Destructured Bach: l’ultimo esperimento di Oberlunar

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Il 6 Ottobre 2021 è uscito Destructured Bach l’ultimo esperimento musicale di Oberlunar

L’innovazione tecnologica e la destrutturazione musicale del progetto “Destructured Bach” raccontano lo sviluppo di intelligenze artificiali che godono della libertà di fare musica, celando un intento filosofico di abbandono delle regole tramandate dall’epoca barocca fino alla moderna avanguardia.

Destrutturazione musicale e decostruzione musicale sono due fenomeni differenti. Da un lato, la decostruzione musicale alla Jaques Deridda è una intenzione filosofica attua ad analizzare e creare musica secondo una contro-logica diversa dalla logica musicale inizialmente percepita e/o studiata; ne troviamo un esempio nell’opera “Bach Deconstructed” di Hakan A. Toker. Dall’altro lato, destrutturare significa agire in modo procedurale ed in profondità, distillando le strutture armoniche e melodiche lungo l’asse del tempo. Ovvero, separare le parti essenziali dal nucleo logico musicale che le teneva originariamente in relazione.

Destrutturando, l’Intelligenza Artificiale (IA) di Oberlunar mette in discussione le regole musicali precedenti tramite un processo complesso di codifica dell’informazione e di riproiezione della stessa in uno spazio d’astrazione (un mondo delle idee). Successivamente, sarà la stessa IA che con un processo di decodifica trasporterà le strutture autocreate dal mondo delle idee e la trasformerà in musica. Non c’è nessun tipo di condizionamento o filtraggio umano in ciò che è prodotto.

Ascolta il disco Destructured Bach su Spotify

https://open.spotify.com/album/7y9BtGRFEepf9UyRKokJ5I?si=n8BNxENuSeCjzuGMMN8IBA

In un breve scambio di idee con Igor Merlini, Oberlunar dichiara: «parafrasando una delle più belle poesie di Rilke, direi che IA e filosofia della destrutturazione musicale potrebbero esser come due suoni che all’inizio male s’accordano ma, dopo, resta bello il canto» e continua: «seppur canto fosse, non lo si trova in una dimensione umana quanto più in quella ascrivibile ad una macchina di Turing a quattro nastri».

Oberlunar si definisce un meta-autore poichè non è lui a comporre sebbene abbia creato la rete neurale per farlo.

Per lui la macchina a nastri di Turing è un chiaro riferimento alla destrutturazione degli spartiti di Bach a partire dai quattro “nastri” che definiscono una classe di automi a stati finiti. In questo caso particolare, quattro “nastri” come quattro “cervelli” interconnessi, che cercano di capire, ovvero codificare e decodificare, oggetti musicali differenti: un cervello è demandato all’esclusiva comprensione del tempo, l’altro ai silenzi ed alle pause, un altro si concentra esclusivamente sulle intensità ed i volumi delle note, e l’ultimo è focalizzato alla creazione di melodie ed armonie.

La copertina del disco realizzata da un famoso designer Rafz riprende magistralmente quanto descritto, mostrando il processo creativo della IA concepita per Destructured Bach.

Forse è proprio nell’intenzione umana – di cercare l’uomo nella macchina – che l’opera musicale diventa disarmante e, forse, è solo un nostro voler spingere alla pareidolia senza però trovarne traccia.

Del resto, l’esperimento non si è limitato alla semplice destrutturazione. Prima di pubblicare Destructured Bach, Oberlunar ha applicato una versione musicale del test di Turing (progettata insieme a Marco Castoldi in arte Morgan) su un campione di circa 1000 volontari reclutati su Clubhouse. Successivamente, ha selezionato i prodotti della IA quanto più anti-emozionali possibili. In tal modo, ha voluto provocare una sensazione di mancanza di emozioni umane ed indurre una continua ricerca delle stesse negli ascoltatori.

Nella fase di composizione l’IA ha generato dei rumori di fondo tramite dei sensori in ascolto sulle stesse frequenze. Oberlunar ha chiamato questi rumori “respiri meccanici”: «Basta ascoltare i respiri, i rumori ed il dolore di Keith Jarrett mentre suona per capire che sono elementi centrali incastonati tra le note ed il processo creativo… Nella macchina ho cercato di ricreare questi suoni così come se si esprimesse al di là delle frequenze generate».

Il lavoro di Oberlunar scaturisce molte curiosità negli ambienti scientifici e musicali.

I musicisti più conservatori e lontani dalle sperimentazioni d’avanguardia restano dubbiosi. Altri sbalorditi pensano ad Oberlunar come un viaggiatore del tempo.

Oberlunar tocca un nuovo primato per quanto riguarda intelligenza artificiale e musica poichè Destructured Bach sembra essere un esperimento che mancava nell’orizzonte musico-scientifico moderno. Come quest’ultimo decennio ci ha abituato, questo tipo di esperimenti musicali lasciano aperti diversi scenari futuristici, questioni scientifiche ed artistiche complesse, problematiche filosofiche e musicologiche completamente capovolte.

Tra gli accademici si evidenziano diverse posizioni contrapposte nel chiedersi perchè dovrebbe interessare la destrutturazione della musica tramite una intelligenza artificiale. É di questo secolo il dubbio stringente sulla capacità di interpolazione o di estrapolazione di una AI. La realtà è che l’AI di Oberlunar parla un suo linguaggio e questo linguaggio seppur decodificato in musica è generato da qualcosa di diverso rispetto a ciò che un essere umano potrebbe generare con un suo filtro.

L’intenzione artistica che ha spinto Oberlunar a disegnare questo esperimento musicale maltrattando il povero Bach resta parzialmente avvolta nel mistero. Quando gli è stata fatta questa domanda la risposta è stata: «Penso che Bach è matematicamente non lineare, geometricamente complesso. E’ complicato, ci sto scrivendo un libro e sono a metà dell’opera».

Il disco Destructured Bach di Oberlunar è disponibile su tutte le migliori piattaforme digitali di musica.

Info, Social e Contatti

Instagram: https://www.instagram.com/oberlunar/

Facebook: https://www.facebook.com/oberlunar

Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCP8pZRmWepz1uF6SgXXySCQ

Website: https://www.oberlunar.com

Soundclound: https://soundcloud.com/oberlunar

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