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Gli umori e gli stati d’animo della donna legati alle quattro fasi del suo ciclo nella brillante affabulazione di GEPPI CUCCIARI con PERFETTA

Data:

Al Teatro Ambra Jovinelli di Roma, fino all’11 novembre 2018

Continuando nella sua osservazione psicologica e sociale di soggetti e personaggi illustri della società contemporanea, lo scrittore MATTIA TORRE, dopo aver prodotto le serie televisive: ”Linea Verticale” e quella TRIENNALE ”BORIS”, da cui pure il film, nonché gli atti unici teatrali ”Il migliore”, per l’insigne politico di sinistra filosovietico e Leader, del PCI P. Togliatti, ”456”, è qui ed ora”, pone la sua attenzione sull’altra metà del cielo e del genere umano: la donna di fronte alla scelta,dilemma,fondamentale e caratterizzante della sua vita:la riproduzione.A questa, che purtroppo a molte è negata per motivi naturali o gravi patologie,sono connesse l’emozioni, le sensazioni, gli atteggiamenti ed i comportamenti durante i cicli mensili della fertilità fino alla menopausa,che vengono divisi in 4 settimane distinte ed analizzate in un giorno comune: il martedì. Dunque Torre individua 4 periodi ben precisi e li denomina in tal modo con la narrazione sarcastica,spiritosa,allusiva,ma anche inquieta e rabbiosa della sarda, laureata in giurisprudenza e presentatrice d’una festa del lavoro a San Giovanni: Geppi Cucciari: mestruale, follicolare, ovulatorio e premestruale, che vengono a formare quasi quattro siparietti sulla scena vuota, indicati solo dal cambio di luce che dovrebbero corrispondere a quei condizionamenti interiori della protagonista, espressione anche dello yang cinese. Il marito viene considerato una statuaria pianta senza pulsazioni che s’accontenta solo del buon andamento domestico e della sua cura, mentre lei che è impiegata in una concessionaria d’autovetture per le vendite, ce l’ha con il competitore che la sfida nella realizzazione economica  con il titolare,i figli,la colf filippina extracomunitaria e Patricio beato custode della casa residenziale dell’aristocratica andata in città dopo essere stata lasciata dal coniuge. Il suo temperamento trova pace soltanto nel guardare il firmamento e le stelle notturne al punto da considerarsi senza pecche per il paragone metaforico con il bianco satellite e della luna anch’essa regolata dal ritmo mensile. Si replica al teatro AMBRA JOVINELLI fino all’11 novembre 2018.

Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini

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