La nota e poliedrica artista Donatella Pandimiglio ha realizzato il toccante videoclip in cui interpreta il brano “La voce del silenzio” composto da Mogol, Elio Isola e Paolo Limiti. Il video è diretto da Saria Cipollitti, figlia d’arte del regista Gabriele Cipollitti.
L’iniziativa scaturisce dall’urgenza avvertita dalla stessa Pandimiglio di voler rompere l’assordante silenzio dei teatri vuoti, in questo momento storico dove per tutti gli artisti è impossibile esprimere la propria anima dai palcoscenici. Si grida forte al mondo intero la voglia di tornare a vedere calcati i palchi nazionali, facendo rinascere il meraviglioso e magico scambio emozionale dello spettacolo dal vivo con il pubblico.
Il video è stato girato nel Teatro dell’Unione di Viterbo, grazie alla collaborazione del Sindaco Giovanni Arena che ha accolto immediatamente con entusiasmo la proposta. Una location storica di altissima qualità.
Realizzato nell’arco di un mese tra le difficoltà del momento, con una troupe che vede, per la prima volta, il figlio di Donatella Filippo Antognielli come fotografo di scena.
Sottolinea la Pandimiglio: “Premesso che questo brano lo amo fin dalla prima volta che lo ascoltai da bambina e fin da allora sognavo di interpretarlo, è arrivato il giorno in cui ho deciso di inserirlo in un mio recital dal titolo Be Italian, dedicato in particolare alla canzone italiana, mettendo in luce dei veri gioielli musicali tra cui proprio questo. La cosa che mi venne in mente e che suggerii al mio arrangiatore, fu quella di far partire il brano solo con un vocalizzo proprio perché per me il senso forte doveva essere quello di una voce sola che arrivasse dal silenzio, per poi entrare nel vivo del brano”.
Il videoclip mostra che il web, già casa abituale dei creativi del pop e dei giovani in gran parte, sia un modo fantastico di comunicare e sostanzialmente nuovo anche per personaggi di “nicchia” come Donatella Pandimiglio, trovando il giusto mix tra il mezzo (videoclip) e il modo (video creativo/descrittivo/ mini storia tra teatro e cinema) di raccontare forti emozioni, arrivando così ad un pubblico vasto ed eterogeneo.