L’imperizia dei ladri e la loro oltracotante ignoranza fa fallire i sogni d’una clamorosa rapina nella commedia neoralista”I SOLITI IGNOTI”

Data:

Al Teatro Ambra Jovinelli di Roma, fino al 6 gennaio 2019

Per fare qualcosa di grande bisogna esserci nati, avere il taglio o la vocazione, sapendo come agire con arguzia ed intelligenza,imparando i segreti delle arti maggiori o dei mestieri. Ciò è quanto ci trasmisero con acume perspicace gli sceneggiatori Monicelli, Suso Cecchi D’amico, Age e Scarpelli nel 1958 con il film ”I soliti ignoti” che tutti hanno apprezzato come un “kolossal” in bianco e nero. Adesso viene adattato per la prima volta per il teatro da A. Grosso e P. P. Piciarelli che ne rispettano fedelmente il copione, pur con innovazioni tecnologiche e d’impostazione recitativa con i primi piani degli attori a diretto contatto con il pubblico. I personaggi centrali sono Cosimo e Tiberio interpretati con spigolosa durezza da malavita romana,seguita poi dalla più organizzata ed esperta banda della Magliana di De Petris e Nicoletti “il cassiere”, da Augusto Fornari e Vinicio Marchioni, che conosciuti in carcere pensano di sistemare la loro vita e far sposare la sorella di Tiberio bisognosa della dote o corredo prezioso,per il possibile pretendente. I due dovranno svuotare il monte dei Paschi di Siena passando per l’appartamento di fronte,abitato da due vecchie sorelle,accudite dalla nipote, che nei weekend vanno ai castelli. Romolo, soprannominato “Er pantera” incarnato dal bel portamento elegante e vanitoso per la sua fattezza fisica da Giuseppe Zeno, corteggia codesta leggiadra fanciulla settentrionale che ama essere al centro dell’attenzione,farsi desiderare a parole da una schiera d’amanti, con il fraudolento amante che lusinga subdolamente la sua prosopopea per sottrarle le chiavi dell’appartamento. Il più sembrerebbe dunque fatto, tuttavia il diavolo spesso fa le pentole ma non i coperchi,per cui essendo ciarlatani e sprovveduti,sapendo solo litigare sulla spartizione del bottino i due capi Cosimo e Tiberio,sbagliano i conti ed i progetti logistici nello sfondamento delle pareti. Per cui con enorme costernazione e stupefatta sorpresa si ritroveranno non davanti alla cassaforte, bensì nella cucina della casa, che doveva servire da connessione,per cui saranno costretti a limitarsi ad una abbuffata di saporita pasta e lenticchie, la stolta arroganza non paga e tale massima ed i sentimenti fattici vivere da Mastroianni, Gassman e Totò non tramontano mai.

Susanna Donatelli

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