È stato scritto moltissimo sulla cantante lirica più celebre del Ventesimo secolo, che attraverso il suo spirito espressivo e drammaturgico ha rinnovato l’universo dell’opera, questo non senza combattere battaglie professionali e anche affettive, visto che lei dell’amore ha avvertito sia il lato più bello e passionale, ma anche quello più ombroso. Famosa la sua storia con l’armatore greco Aristotele Onassis, che l’ha fortemente debilitata, tanto che la Callas dovette lasciare il canto poco più che quarantenne.
Si diceva prima che molto è stato scritto su di lei, ma “La Callas”, volume uscito nel 2017 per Hop Edizioni, è veramente particolare, questo dove la vita della cantante ci viene raccontata attraverso le suggestive illustrazioni di Amalia Mora, che ci delizia con il suo tratto espressivo, deliziosamente stilizzato, dove l’ottima fattura del disegno s’inserisce all’interno di tinte cromatiche piene e decise.
In lei sfumato e netto si sposano insieme per instaurare un brillante connubio di linee e di colori, fattore che ci lascia deliziare di queste immagini evocative e sognatrici, aggettivi consoni e intrinseci di Maria Callas, non a caso detta “La Divina”, proprio perché ormai quando ci si accinge a parlare di lei sembra di confrontarsi più con una creatura mitica che terrena.
Queste illustrazioni sono fortemente espressive e studiate precisamente sia dal punto di vista coloristico che geometrico, ben supportate poi dal riuscito impianto grafico. A corredo di queste, ma essenziali, si rivelano i testi di Lorenza Tonani, che in modo divulgativo e anche poetico ci racconta le vicende vissute dalla protagonista, dagli inizi fino agli ultimi momenti di solitudine, proprio perché questo aspetto è parte integrante del mondo della Callas, personalità forse mai compresa appieno, concentrato di talento e di tormenti interiori.
Stefano Duranti Poccetti
