ll 16 Febbraio presso la Casa della musica di Napoli
la celebre commedia di Bill Manhoff per la regia di Silvio Giordani “il gufo e la gattina”: una straordinaria macchina per attori, una favola moderna basata su una comica astrazione. Commedia di fresca e travolgente simpatia con Pietro Longhi, nella parte del gufo apparentemente insensibile al fascino femminile, tanto da sospettare una mancata eterosessualità all’inizio della commedia e Rita Forte, gattina svampita dalla voce suadente, melodiosa e soprattutto capace di una grande estensione vocale.
Un ménage comico a tratti surreale ed esilarante, una piéce divertente che affronta con fare spensierato
temi come il sesso, la solitudine e l’incomunicabilità, non facendoci però mancare l’ ironia e divertimento.
Complimenti a Rita Forte che si cimenta in un ruolo che nel 1970 fu dell’immensa e pluripremiata attrice e cantante Barbra Streisand e se la cava egregiamente. Se tutti la conosciamo come una cantante vocalmente potentissima, di fatto non mancano cover di Mina all’interno dello show, la troviamo convincente anche nelle vesti di attrice che recita in dialetto romano per tutta la comedy. Su Pietro Longhi anche nulla da ridire, tutti conosciamo la sua bravura che anche in questo show non viene a mancare.
Una favola moderna basata su una comica astrazione. Due mondi opposti che finiranno inevitabilmente per avvicinarsi, sulla regola di “gli opposti si attraggono” . Felix, il gufo, è uno scrittore ma per sopravvivere si arrangia a fare il commesso in un negozio di libri, che con la sua scontrosa tenerezza e sogni sproporzionati alle proprie capacità e Doris, la gattina, cantante di piano bar ma anche attricetta squillo con poca cultura e tanta ingenuità, che ostenta nel dire di essere una brava attrice di televisione e nasconde l’evidenza e si incontrano e si scontrano imparando a farsi compagnia e forse, fino ad arrivare ad amarsi.
L’essere incompatibili e cosi diversi non è mai stato tanto divertente e spassoso come in questo spettacolo, che di fatto propongono tanti sketch divertenti che non vanno a far rimpiangere il film originale da cui è tratto.
Marco Assante