie emozioni…

Un po’ come quando sei fra la folla ad ascoltare una Band rock…

Bisogna viverli i concerti: la fatica dell’attesa, il piacere di ascoltare le altre band, il calore di sentirsi parte di una famiglia. Bisogna avere l’attitudine per tutto questo.

Da dove deve ripartire il rock in Italia?

Dalle radio, dove spesso ci si ferma al pop. Eppure il rock diventa famoso solo se il pubblico lo segue, purtroppo manca la curiosità nello scoprire un volto nuovo della musica. Ci sono locali che chiudono, tanti lasciano questa passione per ragioni economiche. All’estero invece ci sono sostegni finanziari, incentivi. C’è passione. Basta ascoltarlo il rock, per capire di cosa è capace veramente…

Luca Fina

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