A Milano, la rassegna Spiritualmente Laici

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Cronaca di un esordio ben riuscito

La rassegna ‘Spiritualmente Laici a Milano’, curata da Marco Maria Pernich e dalla sottoscritta, nasce in collaborazione e comunione d’intenti con ‘Spiritualmente Laici’ di Duska Bisconti e Stefania Porrino, Rassegna nata a Roma nel 2014 e replicata annualmente con crescente successo nella capitale. Una comunione basata sulla convinzione che occorra offrire al pubblico un punto di vista diverso sul modo di vivere contemporaneo che sembra aver elevato al rango di ideologia ‘il mercato’ e le sue inumane leggi.
L’evento milanese è stato reso possibile grazie alla collaborazione del Comune di Milano nella persona della dott.ssa Maria Fratelli, Direttrice delle Civiche Case Museo di Milano che, con fiducia, ha concesso l’uso gratuito di uno spazio suggestivo e di prestigio come lo Studio Museo Francesco Messina, sito in un’antica chiesa sconsacrata a due passi dal Duomo. La Rassegna è stata così strutturata in quattro incontri a tema, uno per ogni domenica di Marzo, costituiti ciascuno da una breve presentazione, un intervento di uno studioso/a sul tema prescelto, la lettura del testo teatrale di riferimento e infine una conversazione con l’ autore o l’autrice del testo.
Il 3 marzo, presentata dalla stessa dott.ssa Maria Fratelli, la rassegna ha trattato il tema: Jaques Lacan e Lo specchio delle Anime semplici, un inedito, audace parallelismo, ideato e illustrato dalla filosofa Luisa Muraro, fra il discusso psicanalista del XX secolo e il capolavoro spirituale del duecento intitolato Lo specchio delle Anime semplici, scritto dalla mistica francese Margherita Porete, messa al rogo in Place de Greve, a Parigi, nel 1310, per aver rifiutato di sconfessarlo. Muraro, oltre a trasportarci in un’epoca storica che ha visto una fioritura mistica femminile senza precedenti nella storia, ha spiegato come dal contenuto del famoso libro, in parte oscurato da un titolo errato, emerga un diversa e tuttora inedita declinazione della tematica filosofica del desiderio e del suo appagamento, una declinazione la cui portata, anche sociale e politica, è stata finora poco o nulla indagata dai filosofi e teologi moderni e oggi solo in parte intuita da Jaques Lacan, il quale, se non lo Specchio, aveva di certo letto le opere di un’altra grande mistica medievale: Hadewijch d’Anversa. In seguito la lettura della riduzione teatrale curata dalla sottoscritta diversi anni fa, è stata eseguita dalle esperte attrici: Diana Vasileva, Angelica Cacciapaglia e Domitilla Colombo.
L’incontro del 10 marzo, presentato dalle stessa autrici Stefania Porrino e Duska Bisconti, è stato invece imperniato sul tema: Donne in cerca, il sacro al femminile, trattato dalla psicanalista Flaminia Nucci che ci ha fornito un’ interpretazione articolata, brillante e non convenzionale di tre figure femminili simboliche: Artemide, dea della caccia, Lilith, oscura presenza biblica e Maria Vergine, simbolo di obbedienza al divino. Dopo l’intervento sono stati letti i due testi: “Le sorelle Agnesi, la gloria del mondo, la gloria del cielo” di Stefania Porrino in cui l’autrice inscena la storia conflittuale ma anche solidale di tre sorelle milanesi del diciottesimo secolo: Maria Gaetana Agnesi, illustre matematica e fondatrice, con la sorella Paola, dell’ospedale Fatebenesorelle (oggi Fatebenefratelli) e di sua sorella Maria Teresa, musicista e compositrice, e il testo “Isabelle” di Duska Bisconti su Isabelle Eberhardt, scrittrice svizzera di origine russa, convertita all’ Islam, dalla vita tormentata e anticonformista. Il testo di Le Sorelle Agnesi è stato quindi letto dalle attrici già citate: Diana Vasileva, Angelica Cacciapaglia e Domitilla Colombo, mentre di Isabelle ce ne ha fornito un’intensa e applaudita lettura la stessa autrice, Duska Bisconti.
Il terzo incontro del 17 marzo, presentato da Marco Maria Pernich, ha avuto come tema: l’unificazione dello sguardo.
Don Marco Bassani, sacerdote missionario in Brasile per 15 anni, ce ne ha parlato diffusamente e, in riferimento alla sua diretta e particolare esperienza, ci ha illustrato come sia possibile, unificando lo sguardo, ossia facendolo spaziare a trecentosessanta gradi sulle cose del mondo, valutare con occhio libero da ideologie e falsi miti ciò che realmente avviene per capire e infine cercare di migliorare la vita di tutti noi sulla terra. Il testo teatrale di riferimento, scritto dallo stesso Pernich e intitolato ‘Benedetto il giorno che t’ho incontrato’, si incentra sulla figura di San Benedetto, uomo della misura, il cui esempio di moderazione senza rassegnazione oggi suona profetico nell’offrire una traccia alla tumultuosa e caotica vita contemporanea. Grazie alla tecnica del teatro nel teatro, l’Autore mette in scena la storia di una coppia di attori, ex amanti, che incontrandosi dopo anni di separazione per recitare in una pièce su San Benedetto e la sorella Scolastica, comprendono infine che il loro antico conflitto si può risolvere, grazie alla lezione di San Benedetto. La pièce è stata letta con intensa partecipazione dagli attori Stefania Lo Russo e Christian Gallucci.
L’ultimo incontro del 24 marzo ha rappresentato il compendio ideale, l’approdo conclusivo, dell’intera rassegna in quanto è stato incentrato sul tema della ‘Riconciliazione’ trattato dal filosofo prof. Daniele Calvi che ne ha illustrato la valenza chiarendo innanzitutto che il significato del termine non va confuso con quello di ‘perdono’, che postula invece l’esistenza di una vittima e di un carnefice, ma sta a indicare un punto di vista che, se compreso appieno, consente agli esseri umani di vivere in una pacificazione comunque consapevole che l’errore e il delitto sono esecrabili e tali rimangono, ma che tuttavia fanno parte della fragilità stessa della natura umana. Il testo teatrale di riferimento è stato “Les Eumenides – Le Eumenidi”, scritto da Fernand Garnier, poeta, drammaturgo e regista francese che ha rievocato, attraverso i ricordi di vittime e carnefici ormai defunti, ma chiamati a testimoniare dal coro delle Erinni, un episodio realmente accaduto della Resistenza francese e della strage nazista del Vercors. Le lettura è stata eseguita con grande efficacia dagli allievi attori di STN-Studionovecento.
Visto il favore con cui il pubblico milanese ha accolto l’evento, confidiamo nella possibilità di riproporlo il prossimo anno, proseguendo così nella comunione d’intenti con l’evento ormai ben collaudato di Roma.

Ombretta De Biase

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