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LUCA DIRISO: PARLANDO DI “BOUGANVILLE” IL NUOVO ALBUM

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Quando parliamo di lui, lo ricordiamo con la sua canzone dal titolo “Calma e sangue freddo”. Sto parlando ovviamente di Luca Dirisio, che dopo otto anni di assenza torna con un nuovo disco. Infatti, il 25 ottobre 2019 è uscito “Bouganville”, il suo nuovo Album. Disponibile in pre-order su iTunes e nei negozi fisici “Bouganville” (etichetta discografica Music Ahead, distribuzione digitale Believe, distribuzione fisica Self Distribuzione), anticipato dal singolo “Come il mare a settembre”, attualmente in rotazione radiofonica e accompagnato dal videoclip (regia di Claudio Zagarini). “Bouganville” è stato prodotto e arrangiato interamente da Giuliano Boursier, storico produttore e manager di Luca. Sul titolo del disco Luca ha dichiarato “la scelta del titolo è stata ponderata a lungo, alla fine però è stato Raymond Carver, uno dei miei scrittori preferiti, che in un suo racconto parla di questa pianta, la bouganville, e la descrive quasi come amortale, l’inverno si finge morta per poi risplendere di vita e di colore l’estate, forte e sgargiante come se il tempo non fosse mai passato. Questa è la metafora che mi piace immaginare se penso alla mia vita e alla mia musica”.
Un titolo quello del nuovo disco di Luca Dirisio connotato da filosofia e autobiografia. È in effetti questo album composto da 10 brani che ruotano intorno al tema dell’essere umano: si parte con “La mia gente”, brano che il cantautore dedica alla sua terra, alle sue origini e in cui racconta la forza del popolo abruzzese e “Come il mare a settembre”, una storia d’amore o meglio una dichiarazione d’amore dove il mare funge da cornice, da silente compagno di viaggio per un innamorato che sente la mancanza della donna che ama. Si prosegue con “Carta da stracciare”, una chiara canzone di denuncia verso la società mediocre, corrotta e superficiale; poi “Occhi negli occhi” un desiderio che Dirisio esprime alla donna che ama al fine di cercare insieme un posto migliore dove poter trovare quella purezza che è l’unico elemento di congiunzione tra gli uomini e la natura. Il terzo brano è “Il tuo cuore non esiste”, la storia di una donna che punta, come succede spesso, tutto sulla propria bellezza e quando si accorge di essere stata sfruttata fugge. “Roma” è una dichiarazione di amore eterno per la città più bella del Mondo importantissima nella vita del cantautore ma molto spesso trascurata da chi la governa e sfrutta senza pietà. “Orsa maggiore” è una canzone d’amore dedicata alla moglie, unica cosa importante e indispensabile nella vita di Luca Dirisio. “Stare bene” è l’ultimo brano che ha scritto l’artista ed è un invito ad essere se stessi e tornare a riapprezzare le cose semplici e vere. Gli ultimi due brani sono “Whisky”, la storia di un gira mondo, senza tetto che Luca ha conosciuto anni fa a Villa Ada a Roma con il quale ha condiviso dei pomeriggi sul prato del parco suonando insieme e “Niente”, brano autobiografico. Quindi un album molto profondo e ricco di contenuti. Di cui ho avuto il piacere di parlane direttamente con Luca. Su cui ho notato la sua grande emozione di questo artista, che non sente l’esigenza di fare un disco ma più che altro il bisogno di condividere le sue emozioni e pensieri.

Ciao Luca, innanzitutto grazie di aver accettato questa intervista. Ho letto che hai dichiarato che questo tuo nuovo lavoro (che segna il tuo ritorno artistico dopo tanto tempo), “non è un disco scritto a tavolino, tutti i brani sono piccoli resoconti della tua vita, appunti di viaggio presi piano piano, senza fretta, con consapevolezza. Alcuni sono ricordi, altri prese di posizione, altri ancora dediche. Una raccolta di pensieri ed emozioni da poter condividere con chi lo ascolterà”. Di conseguenza, possiamo parlare di un album autobiografico?

Per un cantautore è un po’ difficile fare il contrario. Praticamente tutte le canzoni parlano del mio pensiero e di momenti autobiografici.

Com’è nato il bisogno di scrivere questo nuovo disco?

Ma, guarda, avevo accumulato tanti brani, circa un centinaio di pezzi. Mi sono ritrovato con Giuliano Boursier. Ci siamo messi a lavorare e abbiamo selezionato i dieci brani che si trovano nel disco.

So che tu ami molto il tuo lavoro. Ci racconti il tuo rapporto con questo?

Io non lo vedo come un lavoro, perché quando parliamo di lavoro, parliamo di business e scrivere, far musica per me non è questo. Io scrivo, mi viene d’istinto scrivere su tutto quello che mi circonda, sulle emozioni, sulla società che cambia. Insomma, spontaneamente mi viene d’istinto scrivere su qualunque cosa mi circonda. Ma non è per me un lavoro. Anche fare concerti live per me non è un lavoro, bensì un modo di stare insieme. Non programmiamo tournée, aspettiamo e quando ci chiamano andiamo, per incontrare, condividere… ogni volta un concerto è una festa piuttosto che un lavoro.

Ti faccio un’ultima domanda, qual è il rapporto con la tua gente? È cosa ti dicono dei tuoi successi?

Sono molto legato alla mia terra. Sono abruzzese e sono molto orgoglioso di esserlo. Un paese molto accogliente. Ci conosciamo tutti, con loro condivido molto, sanno molto di me, sanno dove vado e mi seguono. Siamo una grande famiglia.

Si è chiusa così questa chiacchierata con Luca Dirisio, un artista veramente eccezionale nel suo genere, dove si sente un amore per la musica e la scrittura. Una persona che non ama apparire e che non utilizza la musica per far business, ma per comunicare e condividere. Infine, evidenzio, ascoltando il nuovo album, dedicato al suo fraterno Massimiliano Caruso, che è veramente un bel disco e ne consiglio l’ascolto.

Giuseppe Sanfilippo

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