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SERIE D GIRONE G -30 GIORNATA. IL TRASTEVERE domina il primo tempo,poi si dissolve e sbanda in difesa lasciando il passo al Cassino che coglie l’intera posta(0-2).Traverse e parate dei due portieri-scarso pubblico irritato sugli spalti

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Quando meno te l’aspetti i giovani chiamati a confermarsi su alti livelli tecnici e costanza di rendimento ti tradiscono e con una prova scialba ed inconcludente si divorano quanto di buono costruito e ripartono da zero. Ciò è il succo del discorso che s’addice bene al Trastevere visto contro il Cassino che i pronostici volevano sconfitto al “Trastevere stadium” dato che i Rossi di Gardini stavano vivendo un discreto periodo di forma avendo battuto, L’ Aprilia, il Monterosi, Lanvornese, il Budoni e pareggiato con coraggio e grinta finale con il Rieti. Invece forse per eccesso di presunzione e stanchezza fisica, poca concentrazione mentale,i padroni di casa hanno giocato accettabilmente solo il primo tempo,in cui tuttavia si sono affidati più a singole iniziative e sporadiche folate offensive corali più che ad uno schema di gioco lucido e scintillante, tanto che il tasso calcistico palesato dalle due compagini è stato piuttosto scialbo,anche perché il caldo pomeriggio solare primaverile c’ha fatto da dominatore assoluto,facendosi sentire dai ventidue e nonostante una pioggerellina fitta per qualche minuto nel secondo tempo. Nella prima parte della gara i rionali hanno esercitato una maggiore supremazia territoriale, con un fendente di Cardillo respinto dal bravo Teoli, classe ’94, che poi si ripeteva con un gran balzo sulla ribattuta da distanza ravvicinata da Lorusso; prima s’era fatto notare Caruso che aveva respinto in tuffo una sciabolata di Abreo. Questi, pimpante ventenne, era la seconda punta del Cassino, che aveva adottato il modulo tattico del 3-4-1-2 con una condotta raccolta e serrata tra i reparti, affidandosi all’esperienza di De Cristofaro, Caprani, Maraucci e “bomber” Prisco con la sua fresca e veloce incisività, assistita in rifinitura dal vicecapitano Ricamato. I tre citati erano i pilastri degli anni ’80 e consentivano una furba impostazione attendistica e di contenimento,aiutata pure dalla buona sorte in quanto Riccucci su punizione dal limite coglieva la traversa a portiere battuto e poi Teori s’opponeva ad una conclusione di Cotani, che svolgeva eccellenti fluidificazioni su destra, mentre la partita era di notevole spessore agonistico e D’Alessandro doveva essere sostituito per infortunio da Tridelci, con il sassarese Mulas che arbitrava all’inglese ammonendo Sococamara per scorrettezze. Il Trastevere, guidato dai trentenni Sfanò, Martorelli, Fatati ed il più titolato ed avveduto Neri,sentendosi ancora l’assenze di Bernadotto, Pacino e Pucino, chiudeva la prima frazione del “big match”, con Cardillo che sfiorava di testa la traversa. Sembrava che con qualche accorgimento tecnico i Romani potessero sbloccare l’incontro,ma al rientro in campo la sorpresa era enorme allorchè ci si rendeva conto che i locali non c’erano più mentalmente e fisicamente, mentre il Cassino non avendo niente da perdere ed informato via cellulare della bruciante e secca sconfitta del Latina a Lanusei,già vittoriosa a Roma, rompeva ogni atteggiamento prudenziale e si lanciava all’attacco per incasellare l’intera posta in palio e rientrare nella corsa ai ”playoff” avvicinandosi ai Pontini. Così dopo soli nove minuti dall’avvio della seconda parte della sfida sul primo corner a favore dei biancocelesti ciociari ed uscita a vuoto di Caroso che nel primo tempo stava per commettere un altro guaio,Prisco toccava scaltramente in porta in mischia. Colpito a freddo, il complesso Quirite cercava di rivitalizzarsi inserendo Larosa per Chinappi e Mastromattei per Fatati,mentre in avanti il cannoniere Druschky rilevava Cardillo, ma l’idee mancavano, i lanci e passaggi erano imprecisi,per cui in campo il Trastevere spariva dalla scena e pareva di vedere, operando un confronto sulla massima scala,il primo tempo scandaloso della Roma contro la Fiorentina. Ecco perché scaturiva logicamente il raddoppio degli ospiti al 71°allorché su lancio di Ricamato lo stopper Sfanò tratteneva Prisco ed il sardo Mulas,ben assistito dagli Agrigentini Combo e Campanella, concedeva il penalty che Caruso parava senza urtare la sfera sulla sinistra al centravanti,tuttavia capitan Maraucci era il più lesto ad insaccare e siglare il definitivo risultato,dato che il Trastevere dava l’impressione del pugile suonato con il K.O tecnico. Ai piedi dell’abbazia il Trastevere aveva pareggiato con il tiro del dischetto, qui con la stessa arma al contrario è stato steso al tappeto e non ha siglato nemmeno la rete della bandiera con un inoperoso nei secondi 45 minuti. Prima della fine venivano ammoniti pure Vendetti e Martorelli, mentre Campori prendeva il posto di Cotani tra i Tiberini ed il più longevo di tutti Pintari, Lombardi e Reali,rimpiazzavano Abreu, Mattera e Darpoe. Gli scarsi tifosi del Trastevere rimanevano costernati ed amaramente sfollavano, sperando che i propri beniamini facciano risultato domenica ad Ostia per noi,compromettere la lusinghiera stagione e rendere una dura battaglia,la prossima gara interna con il Latina per i Playoff. Intanto i ragazzi del litorale romano,che hanno un terribile bomber come Roberti, hanno subito un secco tris a Monterosi, indice d’una certa crisi tecnica d’involuzione che il Trastevere giunto all’ottava sconfitta, di cui 5 interne, dovrebbe sfruttare,mentre il Rieti ha pareggiato a Nuoro e L’Albalonga vinto a S. Teodoro, riducendo a 5 punti il distacco dalla capolista. Sono sempre troppi a 4 giornate dal termine del campionato. L’Atletico ha battuto di misura il Flaminia ,come L’ANZIO,sempre ultima,il torto lì.Fanalino di coda con il S. Teodoro delle sarde, la migliore è il Budoni che ha espugnato il”Gianni”a S. Basilio,mentre il Latte Dolce ha perso ad Aprilia, che non ce la fa a rientrare in lizza per il lotto delle pretendenti ai “playoff”,dovendo già una restare fuori tra Trastevere, Latina e Cassino. Platonica soddisfazione per il club del rione è stato il maggior numero dei corner (5-2) che non sono serviti a nulla per la loro approssimativa esecuzione.

Giancarlo Lungarini

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