”Per favore non uccidete Cenerentola”. Sull’educazione sessuale dei figli

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Al Teatro de’ Servi di roma, fino al 24 novembre 2019

Lo scopo principale dell’individuo nella vita è raggiungere la felicità mediante una buona affermazione nella carriera che s’intraprende o la scelta d’un’ anima gemella che ti possa far godere i piaceri e le gioie dell’amore. Questo è quello che aveva provato pure Glauco funzionario, travet mediocre, d’una valida agenzia d’assicurazione, ma serenamente sposato e padre di due gemelli all’ultimo anno di liceo in un modesto paese di provincia nel testo ”Per favore, non uccidete Cenerentola”; del giovane Riccardo Mazzocchi classe ’94, vincitore del premio 2018 Una commedia in cerca d’autori. Mentre s’è soddisfatti, sicuri di sé e spensierati, improvvisamente capitano delle sventure che ribaltano per colpa del destino la situazione e ti gettano nello sconforto più nero, non sapendo come uscirne. Ne è testimone vivente e protagonista lo stesso Glauco che rimane privo della consorte portata via dalla dama nera e per di più in procinto di perdere pure i figli che, dopo aver conseguito la maturità liceale,stanno per andare via di casa per l’università. Da tanta ricchezza emotiva e dinamica del nucleo domestico rischia di precipitare nella solitudine deprimente e sentirsi svuotato interiormente, per cui torna a relazionarsi con il suo vecchio compagno di scuola Leonardo, pure per le sue naturali tendenze gay, con cui aveva coltivato una lunga amicizia che i figli erano abituati a chiamare affettuosamente zio vedendolo sempre ciondolare per casa e da cui erano amabilmente seguiti a scuola, essendo lui divenuto un bravo,abile e qualificato docente. Inoltre ha la fortuna che la moglie Teresa gli appaia spesso in sogno in abito matrimoniale facendogli rivivere le gaudenti sensazioni mondane della prima notte di nozze, mentre lui svelando i suoi sentimenti profondi per la mamma interroga la prole sulle loro convinzioni e conoscenze sessuali e chiede se siano già legati a qualcuno. Apprende così che la ragazza ha il suo fidanzatino con cui tuttavia non ha combinato nulla di serio,fattore più lontano per il maschio che sembra più libero da tenere legami.I due si preoccupano per il papà ma non possono rinunciare a coltivare i loro sogni universitari e brindano festosamente alla nuova avventura di studi che si sta loro schiudendo, mentre il padre dialoga nel gioioso simposio conviviale con il fantasma di Teresa, in vestito nero da gran sera, che nessuno può sentire. Secondo la sua indole, Glauco ha indossato l’abito bianco del matrimonio della moglie con una sua esilarante caratterizzazione,che poi si toglie e tenendolo sulle mani s’augura che nessuno voglia sopprimere la fanciulla angariata fiabescamente dalle civettuole sorelle ambiziose. Tutti devono poter nutrire il sogno della felicità che per lui ora sono rispettivamente l’amico e l’ombra della moglie incarnati da Sebastiano COLLA e Valeria MONETA,che ruotano intorno al povero GLAUCO frustrato dal timore della solitudine fino ad allora ignota nel nido familiare. Simpatici ed estroversi i ragazzi S. LAURENTI ed E. TORZILLO. La regia accurata è di R. Marafante.

Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini

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