L’ultima versione cinematografica di ”Pinocchio ”,quella uscita nelle sale in questi giorni del dicembre 2019 , è una versione fedele del celebre personaggio di Carlo Collodi, pseudonimo del giornalista e scrittore fiorentino Carlo Lorenzini, scritto a puntate tra il 1881 ed il 1882 con il titolo La storia di un burattino. L’attuale produzione italo-francese ha fatto le cose in grande affidando la regia e la sceneggiatura a Matteo Garrone fresco del grande successo nel 2018 con il film’ Dogman’ selezionato per rappresentare l’Italia ai premi Oscar 2019 nella categoria miglior film in lingua straniera; il ruolo del protagonista Geppetto a Roberto Benigni, il famoso attore che nel 1999 preso l’Oscar con il film La vita è bella ed a Mark Coulier, lo special make-up già impegnato nella realizzazione dei personaggi di Harry Potter e vincitore di due premi Oscar per Grand Budapest Hotel e The Iron Lady, il grande incarico di realizzare fisicamente il personaggio Pinocchio pensato da Collodi.
Con questi artisti a disposizione insieme ad una folta schiera di grandi attori( Gigi Proietti, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini, Federico Ielapi, Marine Vacth, ecc…) il successo era scontato ma… mancano nel film la poesia e la contemporaneità!!
Pinocchio è un personaggio universale che riassume vizi e virtù della condizione umana di ogni epoca. Forse manca a questo film un vero Pinocchio degli anni 2000 avendo eccessivamente ecceduto nella formalità visiva ed espressiva di epoche lontane.
Benigni giganteggia nel ruolo di Geppetto e si leva molti sassolini dalle scarpe dopo il suo costosissimo Pinocchio del 2002,
Massimo Ceccherini è una volpe con grande ispirazione , Gigi Proietti è il vero Mangiafuoco degli incubi dei bambini , ma la fatina adulta nei panni dell’attrice Marine Vacth perde nel confronto dell’indimenticabile Gina Lollobrigida. Di grande levatura la fotografia di Nicolaj Bruel .
Voto: 8/10
Mauro Guidi