Al Teatro Diana di Napoli dal 15 al 24 febbraio 2019
Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, due protagonisti del teatro italiano, mettono in scena per la prima volta insieme – al Diana di Napoli da oggi al 24 febbraio – uno dei testi tra i più rappresentati di sempre: “Il Gabbiano “ di Anton Čechov.
“Alla prima uscita de Il Gabbiano l’insuccesso fu pieno – racconta Sepe – L’autore già reduce da un altro tonfo alla prima di Ivanov (che si tramutò in un successo in un’altra città), era incredulo, stentava a capire cosa fosse successo. La sua precoce affermazione con i suoi racconti pubblicati in riviste letterarie e no, gli aveva alienato le simpatie della critica che lo tacciava di arroganza e iattanza: Anton faceva una vita ritirata, non frequentava i salotti e faceva il medico, aiutando la povera gente”
Una grande produzione, un allestimento imponente, 11 attori di ottimo livello recitativo, in un nuovo e rivoluzionario adattamento di Sepe. La storia di Treplev, scrittore incompreso, del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore con la madre Irina, un’anziana e famosa attrice, e poi tutti gli altri splendidi personaggi con le loro intense storie scritte magistralmente dal giovane Čechov, rivivono in questo originale spettacolo.
Il protagonista è lo scrittore incompreso Treplev con il suo grande amore Nina e il complesso rapporto con Irina, la madre, anziana e famosa attrice. Giancarlo Sepe spiega, “alla sua prima uscita Il Gabbiano fu un vero fiasco e per Cecov era il secondo di fila. L’autore era giovane e i suoi racconti, amati anche da Tolstoj, di successo gli avevano alienato le simpatie della critica che lo accusava di arroganza. In realtà Anton Cecov faceva vita ritirata, non frequentava i salotti bene, e faceva il medico sempre pronto ad aiutare la povera gente”. Sempre Sepe descrive la sofferenza interiore dell’autore per l’insuccesso del suo dramma; “Anton voleva capire il perché di tale insuccesso e chiama l’unica persona affidabile, un critico musicale di origine francese, un uomo dalla cultura imperante nella Russia del secolo, la cultura francese, un uomo che conosceva l’eterna armonia – continua Sepe nella sua nota – dei sentimenti, anche di quelli apparentemente aontrastanti. MArcel, questo il suo nome, legge davanti a Cechov il suo testo e alla fine si sprigiona in un’esegesi, un’analisi spregiudicata del testo e la messinscena parte come un’emanazione spontanea delle sue parole che diventano battute del testo e frasi di canzoni meravigliose di cui lui solo ne possiede il segreto interpretativo.
Il gabbiano è e resta una pietra miliare del teatro mondiale qui in un’inedita grande edizione!
Accanto a Massimo Ranieri, nella parte di Irina Arkàdina, l’attrice di grande fascino e finezza espressiva Caterina Vertova.
Completano il cast Pino Tufillaro, Federica Stefanelli, Martina Grilli, Francesco Jacopo Provenzano.
La messinscena, così, parte come una emanazione spontanea dalle sue parole che diventano battute e frasi di canzoni meravigliose di cui lui solo possiede il segreto interpretativo.
Marco Assante