Notice: A non well formed numeric value encountered in /web/htdocs/www.corrieredellospettacolo.net/home/wp-content/plugins/td-social-counter/shortcode/td_block_social_counter.php on line 1176

Processo per corruzione da “in Verrem” di Cicerone. Piero Nuti ed Elia Tedesco portano in scena il famoso processo di Cicerone contro Verre

Data:

Al Festival Internazionale Teatro Romano di Volterra venerdì 24 luglio alle ore 21,30

Nel 70 a.C. Roma era teatro di un processo molto importante.

“Gaio Licinio Verre quando era governatore della Sicilia, tra 73 e 71 a.C., si era enormemente arricchito, rubando tutto quello che c’era da rubare; in più, aveva corrotto o intimidito chi cercava di opporsi ai suoi metodi.
L’avvocato dell’accusa era Marco Tullio Cicerone: le sue orazioni erano state così efficaci che Verre aveva preferito lasciare Roma prima della fine del processo, perché aveva capito che sarebbe stato sicuramente condannato.
Verre era un appassionato d’arte, e un collezionista. Ma aveva accumulato una fortuna in statue, argenti, quadri e mobili pregiati in modo illecito, per lo più sottraendo le opere ai legittimi proprietari con la violenza o con leggi ad personam
Per sostenere le sue accuse Cicerone elenca le opere rubate e gli artisti che le hanno realizzate, per la maggior parte di origine greca. Le sue parole sono interessanti non solo perché ci informano sui capolavori amati dai collezionisti romani, ma anche perché ci fanno capire come fosse considerata la passione per l’arte nella società romana dell’epoca.”

In Verrem è il nome che si dà ad una serie di orazioni scritte, note anche come Verrine. Le Verrine furono elaborate nel 70 a.C., in occasione di una causa di diritto penale discussa a Roma, che vedeva come accusatori il popolo della ricca provincia della Sicilia e come imputato l’ex propretore dell’isola Gaio Licinio Verre. L’accusa mossa nei suoi confronti era de pecuniis repetundis, cioè di concussione: reato consumato durante il triennio di governo dal 73 al 71 a.C.. I siciliani, che avevano conosciuto poco tempo prima Cicerone come questore di Lilibeo, gli affidarono l’accusa.

Marco Tullio Cicerone interpretò talmente bene il suo ruolo di accusatore e fu talmente convincente tanto da costringere l’imputato ad una fuga umiliante prima della conclusione del processo. Fu proprio in occasione delle verrine che il grande oratore utilizzò per la prima volta il suo celebre detto “O tempora, o mores “divenuta ormai proverbiale per esaltare l’onestà e deplorare la corruzione divagante “Le Leggi preservano la dignità umana che l’uso della corruzione porta alla distruzione “; “Trafugare opere d’arte è come portare via l’anima a un popolo”. Piero Nuti con grande personalità guida ed incanta il pubblico entrando con la sua sapienza attoriale nell’anima del più grande oratore dell’antica Roma.

Giuliano Angeletti

PROCESSO PER CORRUZIONE
da” In Verrem” di Cicerone
Produzione:
Compagnia Torino Spettacoli
Regia:
Piero Nuti
Autore:
Piero Nuti
Protagonista:
Piero Nuti, Elia Tedesco
Durata:
85 minuti
Numero atti:
1
Anno di produzione:
2020
Data
24/07/2020 21:30
Indirizzo
Teatro Romano
piazza Caduti Lager Nazisti Volterra

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati