Al Teatro Marconi di Roma, fino al 13 febbraio 2022
Ci sono film, libri e spettacoli, che mantengono la loro freschezza e pregnante attualità anche a distanza di tempo, essendo realizzati da geniali autori che ne fanno vere opere d’Arte che reggono al trascorrere del tempo con ler relative mutazioni, come sosteneva il filosofo greco Eraclito con il suo “panta rei” a differenza della scuola dell’Essere di Parmenide e Zenone. A tale considerazione risponde benissimo il testo collaudato e che ha ottenuto grande richiamo e risonanza di pubblico e di critica fin dalla sua apparizione sulle tavole del Parioli, ora riaperto, più d’un quarto di secolo fa con il titolo “ Sottobanco”, allusivo a quanto avveniva tra docenti negli scrutini nascosti agli occhi indiscreti degli alunni. Vi abbiamo pensato rivedendo il lavoro nello spazio culturale “Roma” di via Umbertide al Tuscolano dove ha sostituito il previsto “Ti ricordi di me?” di Sam Bobrick che avrebbero dovuto portare in scena Nicola Pistoia e Caterina Costantini, ma non essendo disponibile la loro Compagnia all’ultimo s’è dovuti ricorrere al cambio dello spettacolo in cartellone e non è la prima volta che questo accade in codesti tempi difficili in cui il COVID 19 non è stato ancora del tutto debellato e dunque le rappresentazioni possono saltare per indisponibilità degli attori o per la mancata riorganizzazione delle Compagnie private non avendo più la sicurezza delle piazze dove esibirsi in tournee. Naturalmente il copione è stato riproposto per come era stato concepito dallo scrittore, che dunque non poteva ritenere negli anni Novanta del secolo scorso che oggi si sarebbe parlato di Dad per gli alunni positivi e senza il “Green pass”, delle quarantene per i contagiati a casa con tutta la classe per le scuole primarie e la Media Inferiore se ve n’è uno solo con il virus e tre invece per le Superiori previa riammissione con un tampone negativo per la sicurezza di tutti. Non si poteva nemmeno sospettare che per due anni con il “Lockdown” gli scritti non ci sarebbero stati e che adesso che sono stati rintrodotti dal ministro Bianchi gli allievi si sentano insicuri e non li vogliano sostenere, tanto che venerdì sciopereranno davanti al Ministero della Pubblica Istruzione per chiederne al massimo uno, quello d’Italiano ; così bisognerebbe rivedere pure il criterio del punteggio stabilito con 20 punti per ciascuna delle tre prove e 40 per il credito scolastico. Lo spettacolo quindi si limita ad una spietata satira polemica e civile denuncia di come era la scuola di ieri, in cui noi abbiamo trascorso alle Superiori gran parte della nostra vita e perciò siamo testimoni credibili : contrasti tra i professori per sistemi metodologici non univoci, visite e gite d’istruzione in cui sovente i ragazzi tendevano a prendere la mano ai docenti per bevute cameratesche o furtivi amplessi in camere che divenivano alcove per non dire luoghi di violenze o tentati stupri con il ricorso all’alcolismo od a sostanze stupefacenti , com’è avvenuto in questi giorni per una festa di classe in una casa privata in cui s’è abusato d’una quindicenne a Reggio Emilia, vandalismi negli alberghi, come comprovato dalle denunce o dai suicidi di studentesse che per non subire soprusi si lanciavano di balconi, storie di tempi andati perché oggi i viaggi d’istruzione sono ancora vietati. Appunto di queste mete si discute durante gli scrutini di una quarta classe in un istituto tecnico della periferia romana dove il professor Cozzolino d’Italiano e Storia e quella di Matematica ed Informatica hanno un tenero legame tra loro e sono stati accusati da un lettera anonima al Preside d’aver lasciato gli alunni nel soggiorno di tre giorni a Verona per godersela nella città scaligera; inoltre lo stesso insegnante laico si scontra con quello di Religione, un brioso e preciso giovane sacerdote, sulla santità di San Giuseppe. La collega di Scienze ha appena fatto la spesa e tutti prelevano dalla sua borsa succhi di frutta, a cui lei tiene per il punto sulle bottigliette che deve consentirle di ricevere in regalo nuova caffettiera. Ella, essendo ancora zitella e sentendo il calore sensuale pervaderla vorrebbe invitare a cena ogni professore maschio, da Cozzolino a quello di Fisica, con la sua amante non tanto segreta che, impersonata dalla bionda e graziosa Gaia De Laurentiis, è impegnata a correggere i compiti e cercare di capire chi l’ha svergognati con una missiva anonima davanti al Preside, che fa rilevare la situazione in cui si trovano e rimprovera i due professori del disordine e scarso decoro con poco amor proprio in cui tengono i loro registri confusi e con macchie d’unto e grasso. I due temporeggiano, cercano delle scuse ed attenuanti per il loro comportamento censurabile e vogliono far ricadere la colpa di tutto sul maleducato, scorbutico e negligente, inetto, discepolo Cardini che si comporta arrogantemente in classe, fa il rumore onomatopeico della mosca per disprezzo e scherno dell’ambiente in cui è costretto a stare e sputa sulle macchine del corpo insegnante. La docente di Francese commenta tutto ciò affermando categoricamente “C’è chi è nato per studiare e chi per zappare” infatti la media di Cardini è sul tre in quasi tutte le materie meno che in quelle dei due docenti più superficiali in quanto preoccupati di vivere la loro felicità ricercandola e scoprendo poi che la scrittura calligrafica dell’epistola anonima non è quella del sospettato. Siamo quindi tra liti, aspri rancori e risentimenti e sospetti, contrasti sul parametro delle valutazioni giacché alcuni aspirerebbero ad una scuola più selettiva per merito, mentre altri sarebbero disposti ad essere più bonari e permissivi per quel fenomeno del “mammismo” che caratterizza certi consigli di classe di fine anno. Alla fine s’andrà alla conta con un Preside che non capisce niente di Latino e Letteratura, ma bada unicamente al formalismo legale e per questo gli dispiace bocciare Cardini per la paura di qualche ricorso. La seduta di giudizio di promozione o meno avviene nei locali puzzolenti e fatiscenti adibiti a palestra nella periferia romana, ove si trovano parecchie scuole in condizioni precarie e che necessitano di veloce e generale ristrutturazione. La feroce e velenosa carica graffiante con cui si condanna la scuola è affidata dal regista oculato, smaliziato e psicologico nel ritratto dei personaggi , Claudio Boccaccini al direttore del teatro “Marconi” Felice Della Corte, all’impeccabile Gaia De Laurentiis ed a un affiatato cast sinergico nella sarcastica recitazione su di giri e furiosa tra i singoli insegnanti in una serrata dialettica, in cui molti dei presenti in sala si sono riconosciuti con pregi e difetti tipici della propria carriera e dei rapporti con gli altri docenti. Tra i protagonisti della scrittura neorealista rammentiamo : il preside Paolo Perinelli, Riccardo Barbera, Silvia Brogi, Marina Vitolo ed Enoch Marrella. La scena da “sit – com” in un interno è stata realizzata da Eleonora Scarponi e la commedia didattica sarà replicata al “Roma” fino al 13 Febbraio con particolare dedica a Roberta.
Giancarlo Lungarini