“Maria Callas. Lettere e Memorie”. Solo una Divina come Monica Bellucci può rappresentare una Divina come Maria Callas

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Un giorno scriverò la mia biografia. Vorrei essere io a scriverla, per chiarire alcune cose. Sono state dette così tante menzogne su di me…” (Maria Callas)

In scena 27 agosto alle ore 20,30 al Teatro Romano di Spoleto per “Spoleto Festival dei 2 mondi”

Monica Bellucci reduce dal suo grande successo a Parigi dove ha incontrato i grandi favori del pubblico ha deciso di portare il suo spettacolo nella sua terra natale. Maria Callas di Tom Volf che oltre ad esserne l’autore ne cura abilmente la regia, entra dentro l’intimità della Divina. Il ritratto spazia attraverso l’infanzia modesta del periodo bellico a New York. All’esordio quasi anomalo sul palcoscenico fino alla sua scintillante ascesa tanto da essere considerata una Diva a livello internazionale. Una vita purtroppo segnata da scandali e cocenti delusioni come quella avuta con il miliardario greco Onassis: uomo nel quale aveva idealizzato l’amore. In questa drammaturgia si mettono a luce le angosce e le paure di una donna costretta dai media a vivere solo di apparenze. Una vita vissuta a metà tra le luci della celebrità e la disperazione quotidiana con la continua lotta con sé stessa per mantenersi la voce. Una donna forte ma nello stesso tempo fragile che malgrado tutto continuerà a lavorare fino alla prematura scomparsa.

Il Regista Tom Volf parla così della sua Opera al festival dei 2 mondi:

Questo spettacolo è per me il risultato di 7 anni di lavoro dedicato a Maria Callas. Nel film Maria by Callas (uscito in 45 paesi nel 2018) alcune lettere erano già lì di sottofondo.

Rappresentavano per me la voce più intima della donna dietro la leggenda, più Maria che Callas. Nella mostra che portava lo stesso nome, ancora una volta alcune di queste lettere erano lì, questa volta fisicamente all’interno di vetrine. Con il libro Maria Callas. Lettres & Mémoires, ho avuto l’impressione di aggiungere l’ultimo tocco alla costruzione di un multi-progetto enorme e arduo attraverso una prospettiva comune: mettere la voce di Maria al centro della scena e consentirle, attraverso una serie di documenti e materiali di archivio inediti, di raccontare la propria storia, con le sue stesse parole.

Contemporaneamente alla pubblicazione del libro, il mio incontro con Monica Bellucci ha dato vita a questo ultimo progetto, sul palco questa volta. È stata una vera sfida, avere la responsabilità e le capacità di mettere per iscritto la vita della Callas, utilizzando solo ed esclusivamente le sue parole, in uno spettacolo che dura poco più di un’ora. In effetti, stiamo parlando di 30 anni di vita pieni di gloria e di dolore, che si dispiegano sotto i nostri occhi. Le sue memorie, che sono incomplete, aprono e chiudono lo spettacolo. Maria parla direttamente al pubblico e si confida con esso, rivelandosi come mai prima d’ora. Per la prima volta è lei a raccontare la sua storia, non più altri a parlare per suo conto. Ed è proprio attraverso queste numerose lettere, indirizzate a persone a lei vicine, alcune anonime, altre famose, che arriviamo a scoprire una donna irriconoscibile e sconosciuta; forte e vulnerabile allo stesso tempo; piena di ambizione e di sogni nei suoi anni più giovani; piena di dubbi e di sofferenza nei suoi ultimi anni.”

Lo spettacolo è strutturato in tre parti, che cronologicamente mettono in luce i successi e le delusioni dalla Callas. La drammaturgia si focalizza sulle prime esibizioni e il suo amore e matrimonio con Meneghini. L’incontro con Onassis la loro passione e la disperazione che ne consegue. Infine i suoi ultimi anni di vita colmi di solitudine. Un divano d’epoca simile a quello che era nell’appartamento di Parigi dove la Callas ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, focalizza la scena. Accanto al sofà, un grammofono, con il quale la Diva riascolta i brani che l’avevano resa celebre. Nel corso dello spettacolo la musica come le registrazioni cambia seguendo il tempo che corre. L’euforia delle musiche giovanili presto lascia il posto a note che simulano il lento passare delle stagioni e diventano malinconiche come le età che più non tornano tanto da diventare tristi melodie di un pianoforte che in solitudine accompagna il lento ed infelice passare degli anni.

Monica Bellucci veste meravigliosamente un abito appartenuto alla Divina gentilmente offerto dalla collezione italiana My private Callas, e mai indossato da nessun’altra donna. Questo vestito esalta la statuaria figura di Monica, così come i sapienti giochi di luci, ed i chiaroscuri che trasportano il pubblico nel mondo della Callas. Dentro la sua anima prende vita l’anima di Monica Bellucci, che entra amabilmente nelle sue parole, nei suoi gesti e nel suo respiro. Una Divina che magnificamente esalta un’altra Divina. Uno spettacolo sicuramente da non perdere.

Giuliano Angeletti

 

Maria Callas. Lettere e Memorie
Produzione: Les Visiteurs du Soir
Regia: Tom Volf
Autore: Tom Volf
Protagonista: Monica Bellucci
Un ringraziamento a Laura Mazzi per la voce di Elsa Maxwell

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