Il 19 agosto alle ore 21,30 al Teatro Grande di Marina di Pietrasanta per “La Versiliana Festival”
“L’uomo dal fiore in bocca” ritorna in scena con una nuova e straordinaria interpretazione di Corrado Tedeschi che offre una moderna visione dell’eccellente opera pirandelliana. L’interprete adoperando le sue capacità oratorie dona al pubblico un prologo inaspettato. La pièce viene anticipata da una piacevole “lezione semiseria” in cui Tedeschi è costretto ad affrontare un esame prima di accingersi a recitare il ruolo del protagonista de “L’uomo dal fiore in bocca”. L’attore deve dimostrare ad un personaggio pirandelliano scappato da chissà quale testo di essere in grado di sostenere una severa verifica per poter ambire ad essere a sua volta personaggio. Corrado Tedeschi si avvale del momento per coinvolgere i presenti in una specie di lezione collettiva su temi che riguardano l’essere e l’apparire e sul seme della follia che ci circonda, sfiora e vive dentro ogni essere umano. Lo scopo è quello di preparare gli spettatori ad affrontare uno dei più profondi monologhi del teatro italiano.
“È notte: siamo nel caffè di una stazione ferroviaria. Un pacifico viaggiatore in attesa del treno del primo mattino sorseggia una bibita. Nel frattempo viene avvicinato da un altro avventore che prima timidamente e poi in modo opprimente comincia a dialogare con lui. Il fastidioso cliente dimostra di essere un grande osservatore. Infine lo sconosciuto con una crescente disperata ironia, comunica al viaggiatore di avere pochi giorni di vita, a causa dell’epitelioma che gli è cresciuto in bocca. “
“E mi faccia un piacere, domattina, quando arriverà. Mi figuro che il paesello disterà un poco dalla stazione. All’alba, lei può fare la strada a piedi. Il primo cespuglietto d’erba su la proda. Ne conti i fili per me. Quanti fili saranno, tanti giorni ancora io vivrò. (pausa) Ma lo scelga bello grosso, mi raccomando.”
Corrado Tedeschi interpreta da circa venti anni “L’uomo dal fiore in bocca”, giocherellando sull’entità tragicomica della pièce. Il prologo è una spiritosa lezione introduttiva: ottima intuizione dello stesso attore e del regista Marco Rampoldi. La platea si lascia trasportare dall’unico atto che vibra in un crescendo emotivo incantata dalla prestazione di Corrado Tedeschi e Claudio Moneta.
Giuliano Angeletti